VOCE DEL 24-09-2015 pg. 7:
Carpi – Relegata nella preistoria
l’epoca delle battaglie ideologiche sui contributi pubblici alle
scuole d’infanzia cattoliche, la convenzione con le paritarie
private è passata l’altra sera nel Consiglio dell’Unione con la
quasi unanimità dei voti. Dove il “quasi” sta per il Movimento 5
Stelle, risentito perché poco prima maggioranza e minoranze avevano
respinto compattamente una sua mozione diretta a estendere anche alle
scuole d’infanzia private di Soliera, Campogalliano e Novi lo
sconto del quale, secondo il loro Isee, godono invece le famiglie di
Carpi.
Prima di una discussione destinata a
ricomporsi nel voto ecumenico, il Sindaco di Campogalliano, Paola
Guerzoni, nella sua veste di Assessore all’Istruzione delle
Terre d’Argine, ha fornito alcuni ragguagli. Intanto, di messa a
punto teorica e linguistica: paritarie sono tutte le scuole
d’infanzia non statali, dunque anche quelle dei Comuni (ora di
competenza dell’Unione), considerate paritarie pubbliche e che a
propria volta si convenzionano con quelle private, per lo più di
matrice cattolica, nel cosiddetto “sistema integrato” previsto
sia dall’ordinamento statale che dal Patto per la Scuola delle
Terre d’Argine.
Sono 32 le sezioni paritarie
convenzionate: una ciascuno a Campogalliano e Novi, due a Soliera e
sette a Carpi, a coprire il 25 per cento dell’offerta formativa
dell’Unione per la fascia da 3 a 6 anni. Il ripetersi delle
convenzioni, ha spiegato l’Assessore, è servito a consolidare il
sistema integrato, uniformando istituti comunali e privati sia dal
punto di vista dei contributi (“Parificati verso l’alto”, ha
tenuto a precisare) che delle uscite didattiche garantite e dei
sostegni per gli alunni disabili. E qui si ferma l’intervento
pubblico, perché se c’è una cosa che Guerzoni ha voluto
sottolineare è stata il rispetto assoluto dell’autonomia dei
privati. Tutt’al più, la nuova convenzione contempla una
Commissione paritetica che potrà chiedere tutti i dati per
controllare l’andamento della gestione, allestire programmi di
formazione degli insegnanti e fornire i dati anagrafici perché anche
le scuole private possano arrivare preventivamente ai genitori in
procinto di iscrivere i figli. «La funzione di controllo – ha
ribadito il dirigente Francesco Scaringella a scanso di equivoci –
si esercita sul funzionamento degli istituti solo all’interno dei
poteri della Commissione paritetica e nel rispetto dell’autonomia
dei singoli istituti».
E’ stato convincente al punto da dar
luogo a un paradosso, colto con un tocco di malizia dal consigliere
di Forza Italia, Roberto Benatti. Il suo collega Andrea
Ferraresi, della lista Uniti per Novi, Rovereto e Sant’Antonio,
si è ritrovato a leggere la mozione dei 5 Stelle che chiedeva di
estendere agli altri comuni le facilitazioni di cui godono i genitori
di Carpi a basso reddito che intendono iscrivere i propri figli alla
paritarie private. Il fatto è che Ferraresi proviene dalle file di
quella Rifondazione comunista che in sede regionale si è sempre
battuta contro i finanziamenti pubblici alle scuole cattoliche.
( Nota personale: Dire che Andrea Ferraresi proviene da Rifondazione comunista, è come dire che io ho la tessera della Lega Nord .... )
Davide Boldrin
Nel resoconto dell’ultimo numero di Voce dedicato alla seduta del Consiglio dell’Unione che ha approvato la Convenzione per le scuole paritarie private, l’emendamento del Movimento 5 Stelle diretto a estendere anche alle scuole d’infanzia private di Soliera, Campogalliano e Novi lo sconto del quale, secondo il loro Isee, godono invece le famiglie di Carpi veniva dato come “respinto compattamente” da maggioranza e minoranze. In realtà il voto contrario è venuto dal solo Pd, mentre Forza Italia, Progetto Comune, Carpi Futura, Centro Destra Progetto Campogalliano, Uniti per Novi, Rovereto e Sant’Antonio e Rilanciamo Soliera hanno votato a favore dell’emendamento dei 5 Stelle. L'equivoco è nato dal rapido succedersi, a fine seduta, dei voti per l'emendamento e per la Convenzione, passata, quest'ultima, con la sola astensione dei 5 Stelle.
( N.d.r.d.ngdf d. Boldrin ): Comprensibile. Ad esempio una volta in consiglio comunale, mi sono astenuto su un tema, votando poi a favore l'immediata eseguibilità. Facendo andare un po' " in palla " la presidente e il segretario. Poi quello fu un " atto alla Boldrin ". Il senso era:
" Tanto è approvato, a che serve votare contro o astenersi, dall'eseguirlo ? "
DB
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Rettifica del 27-09-2015 che sarà pubblicata sul prossimo numero di VOCE. Nel resoconto dell’ultimo numero di Voce dedicato alla seduta del Consiglio dell’Unione che ha approvato la Convenzione per le scuole paritarie private, l’emendamento del Movimento 5 Stelle diretto a estendere anche alle scuole d’infanzia private di Soliera, Campogalliano e Novi lo sconto del quale, secondo il loro Isee, godono invece le famiglie di Carpi veniva dato come “respinto compattamente” da maggioranza e minoranze. In realtà il voto contrario è venuto dal solo Pd, mentre Forza Italia, Progetto Comune, Carpi Futura, Centro Destra Progetto Campogalliano, Uniti per Novi, Rovereto e Sant’Antonio e Rilanciamo Soliera hanno votato a favore dell’emendamento dei 5 Stelle. L'equivoco è nato dal rapido succedersi, a fine seduta, dei voti per l'emendamento e per la Convenzione, passata, quest'ultima, con la sola astensione dei 5 Stelle.
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" Tanto è approvato, a che serve votare contro o astenersi, dall'eseguirlo ? "
DB
Rettifica
RispondiEliminaNel resoconto dell’ultimo numero di Voce dedicato alla seduta del Consiglio dell’Unione che ha approvato la Convenzione per le scuole paritarie private, l’emendamento del Movimento 5 Stelle diretto a estendere anche alle scuole d’infanzia private di Soliera, Campogalliano e Novi lo sconto del quale, secondo il loro Isee, godono invece le famiglie di Carpi veniva dato come “respinto compattamente” da maggioranza e minoranze. In realtà il voto contrario è venuto dal solo Pd, mentre Forza Italia, Progetto Comune, Carpi Futura, Centro Destra Progetto Campogalliano, Uniti per Novi, Rovereto e Sant’Antonio e Rilanciamo Soliera hanno votato a favore dell’emendamento dei 5 Stelle. L'equivoco è nato dal rapido succedersi, a fine seduta, dei voti per l'emendamento e per la Convenzione, passata, quest'ultima, con la sola astensione dei 5 Stelle.