Copio e incollo un Post creato da MARCO PIGNATTI su http://www.carpizeronove.blogspot.com/
(link: http://carpizeronove.blogspot.com/2010/09/proposito-del-mercato-contadino.html ).
Era da un pò, che su novigiudiforma avrei voluto citare il mercato contadino, ma mi mancava l'ispirazione. Sia provocatoria, che oggettiva, senza cadere in un giudizio PRO o CONTRO.
Davide Boldrin
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Di Marco P.
Giovedì scorso Daniele Franda ha scritto un articolo su ModenaQui poi riportato su questo blog che parlava di "scontro" sul Mercato Contadino. Volevo fare un commento e ho cominciato a raccogliere un po' di informazioni, poi sono uscite anche altre novità a livello nazionale e il commento è diventato un lungo post. Questo.
Il tema è delicato perchè è ovvio a tutti che i Mercati Contadini possono essere una cosa molto buona. Ma non volere che si parli dei possibili difetti e/o rischi ad essi legati sarebbe come negare i rischi dell'alcool perchè il vino è buono.
Quindi la prima difficoltà è quella di non essere etichettati come "nemici" dei Mercati Contadini. Io non lo sono. Da molto prima che nascesse il Mercato Cointadino compro frutta e verdura per la mia famiglia da una cooperativa sociale di Campegine che al giovedì mattina viene con un banco in via Ugo da Carpi. Il concetto è lo stesso.
La seconda insidia (abilmente sfruttata dal nostro bravo Franda nel titolo del pezzo) è quella di veder contrapposti commercianti e agricoltori. E' una di quelle polarizzazioni che fanno vendere i giornali ma spiegano malissimo la realtà del problema trascurando protagonisti importantissimi quali i grossi distributori e i consumatori e relegando in secondo piano il problema del rispetto delle regole.
Quello dei distributori è uno dei nodi chiave del problema. Poco tempo fa, il proprietario di un negozio di alimenti biologici mi raccontava proprio che un suo fornitore vendeva al distributore a 0,20€ al kg le zucchine che poi il distributore vendeva a lui a 2,20€ e lui stava vendendo a me a 2,50€. Quindi agricoltori e commercianti sono più o meno sulla stessa barca e sono assolutamente in balia dei 4/5 grossi distributori che decidono i prezzi di acquisto e di vendita a livello globale.
E' ovvio che poter tagliar fuori i distributori creerebbe un grossissimo margine di guadagno. Ma a beneficio di chi?
Già due anni fa un inchiesta del Corriere Ortofrutticolo segnalava la necessità di sorvegliare attentamente. E' stato significativo per me vedere che in quell'inchiesta compariva proprio, come esempio negativo, quello di Carpi in cui " le zucchine (1,50 euro/kg) hanno lo stesso prezzo nel Farmers e nel supermercato "
Quindi non è detto che i consumatori godano molto di questo beneficio. Chi controlla i prezzi? Ma non solo.
Circa un anno dopo quell'inchiesta fu la volta di Coldiretti a segnalare qualche problema a Carpi.
"Già durante le fasi di avvio del mercato di Carpi - ricorda Coldiretti - si erano verificati alcuni problemi con il caso di uno "pseudoagricoltore" che approfittava dell'ottima occasione per commercializzare prodotti acquistati all'ingrosso e di provenienza sconosciuta. Coldiretti aveva sollevato il problema all'Amministrazione Comunale perchè si facesse chiarezza e si procedesse all'espulsione dell'imprenditore dal mercato, cosa che non è stata condivisa dalle altre organizzazioni agricole che anzi lo hanno sostenuto nelle sue azioni. Quello che ci dispiace - sottolinea Ciampoli [Direttore Coldiretti Modena, NdR] - è che un ottimo sistema di vendita come quello dei mercati contadini con una valenza economica e sociale di enorme portata per imprese agricole, cittadini e amministrazioni locali, debba essere infangato e messo a rischio da una gestione sconsiderata e inaffidabile come di fatto sta avvenendo a Carpi.
