E’ quasi l’una e mezza di notte. E mi trovo a Barletta,
lontano da casa. Stanotte non si dorme. Questa sera mentre ero a cena, in un
ristorante tipico, mentre attendevo, sfogliavo sul cellulare, facebook. Mi
stavo divertendo a leggere i commenti sulla nazionale di calcio. Ad un certo
punto, alcune persone scrivono “ ciao Andrea R.i.p. “. Subito penso: Ma quale ?
Chi ? Poi la conferma della supposizione, inconsciamente respinta. Un fulmine a
ciel sereno. Andrea. Lui.
Non ci riesco a dormire. Non era un parente. Non era neppure
un amico. Un conoscente. Ma di quelli con cui intrattieni rapporti quotidiani.
Era il benzinaio di Rovereto. Da quando abito a Rovereto, dal 1999, ci si
conosceva. A Rovereto, chi non lo conosceva ? Quante discussioni o battute o
frecciate politiche o pettegolezzi ? Roba innocua, ma umana. Chi non sarà
rimasto di sasso come me ? 40 anni circa sono pochi. E capisci davvero che la
vita è un soffio. Ti accorgi che niente sarà più come prima, anche in
quell’ambito. Semplice, al limite della banalità, ma quotidiano. E capisci il
valore delle persone. Questa notte una famiglia soffre. Ce ne saranno altre. Ma
quando per qualche ragione, “ la faccenda “ è vicina , magari ti tocca la notte
in cui non riesci a dormire. A qualcun altro, altro. Ma credo che per tanti
roveretani, questa non sarà una notte come le altre.
Ciao Andrea. Ci mancherai. E ce ne accorgiamo sempre …
quando uno non c’è più.
E’il nostro limite. Non pensare all’infinito, e accorgersi
di esso, solo in determinate circostanze.
Arrivederci Andrea. Perché ci rivedremo. Altrimenti, non
avremmo dentro, intrinseca, la sensazione dello “ strappo ”.
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