19/03/11

Una Ricostruzione Storica della Battaglia di Rovereto. Di Diego Zanotti

Dopo il Post sulla Battaglia di Rovereto, ( qui il Link: http://novigiudiforma.blogspot.com/2011/03/la-battaglia-di-rovereto-ma-cosa-era.html ) è arrivato un interessante commento, che merita ( a mio avviso..) un Post integrale, sia per la corretta modalità di attenzione storica, sia per la puntuale e attenta risposta.

Davide Boldrin

La battaglia di Rovereto fu combattuta tra il 17 e il 18 marzo 1945 tra la Brigata Nera mobile “Attilio Pappalardo” e i Partigiani. Sono gli ultimi giorni di guerra prossimi alla Liberazione e i nuclei partigiani, soprattutto nelle nostre zone, si erano fatti sempre più forti. Le truppe fasciste si trovavano qui per un rastrellamento e le formazioni partigiane li intercettano appena varcato il ponte Pioppa. Durante il combattimento rimasero uccisi una settantina tra tedeschi e fascisti, tra cui un colonnello della Wermacht (nome dato alle Forze Armate Tedesche dopo la riforma del 1935) e 5 partigiani ricordati in occasione appunto della celebrazione della Battaglia. I cinque Partigiani erano Savino Forti (Medaglia di Bronzo al Valor Militare), Albano Modena (Medaglia d’Argento al Valor Militare), Remo Nasi, Nevio Scanavini (Medaglia di Bronzo al Valor Militare) ed Eva Frattini.


Chiedere ai nostri “anziani” che cosa si celebra in occasione di queste giornate, soprattutto da parte di chi ha già alle spalle un’esperienza scolastica, può sicuramente sortire una certa delusione e amarezza. Indipendentemente dalla parte politica a cui si appartiene e al giudizio che ognuno può dare agli avvenimenti, questa è la nostra storia. Sicuramente una parte di responsabilità è da addebitare alla scuola, almeno quella degli anni ottanta che ho frequentato e che ho conosciuto, che non è mai riuscita ad arrivare oltre il primo dopoguerra. L’altra fetta di responsabilità (a mio avviso la maggiore) è in ognuno di noi: la curiosità, il dovere di conoscere la propria storia dovrebbe essere motivo sufficiente per cercare di sapere e di colmare questo vuoto.

Per quanto riguarda invece La Bella Ciao, questo canto comincia a diventare popolare durante la Seconda Guerra Mondiale, grazie ai Partigiani che ne fanno il loro inno ma è dopo di loro che assume maggiore popolarità come inno delle contestazioni studentesche degli anni sessanta e settanta. Ma la sua storia è ben più antica: la versione originale, a cui è seguita quella Partigiana, è certamente la Bella Ciao della Mondina, risalente alla fine dell’Ottocento. In questo canto l’espressione “bella ciao” è riferita alla bellezza che si perde e sfiorisce nel lavoro della “monda”. Per ascoltare la versione originale basta digitare “Bella Ciao Coro delle Mondine di Novi” su YouTube: la forza, l’entusiasmo e l’allegria che trasmettono le “nostre” mondine in questo canto credo che sia un’emozione unica.

Per quanto riguarda il nesso tra la Battaglia di Rovereto, la Bella Ciao e i 150 anni dell’Unità credo che a questo punto sia chiaro: sono comunque pezzi della Storia d’Italia.

Diego Zanotti

Il Coro delle Mondine di Novi :




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