(21.10.2009 su viniesapori.net )"
Chi controlla l'origine dei prodotti?
All'epoca il consigliere Paluan presentò un'interrogazione chiedendo quali azioni di controllo e sanzione avrebbe intrapreso il Comune perchè una meritevole iniziativa di valorizzazione dei nostri prodotti locali non si tramutasse in una concorrenza sleale da parte di alcuni operatori.
La risposta dell'Assessore Morelli rimandava tutta la gestione del problema al disciplinare quindi, in sostanza, all'associazione che gestisce il mercato.
Adesso, subito dopo l'esternazione di Siligari, l'associazione che gestisce il mercato ha pubblicato sul proprio sito una dichiarazione retroattiva di "trasparenza" che iniza con:
"Dal mese di Luglio , l'associazione " Dalla Terra alla Tavola" si avvale della collaborazione di un libero professionista esterno per verificare l'idoneità alla partecipazione di tutte le aziende presenti al mercato contadino dell'unione delle terre d'argine."
Ma cosa voglia dire "libero professionista esterno" rimane abbastanza vago.
E' sicuro che i Mercati Contadini stiano diventando (per un misto di crisi e sensibilità ambientale) un grosso businnes.E ancora di più lo diventeranno dopo che sono state approvate nuove norme che ampliano la gamma di prodotti da poter vendere direttamente al pubblico nei farmers market. Grazie alla pubblicazione del relativo del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze nella Gazzetta Ufficiale, gli addetti impegnati nel settore agricolo italiano potranno infatti produrre e vendere direttamente al pubblico non solo gli ingredienti e le materie prime coltivate nei loro terreni, ma anche i lavorati, come pane, pizza, torte salate, rustici, cialde e biscotti, senza perdere la loro tipicità di agricoltori. Oltre ai prodotti di panetteria, rientrano nel gruppo anche tutti quelli derivati dall’agricoltura, come la farina o gli sfarinati di legumi da granella secchi, di radici o tuberi o di frutta in guscio, la grappa, il malto e la birra, che nascono da attività agricole.
Ma proprio per questo occorre la massima intransigenza sul rispetto delle regole.
Quando leggo frasi tipo "senza perdere la loro tipicità di agricoltori" mi si rizzano sempre le antenne. Una frase così non è mai messa lì a caso. E' ovvio che si vuole mantenere uno "status", quello di "agricoltore", e non passare a quello di "commerciante" o di "panettiere" etc. ed è evidente che il mantenimento di uno status implica dei privilegi (es. benefici fiscali).
Uno dei privilegi in discussione è l'esenzione dal pagamento del COSAP. Il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP) è dovuto da qualsiasi soggetto che intenda servirsi dello spazio pubblico in maniera esclusiva (permanente o temporanea).
Nella Delibera di istituzione del Mercato Contadino di Carpi in cui si legge tra l'altro
"di assegnare l’area in esenzione Cosap per il primo anno di attività, per i Comuni che la prevedono;"
questa deroga aveva senso nel momento in cui si voleva incentivare un'esperimento ed infatti era stata prevista per il primo anno, tanto è che nel Disciplinare del Mercato del Contadino (anche qui) si legge, trai doveri degli associati quello di:
"provvedere al pagamento dei costi per il consumo di energia elettrica e raccolta rifiuti, e COSAP."
Inoltre nella citata delibera di istituzione si prevedeva che il Mercato si facesse una volta al mese
"si svolgerà annualmente con periodicità mensile (in data da definire) e da effettuare eventualmente in concomitanza di particolari eventi, "
mentre adesso si svolge 3 volte alla settimana.
E' ovvio che mantenere lo status di "agricoltore" e non voler sottostare alle regole imposte ai commercianti può avere un senso in una fase sperimentale ma diventa difficile da giustificare per un attività commerciale così strutturata e stabilizzata.
