19/08/16

Niente fuochi alla sagra di Rovereto. Ah no ! Scusate. Era il 2010. Vuol dire che quando Don Andrea sarà morto ... " era un bravo prete ".

Premessa: Don Gian Pio pensa solo a suo fratello - Don Marino non ha carattere - Don Nellusco pensa solo ai soldi - Don Ivan beve, e pensa solo all'oratorio e ai carcerati. Gli altri che non ho conosciuto, sicuramente, anche loro si saranno meritati il paradiso, solo per essere stati parroci a Rovereto sulla Secchia.



.... E ANCHE LI, IO, A SPACCARE I MARONI.... CI SONO !!! 

E il parroco polemizza con i nostalgici

ROVERETO – La crisi spegne anche i famosi fuochi

Rovereto – A Rovereto in questi giorni non si parla d'altro: i tradizionali fuochi della Sagra di San Luigi non si faranno più. O meglio non si faranno per quest'anno, in ossequio allo stile di maggiore sobrietà imposto dalla crisi imperante. E non è ancora tutto: se non si recluteranno al più presto nuovi volontari, anche la Sagra 2010 potrebbe miseramente fare naufragio. La notizia si è abbattuta sulla comunità locale con l'impeto di una deflagrazione pirotecnica provocando un'immediata spaccatura tra favorevoli e contrari alla “sospensione” dei fuochi. A innescare la miccia è stato don Ivan Martini, parroco di Rovereto e presidente onorario del comitato che ogni anno si fa carico di organizzare la Sagra e di trovare gli sponsor. Dal pulpito della chiesa, al termine della messa domenicale, il sacerdote ha annunciato la decisione di rinunciare ai fuochi e spiegato, tra il brusio generale, le ragioni di tale scelta, attribuendole alla situazione di difficoltà generata dalla crisi e alla volontà di non buttare soldi in fumo mentre ci sono famiglie che faticano ad andare avanti. Per essere ancora più esplicito, don Ivan ha riportato i concetti salienti in una lettera ai Parrocchiani e l'ha affissa sulla bacheca dell'oratorio. Ai Roveretani però la spiegazione non deve essere apparsa sufficiente dato che il Parroco, forse esasperato dalle continue richieste di ragguagli, si è sentito in dovere si scrivere una nuova lettera: due facciate fitte di consigli, considerazioni e bonari rimproveri affichè la Sagra cessi di essere una corsa “a racimolare il più possibile soldi per pagare i fuochi” e diventi invece un momento “di serena partecipazione e collaborazione in équipe, anche per coloro che partecipano all'allestimento”. Nella lettera don Ivan se la prende con la pessima abitudine, a quanto pare assai diffusa a Rovereto, di criticare sempre e comunque l'allestimento della Sagra, svilendo il lavoro dei volontari e avvelenando il clima della festa. Detto ciò non stupisce il fatto che il comitato organizzatore, già privo del suo presidente Silvio Scuotri, dimessosi due mesi fa per motivi familiari, sia di fatto allo sbando. Quindi, o scenderanno in campo nuovi volontari motivati a “lavorare serenamente e fermamente insieme”, oppure anche la Sagra di San Luigi, così come i fuochi, sarà rinviata al 2011. Un plauso all'iniziativa di don Ivan è arrivato dall'ex consigliere comunale d'opposizione Davide Boldrin che, sul suo blog Novigiudiforma, ha preso le parti del sacerdote. “Con la sua decisione di rinunciare ai fuochi – scrive Boldrin – ha dato dimostrazione di buon senso e pragmatismo”. Di avviso diametralmente opposto un “nostalgico” che ha accettato di parlare solo in forma anonima: «Dal 1964 a oggi – tuona – i fuochi a Rovereto ci sono sempre stati. La continuità ha permesso al paese di fare crescere la Sagra che è arrivata a toccare le 12 mila presenze per il solo spettacolo pirotecnico del lunedì sera. Don Ivan viene da Cremona e non “sente” questo evento come lo sentiamo noi di Rovereto. A lui – conclude – importa solo dell'oratorio e delle carceri».

Nessun commento:

Posta un commento