23/05/15

La fregatura delle " Case della salute ". Che paiono " case di concentramento " .

Mai piaciuti a me, i medici di base. Ed è vero. A volte si atteggiano a " so tutto io ", " sso' io er dottore ", poi errano le diagnosi di base ecc. A volte andare da un becchino è meglio, almeno si sa la diagnosi finale.

Ciò non toglie che in virtù del rapporto diretto, un cittadino possa scegliere il proprio medico di base, dargli fiducia o meno.

Beh..., in sostanza, pare che la regione E.R. voglia abolire il medico di base. Alleghiamo qui un articolo in merito, tratti da " REPUBBLICA ".

FONTE: Un call center, invece dei dottori

"La Regione vuole trasformare il nostro lavoro in una forma di subordinazione, per cui saremo costretti ad obbedire agli ordini di servizio che ci chiedono di ridurre le prestazioni, come esami e visite specialistiche, per rispondere alle ristrettezze economiche. Non possiamo accettare che dietro il paravento dell'appropriatezza delle prestazioni, ci mettano nella condizione di dire noi ai pazienti quei no che non vogliono dire loro". Stefano Zingoni, presidente nazionale Fimmg, è un medico bolognese che ha esercitato per 41 anni in Bolognina. Da due mesi è in pensione e lotta insieme ai suoi colleghi perché "non scompaia la figura del medico di famiglia".

Dottor Zingoni, in questo momento voi non vi opponete a un provvedimento preciso, bensì a un rischio che vedete all'orizzonte. Pensate che i pazienti capiranno?
"Questo sciopero è l'ultimo atto di una campagna informativa molto articolata. A Bologna dal 20 maggio ci saranno anche i cartelloni sull'autobus, in provincia abbiamo potuto allestire dei gazebo, e abbiamo tenuto aperti gli studi nei week-end. Vogliamo coinvolgere tutti: noi siamo piccoli, da soli non ce la facciamo se la Regione si intestardisce, ma lo vogliamo dire subito ai nostri utenti. Che le cose cambieranno e non in meglio".

Per il momento però il rinnovo del vostro contratto è bloccato a livello nazionale, la Regione non c'entra.
"È una situazione strisciante, il contratto è bloccato e vengono avanti delle disposizioni periferiche sotto forma di delibere e ordinanze. Per questo chiediamo ai cittadini di darci una mano, perché non è una rivendicazione contrattualistica, noi non chiediamo soldi".

Cosa temete concretamente?
"Il medico di libera scelta deve essere la guida del paziente in un percorso, mentre il modello della Casa della Salute replica quello dell'ospedale. Il cittadino che andrà in queste nuove strutture si troverà davanti un call-center o un impiegato che chiederà le generalità, quale sia il problema e assegnerà il paziente al medico in quel momento disponibile. Per questo noi sosteniamo che non sarà più possibile scegliere il proprio dottore di famiglia".

Secondo voi è ancora attuale il modello del medico di base che riceve nel suo studio, in piccole situazioni di prossimità?
"È un altro dei problemi che segnaliamo: la capillarità della presenza degli studi verrà per forza sacrificata in questa nuova organizzazione. Segnalo che tra tutti i servizi offerti dal sistema sanitario nazionale, quello del medico di famiglia è sempre tra i più alti livelli di gradimento".

Però uno dei problemi delle liste d'attesa troppo lunghe, secondo molti addetti ai lavori, sta proprio nelle troppe richieste di visite ed esami. Lei non la pensa così?
"Ma scusi, chi decide il criterio dell'appropriatezza? Persone che guardano ai risultati, dopo che gli esami sono stati fatti. Ma sono buoni tutti a vincere al superenalotto il giorno dopo che i numeri sono usciti".

Dal suo osservatorio, pensa che ci sarà un'alta adesione?
"Io credo di sì, tra l'altro con noi scioperano anche i pediatri. Per noi lo sciopero non è prassi frequente. Ma chiediamo solo che ci lascino fare i medici, non vogliamo più soldi".


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