He già. Dopo tre anni questa fetta di
Emilia ( e un pochino di Lombardia … ) è ancora qua. Ammaccata,
dolente, in terapia per raggiungere una adeguata guarigione. Un po'
come una persona, dopo un grave incidente. Ma si sa, certe cicatrici
e postumi rimangono per sempre. Non si può dimenticare. Di certo si
può continuare a vivere. Quel che è stato è stato. E quel che
sarà, lo si vedrà. Qui da queste parti, c'è chi ha già riavuto
una casa nuova, e c'è chi una casa nuova chissà quando l'avrà. C'è
chi aveva un azienda, e chi non ce l'ha più. C'è chi racconta la
storiella che gli emiliani sono tosti, e c'è chi come me, pensa che
'sta storiella abbia un po' stancato. C'è chi spera, e c'è chi si
deprime. C'è chi lotta, e c'è chi si rassegna. C'è chi è grato, e
c'è chi è invidioso ( ecco, quella di invidiare chi ha perso la
casa, perchè poi ne avrà una nuova... beh... mi pare un caso da
psichiatria ). Poi c'è chi ha lasciato queste zone, e non vuol
saperne di tornare. E c'è chi invece, non vede l'ora di tornarci, da
queste parti. C'è chi amministra, e c'è chi deve controllare chi
amministra ( io ad esempio, sarei uno di quelli …). C'è chi
muore, e c'è chi nasce. E poi c'è, e non c'è, come in tutte le
cose della vita. Poi ci sono anche i piccoli miracoli. Uno di questi
si chiama Don Ivan Martini. Ora, anche qui, la storiella che sia
morto per salvare la madonnina, in fondo è una leggenda. Don Ivan
era in chiesa e si, voleva prendere anche quella, ovviamente. Ma è
evidente che poi, per chissà quale necessità, bisogna mitizzare tutta la
faccenda. Come se ce ne fosse bisogno. Forse Don Ivan, si diverte
quando leggendo fb, in merito alla sua messa di suffragio, vede
quante persone mettano il “ like “. Ed è qui uno dei
piccoli miracoli. Amministratori della società civile, medici,
esperti, e vattelapesca di ogni genere, percependo ancora
tanto disagio per un bene perso, ne inventano di ogni per “
socializzare “. In buona fede, sia chiaro. Ma spesso la
risposta è alquanto scarsa in proporzione alla popolazione. Che la
maggior parte delle persone sia asociale ed egoista ? O forse, in
modo naturale e inconscio, tutti noi apprezziamo solamente ciò che è
verace e spontaneo, un po' come era Don Ivan ? E se qualcuno fosse
d'accordo, si è mai chiesto cosa poteva rendere Don Ivan, con tutti
i difetti che aveva, una persona apprezzabile ? Tanto da commuoversi, ogni qualvolta se ne parli ? Di certo, non il
carattere, e neppure la diplomazia... Quindi “ il cosa “, io non
lo scrivo. Uno, ci arrivi da solo.
Davide Boldrin
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