La contesa stava continuando ad
entrare nel vivo, e il narratore in questione, beh, non poteva
esimersi dal dire la sua. Che certamente non era imparziale, ma
sicuramente oggettiva. Le bande, già lo sappiamo, erano tre. Ovvero
I FORESTI, I LORO, E I NOI.
N.D.N. ovvero nota del narratore: Alcune considerazioni potranno apparire scontate e/o ripetitive, ma vanno comunque citate per comprendere il contesto degli " arricchimenti "o aggiornamenti della contesa .
I
FORESTI: Sulle prime i FORESTI, probabilmente ( anzi, quasi
certamente...) aiutati dai LORO per esigenze
matematico/probabilistiche a presentarsi alla contesa, destavano una
certa curiosità. Fatto salvo poi comprendere che erano appunto dei
foresti che venivano quasi tutti dalla città. Insomma, il
paradosso era che la maggioranza della banda dei foresti era
sconosciuta, mentre un paio, invece, eh, li conoscevano bene tutti.
Che dire ? In qualche modo, destavano tenerezza. Anche perché era
ormai palese che il loro obiettivo era solo un misero “ premio di
consolazione “. Il loro capitano Mario Enrico Rossi Barattini, non era dato sapere, se non a
mezzo stampa, chi fosse. Ma soprattutto che legami avesse con il
territorio, se non la già citata interpretazione “ Se Novi è
di Modena, allora mettiamo uno di Modena, no ? “ La lista era
cosiffatta: Vincenzo
Tosto; Franco D’Elia; Remo Bonatti; Stefania Marchi;
Liviana Santini; Manuela Martinelli; Marco Roveri; Matteo
Aguzzoli; Viviana Sivori; Davide Marchi; Monica Malagoli; Lella
Nadalini; Giorgio Cavazzoli; Serena Mangino.
I
LORO: La
capitana dei
LORO, Giulia Olivetti, era una graziosa ragazza, affabile, carina, simpatica e gentile. Si
precisa anche che non era affatto stupida, e persona seria. Nel paesello
dei silenti ma sempre attenti, Sant'Antonio in Mercadello, nel
periodo della contesa elettorale ne avevano fierezza. Gli volevano
bene da quelle parti. Come era giusto che fosse. Si diceva di lei che
seppure fosse giovane, “
conoscesse la macchina “.
Ma i più cominciavano a pensare che conoscesse della macchina, soltanto una parte di ingranaggi, e che comunque, conoscere eventualmente la macchina, non fosse sinonimo di “ guidare
bene la macchina
“, che gli mancasse la conoscenza oggettiva del mondo del lavoro , e che l'obiettivo non fosse altro che quello di mantenere
uno “ status
quo
“ consolidato, e in qualche modo vacillante. Gravava su ella, la faccenda che non abitasse più in
zona. L'impressione che destavano sia la capitana che la sua squadra,
era quella dello “ standard
“,
con due sfaccettature: la tranquillità della continuità, e
viceversa una specie di timore e/o rigetto, della continuità. E ciò,
anche da parte di tanti dei LORO.
La lista era cosiffatta: Cristina
Bertolini; Elena Bulgarelli; Federico Carretta; Elena Cogato; Antonio
di Stasi; Marco Ferrari; Lorella Gasperi; Sandra Marri; Daniela
Modenese; Gianni Palermo; Giovanna Pisciotta; Gianpaolo Reggiani;
Elisa Rongo; Marina Rossi; Pamela Traldi; Dario Zenoni.
I NOI: I
NOI erano la novità
di questa contesa. E' innegabile. Novità che suscitava molta
curiosità. Il loro capitano Enrico Diacci, era una persona semplice, auto ironico e
affabile. Nel contempo assai competente, scrupoloso, caparbio, quasi
per niente polemico ( solo se necessario ) e assai propositivo. Aveva
dalla sua una libertà di giudizio intrinseca che lo liberava da
qualsiasi esito finale, pur determinato a raggiungere gli obiettivi
prefissati. Insomma, aveva la stoffa naturale del vero leader, o mister o
qualsivoglia interpretazione si voglia dare a chi sa valorizzare nel
modo opportuno e attento, i singoli talenti. Tra l'altro era l'unico
della contesa che risiedesse nel territorio...
La squadra dal canto
suo, era galvanizzata da questa esperienza in modo pragmatico e
ideale. L'impressione che destavano costoro era appunto un qualcosa
di innovativo si, ma a tanti, dopo la presentazione pubblica di
sabato 20 maggio 2017, anche di qualcosa che invece più tradizionale
e genuino, non potesse essere. Qualcosa che si perse nei tempi, e che
in qualche modo alzò “ lo
spessore “ della
contesa. E la considerazione il narratore “ la
ruba “ a uno dei LORO,
che probabilmente ha deciso di passare ai NOI,
ma solamente nel segreto della cabina elettorale. Ma è proprio
questo che serve, no ? La lista era cosiffatta ( e qui si mette in evidenza proprio per via dell'imparzialità di cui sopra ) :
Bacchelli Susanna |
CARPI 21 ottobre 1967 |
Berto Carlo |
TORINO 16 agosto 1972 |
De Cianni Alessandro |
PRATO 12 luglio 1975 |
Diacci Marzia |
CARPI 30 novembre 1975 |
Fabbri Mauro |
MODENA 01 ottobre 1961 |
Fracavallo Alessandro (detto FRACCA ) |
CARPI 9 marzo 1968 |
Galiotto Gloria |
CARPI 23 ottobre 1989 |
Grossi Giorgia |
CARPI 27 dicembre 1972 |
Malavasi Norma |
CARPI 25 luglio 1977 |
Mantovani Davide |
CARPI 23 gennaio 1967 |
Martinelli Riccardo |
CARPI 01 marzo 1981 |
Montanari Elisa |
MIRANDOLA 8 settembre 1975 |
Rattighieri Vanni |
NOVI DI MODENA 27 febbraio 1964 |
Tioli Claudio (detto TIOLI) |
MODENA 26 luglio 1958 |
Turci Elisa |
CARPI 23 settembre 1991 |
Zanardi Matteo |
CARPI 12 dicembre 1995 |
E se
anche è vero che la faccenda non funziona con il criterio “ sia
fatta la volontà di Boldrin “,
ma “ sia fatta la volontà degli elettori “, speriamo che in ultimo, la volontà degli elettori sia molto molto molto vicina, insomma, se anche fosse identica, non dispiacerebbe.
Qui una immagine di un po' di candidati, ieri sera 20 maggio 2017, alle 19, un po' stanchini ....
Davide Boldrin
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