Io leggo in questo senso la preoccupazione di Siligardi: nessuno si vuole mettere "contro" al Mercato Contadino ma questo non vuol dire che non si possa invocare il rispetto delle regole e la tutela del consumatore e di una concorrenza leale con gli altri operatori.
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Delibera di consiglio a NOVI di MODENA:
Fonte: http://www.comune.novi.mo.it/tomcat/sito/delibere/2008/D58113.pdf
Prop.n. 58113
N. 46
ISTITUZIONE DEL MERCATO DEL CONTADINO DELL'UNIONE DELLE TERRE D'ARGINE RISERVATO AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI.
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Esce dalla Sala il consigliere Stefania Contri. I presenti sono ora 19.
L'assessore Travasoni Gian Paolo illustra l’oggetto spiegando l’importanza ed il valore di questa iniziativa.
Il consigliere dell'Unione, Barbieri Francesco, sostiene che il vantaggio sarà anche su prezzi e qualità delle merci.
Il capogruppo del CDL, Boccaletti Federica, è d’accordo sull’iniziativa ma teme per i riflessi sul commercio. Non si potrebbe destinare solo alcuni posteggi del mercato settimanale?
L'assessore Malagola Italo sostiene che il Mercato contadino e mercato ambulante tradizionale sono diversi anche dal punto di vista delle autorizzazioni e dal punto di vista fiscale.
L'assessore Travasoni Gian Paolo afferma che il mercato contadino punta su prodotti di qualità e biologici che rappresentano un mercato diverso da quello tradizionale e non strettamente concorrenziale e forse non sempre a miglior prezzo ma piuttosto a maggiore qualità .
L'assessore Fusari Luigi, ritiene che il mercato potrebbe svolgersi a S. Antonio in Mercadello sia perché secoli or sono c’era effettivamente un mercato (da cui il nome) sia perché è in posizione centrale nel territorio di Novi.
Quindi nessun altro chiedendo la parola,
IL CONSIGLIO COMUNALE
Vista la legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) che al comma 1065 dell’art.1 prevede la promozione dello sviluppo dei mercati degli imprenditori agricoli a vendita diretta;
Visto il decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali in data 20/11/2007 che, in attuazione della predetta legge, fissa requisiti uniformi e standard per la realizzazione dei mercati riservati alla vendita diretta degli imprenditori agricoli e che lo stesso decreto si pone come obiettivo primario quello di soddisfare le esigenze dei consumatori in ordine all’acquisto di prodotti agricoli che abbiano un legame diretto con il territorio di produzione;
Dato atto che in Emilia Romagna esistono produzioni DOC, DOCG, IGT, DOP, IGP;
Dato atto che, nel corso della riunione del 21/05/2008 organizzata dai Comuni dell’Unione delle Terre d’Argine con le Organizzazioni di categoria degli agricoltori maggiormente rappresentative a livello locale ed i Comuni dell’Unione delle Terre d’Argine è stata condivisa la volontà di valorizzare la vocazione agricola del territorio, promuovendo la conoscenza delle aziende produttrici agricole e quelle del biologico e favorendo la diffusione dei prodotti tipici locali e il consumo di prodotti di stagione, in particolare creando occasioni di incontro tra produttori e consumatori, al fine anche di calmierare i prezzi al consumo dei prodotti agricoli, garantire l’origine e la qualità dei prodotti;
Dato atto che nella medesima occasione si è condivisa la volontà delle Amministrazioni Comunali dell’Unione delle Terre d’Argine di istituire un mercato riservato agli imprenditori agricoli ai sensi del D.M. 20/11/2007 e che nel corso della stessa riunione le Associazioni di categoria hanno manifestato l’interesse ad organizzare la gestione dell’istituendo mercato;
