01/09/15

La festa del santo di Roncorotto sul fiume.

Personaggi:

  • Don Camillo VII
  • La sig.ra Tatcher
  • La sig.ra Magretti
  • Eric il rosso
  • Susi Enigmistica
  • Natalina Cremina
  • Le bande dei pupi
  • La banda dei giullari
  • La nobile stirpe dei Paoli
  • La Milicja Civil
  • L'asessssore Spadino
  • Il popolo

Roncorotto sul fiume è una frazione di un regno di cui ancora dobbiamo sapere il nome. Si potrebbe dire essere una novità. Roncorotto sul fiume, è collegato al capoluogo da un piccolo fazzoletto di terra. I sui abitanti però, preferiscono utilizzare alcune vie del regno confinante. A Roncorotto tutti gli anni si svolge la festa del santo. E in questa novella vorremmo narrarvi una di queste annate. Tutto cominciò quando Don Camillo VII diede inizio ai preparativi per la festa del santo. Come tutti i predecessori, anch'egli sapeva di dover mettere in gioco nei preparativi, varie anime. Composte dal popolo, e da quella parte di popolo, denominata “ PUPI “. I pupi, si organizzavano in bande. Erano sempre loro, ma cambiavano e moltiplicavano continuamente i gruppi di appartenenza. Da qui le varie “ bande dei pupi “. C'erano la banda arcobaleno, la banda operativa, la banda sulno, la banda polivalente ecc. ecc. . Ogni tanto ne sorgeva una, composta da … boh... si è perso il conto. La vera banda però, rimasta tale e quale dalle origini, era quella di Eric il rosso. Quella banda cosi era nata, cosi doveva terminare. E fu una di quelle che aiutò il quela parte di popolo che lavorava e taceva. Taceva e lavorava. Nell'organizzare la faccenda, le bande dei pupi e Don Camillo VII non trovarono intesa. La storia di ripeteva. Come con tutti i Don Camilli passati da Roncorotto. Le bande dei pupi affermavano ad esempio, di rimpiangere lo scomparso Don Camillo VI, dimenticando gli screzi dei primi anni. Come ad esempio quella volta in cui Don Camillo VI minacciò di non fare la sagra, o come nell'anno della grande carestia improvvisa, quando affermò che non avrebbe invitato i mangiafuoco, per via appunto della grande carestia improvvisa. I vari Don Camilli, nel susseguirsi degli anni, sempre avevano avuto qualche dinamica che ai pupi, non andava giù. Per poi trovare un'intesa, per ricominciare a discutere, al Don Camillo successivo.

Ma Roncorotto negli ultimi anni, subiva il trauma del cambio del nome. Infatti anni addietro si chiamava Roncobrontolofelice sul fiume. Poi per una serie di conseguenze, dovette cambiare il nome. Il nome era un segno identificativo di anime corpi e pietre.

In quest'annata, tutto stava procedendo quasi liscio. Non fosse che le donzelle Susi Enigministica e Natalina Cremina, iniziarono una piccola diatriba. Non voluta. Ma una parte di popolo, e i pupi, presero la palla al balzo. Gli animi si infervorarono, si discuteva del tradimento della banda dei giullari, addossando la colpa a Don Camillo VII. Non fosse che la regnante del luogo, la signora Tatcher, avesse già messo in chiaro in precedenza le responsabilità proprie della banda dei giullari. Di vie aperte alla folla e non. E qui, la povera Natalina Cremina, prese qualche colpa, che aveva e non aveva. Anche lo stesso Don Camillo VII, prese qualche colpa che aveva e non aveva. Il popolo dei, e con i pupi, attaccava. Il popolo volenteroso e laborioso... lavorava E TACEVA. Lavorava e taceva. Lavorava e taceva. Taceva e lavorava. Taceva e lavorava. A Roncorotto tra le altre cose, era noto un tizio bizzarro. Si trattava dell'Asessssore Spadino. Il quale non era molto interessato alla faccenda. Era una di quelle faccende su cui egli voleva tacere, e soprattutto, NON lavorare. Era noto, che il lavoro, a lui, faceva male alla salute. Si, qualche cosa giusto per dare un aiuto se proprio necessario. Ma poco poco pochino. Era già troppo. L'asesssore Spadino, a cui piaceva aizzare gli animi, si trovò però in questa vicenda, nella veste di confessore di qualche anima. A si trovò suo malgrado un poco ( ma poco poco poco poco, per fortuna …) affacendato nella faccenda del “ MA DI CHI E' LA COLPA “. Facendo il possibile, per fare chiarezza. La Festa in quest'annata, partì con la prima serata destando perplessità. Ma il popolo, e anche i pupi... mangiavano, mangiavano, mangiavano. Poi la seconda serata, il popolo, e anche i pupi, mangiavano, mangiavano, mangiavano, giravano. Qualche pupo, invece, andava sputando veleno. Ma tant'è. La terza sera, idem, la quarta sera la luce illuminò il cielo il paese. Per garantire il sospiro di sollievo della sig.ra Magretti, vicereggente del regno, della Milicja Civil, e della nobile casata dei Paoli, che in silenzio, ognuno al comando del proprio battaglione ( N.d.r. : Il battaglione “ reggenza locale “ e il battaglione “ reggenza estesa “ ), armati vigilavano.

E così nei secoli, anche quest'annata, passò.

Davide Boldrin


P.S. Dimenticavamo ( o forse no...) un personaggio: La sig.ra Gloria Urbana. Colei che diede l'idea di allestire comodamente e giovialmente con dilette panche e decori floreali la festa di Roncorotto. Nessuno ne parlò. Ma tutti ( anche i pupi...) apprezzarono il suo lavoro. E l'asessssore Spadino pensò: Ma non fu troppo presto, interpellarla a quei tempi ?  


Ogni riferimento a persone e luoghi realmente esistenti, a fatti realmente accaduti, non è per un cazzo casuale ......

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