09/09/15

Contro l'attuale politica, per fortuna esiste IL NAPALM sul piccolo Aylan. A Fuoco !

Ovvero alcuni diciottenni che fanno comprendere che c'è speranza.

Davide Boldrin


LINK: http://letadelnapalm.myblog.it/

CHI SONO: ( link: http://letadelnapalm.myblog.it/chi-siamo/ ) 

Partorito da due giovani menti troppo in contrasto per proporre la soluzione definitiva per il salvataggio di un mondo troppo grande, complesso e forse cattivo, L’Età del Napalm nasce il 01-03-2015 allo scopo di essere un ibrido tra un canale di informazione, di opinioni e pensieri – una sorta di diario – e di cultura, che forse è tra le cose di cui avremmo maggior bisogno.

M.P. nasce il 12-01-1997 a Carpi (MO). Frequenta il liceo classico con risultati alterni, ama scrivere (il che ne farà per qualcuno una persona molto asociale), è religioso (il che ne farà per qualcuno una persona molto inattendibile) e ama la musica, con una certa predilezione per l’hardcore-punk e il post-rock (il che ne farà per qualcuno una persona molto contraddittoria). Segue e pratica sport regolarmente.

R.M. nasce il 06-01-1999 a Correggio (RE). Frequenta il liceo classico con alterna fortuna e anche lui ama scrivere (il che lo rende effettivamente una persona asociale), è religios..non ne è sicuro in realtà, però può confermare l’inattendibilità di M.P. e ama leggere, sopratutto Fantasy e Saggi di economia e politica (Andando a cercare significati sul vocabolario una riga sì e l’altra pure). Non fa sport ma presenta una muscolatura dei pollici ben sviluppata grazie a un assiduo uso della Play Station.

C.I. nasce il 27-01-1998 a Carpi (MO). Frequenta il liceo classico con risultanti perlopiù costanti (a differenza dei precedenti due), ama scrivere (esattamente come i precedenti due), si diletta di letture fantasy e romanzi storici, a volte istruisce M.P. e R.M. anche sulla grande varietà di miti classici che si vanta di conoscere. Pratica sport, ma ciò non gli preclude la visione di molti film, soprattutto cinefumetti.

Un paio di post: 


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Tutti avrete sentito parlare di Aylan, il bambino siriano di tre anni morto annegato il cui corpicino è stato trovato pochi giorni fa sulla spiaggia di Bodrum (Turchia).
E tutti, chi più chi meno, vi sarete imbattuti in un articolo di giornale in cui si parlava della sua triste storia.

Si è discusso sull’opportunità o meno di pubblicare una foto del genere, troppo cruda pare, messa solo per attirare lettori e visualizzazioni.

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Sulla copertina della mia copia di “Internazionale” c’è Abdal Aziz, pittore libico di 32 anni. Altri avranno Amany, o Moayad, o Yonas. Il periodico vuole ricordare come i migranti abbiano un nome, una storia, un’identità. Identità che viene riconosciuta loro solamente a fasi alterne: in Australia, ad esempio, i migranti sono merce, e vengono venduti alla Cambogia. O meglio, lo stato sudasiatico è profumatamente pagato per prenderli. Eppure, evidentemente, di spazio, disponibilità e sicurezza ce ne sarebbe molta di più nella terra dei canguri. Naturalmente questo non è un unicum: a livello pubblico la cantilena si ripete, e sarebbe forse superfluo fare i soliti esempi come Ungheria, Bulgaria, Croazia, Slovacchia e tanti, troppi “eccetera”. Sarebbe lungo anche elencare le numerose iniziative a livello privato – parliamo spesso di comunissimi cittadini – volte a portare aiuto a questa gente, che da un lato non possono che essere considerati piccoli miracoli di civiltà, commoventi esempi di affetto da parte anche e soprattutto di quelle persone che vivono ne....




Davide Boldrin

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