Ve lo ricordate, cari lettori del blog, questo “ editoriale “ ? : L'editoriale: MA DOVE ABBIAMO SBAGLIATO, NOI “OCCIDENTALI“ ?
Bene. Resta il fatto che mi è sempre difficile accettare chi non è
diverso da me, come non diverso da me. Chi mi conosce sa quanto io
sia un bastian contrario. Se la “ massa “ va da una parte, io di
solito vado dall'altra. E quindi dopo gli attentati di Parigi, e i
venti di guerra che soffiano, ecco che si, anche io voglio entrare in
guerra, perché è assolutamente necessario. Ma come ?
Ieri il premier Renzi avrebbe detto che la guerra all' ISIS si
combatte con la “ cultura “. A mio avviso l'ha detta giustissima.
Semmai il problema è cosa intende egli ( e buona parte della " massa" ...) per cultura. E qui si
dovrebbe approfondire bene il discorso, ma poi si entrerebbe in un
campo troppo esteso.
Veniamo al miracolo. Occorre sapere che sabato 28 Novembre 2015, si è
svolta la giornata nazionale della colletta alimentare. E 'sto giro
non ne avevo tanta voglia di lavorarvici, per via della settimana un
po' pesantuccia avuta. Pensate che ho persino saltato il consiglio
comunale ( solo per 2 lineette di febbre, ma meglio stare al
calduccio talvolta ).
Poi però alla fine sono andato. In uno di quei posti, in cui la
stragrande maggioranza di clienti è straniera. Nella “bolgia”
umana, ho notato che il mondo è ampio. Sembrava di essere
all'estero. Ed era piacevole tutto sommato.
Nel tardo pomeriggio mi si para di fronte un giovane. Di palesi
origini arabe. E mi chiede cosa stiamo facendo. Gli rispondo anche un
po' superficialmente. E questo incalza, in modo deciso e anche un po'
impertinente. Al che gli spiego il tutto, lui commenta, fa qualche
battuta, io un po' mi indispettisco, e gli chiedo: MA TU COSA VUOI ?
Insomma, alla fine mi dice che vorrebbe fare volontariato. Bene, ci
scambiamo i contatti. E io lo prendo in simpatia. Ma sempre con un
pizzico di diffidenza ( sempre arabo è ).
Poi mi accorgo che è all'esterno. Vado fuori, e gli dico che può
stare con noi, se vuole. E li si apre. Sta aspettando i suoi amici,
che arrivano, e scambiamo due chiacchiere. E li, avviene il miracolo:
mi sono visto allo specchio. E' identico a me, quando avevo 17 anni (
...quando scappai dai vigili urbani facendoli girare come delle
trottole, ad esempio...) e ha lo stesso identico desiderio di futuro
e di senso che avevo io a quell'età. Bene. Non lo lascerò solo,
costui. Ho iniziato la guerra. Perché davvero, ragazzi così, o
diventano grandi uomini, o pericolosi “ banditi “. Ai “
buonisti “ di lungo corso sembrerà ridicola la cosa. Ai
“guerrafondai “ altrettanto. Ma perdonatemi, lo sguardo critico è
sempre necessario. Altrimenti sono pugnette ideologiche. “
Buoniste “, o “ nazionaliste “. Robe che francamente, non fanno più per me.
Io sono in guerra, ora.
Davide Boldrin
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