Visto che si rende necessario stabilire in questa sede la denominazione del mercato agricolo, la data di inizio delle attività di vendita e la frequenza e dato atto che nel corso della suddetta riunione del 21/05/2008 con le organizzazioni di categoria vi è stato accordo sulla denominazione di Mercato Contadino dell’Unione delle Terre d’Argine, da attivare annualmente presso i 4 Comuni dell’Unione, con periodicità mensile (data da stabilire), e da effettuare eventualmente in concomitanza di particolari eventi, previa disponibilità dell’area;
Ritenuto necessario, nell’ambito del Comune di Novi di Modena, rinviare l’individuazione dell’area o delle aree da destinare allo svolgimento del mercato contadino, ad un successivo atto, perché non si è ancora pervenuti ad una Verbale N. del pag. 1
decisione condivisa anche in relazione al fatto che dovranno essere valutate e/o attrezzate dall’Amministrazione Comunale al fine della loro idoneità allo svolgimento del mercato sulla base delle disposizioni igienico sanitarie impartite dall’AUSL di Modena in data 14 aprile 2008 prot. n. 30148;
Preso atto che il D.M. 20/11/2007 all’art. 2 co. 1 lett. a) prevede che le aziende agricole partecipanti al mercato debbano essere ubicate nell’ambito territoriale amministrativo della regione o degli ambiti definiti dalle singole amministrazioni;
Ritenuto opportuno individuare il territorio regionale, con priorità per la provincia di Modena, come ambito territoriale di ubicazione delle aziende agricole che possono partecipare al mercato;
Preso atto che ai sensi del D.M. 20/11/2007 all’art. 2 co. 1 lett. b) nei mercati agricoli è consentita “la vendita diretta di prodotti agricoli provenienti dalla propria azienda o dall’azienda dei soci imprenditori agricoli, anche ottenuti in seguito ad attività di manipolazione o trasformazione, ovvero anche di prodotti agricoli ottenuti nell’ambito territoriale di cui alla lettera a), nel rispetto del limite della prevalenza di cui all’art. 2135 del codice civile”;
Ravvisata l’opportunità di prevedere un disciplinare che dovrà essere adottato ai sensi dell’art. 4 co. 3 del D.M. 20/11/2007 per la specifica dei prodotti che possono essere venduti ai fini di una maggiore specializzazione e qualificazione del mercato stesso, che regoli le modalità di svolgimento delle attività di vendita, finalizzato alla valorizzazione delle tipicità e della provenienza dei prodotti medesimi e rilevata, altresì, l’opportunità che gli imprenditori agricoli ammessi a partecipare al mercato, in sede di comunicazione inizio attività da presentare al Comune si impegnino a rispettare determinati requisiti di qualità e di trasparenza amministrativa nell’esercizio delle attività, stabilite nel disciplinare;
Ritenuto opportuno rinviare l’adozione del suddetto disciplinare ad un successivo atto della Giunta Comunale;
Ritenuto di dover porre in vendita nel mercato agricolo i prodotti di stagione provenienti dal territorio individuato;
Preso atto che il D.M. 20/11/2007 all’art. 4 co. 2-4 prevede che all’interno dei mercati agricoli di vendita diretta possono essere realizzate attività culturali, didattiche e dimostrative legate ai prodotti alimentari, tradizionali ed artigianali del territorio rurale di riferimento, anche attraverso sinergie e scambi con altri mercati autorizzati;
Viste le disposizioni igienico sanitarie per lo svolgimento del mercato riservato alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli impartite da AUSL Modena;
Ritenuto di demandare al Responsabile del Servizio Programmazione e Gestione del Territorio il rilascio dell’autorizzazione all’organizzazione e alla gestione del mercato nei termini indicati nel disciplinare (a titolo sperimentale e per la durata di 1 anno, al termine del quale, qualora si decida di proseguire l’esperienza, potranno essere confermati o rivisti gli aspetti definiti dal presente provvedimento);
Verificato che i Comuni dell’Unione, ognuno per il proprio territorio, si impegnano a:
- attrezzare l’area che ospiterà il mercato in modo rispondente alla normativa;
- dare pubblicità al mercato;
- concedere l’area in esenzione Cosap/Tosap per il primo anno;
Sentita la Commissione Consiliare competente
Visto il parere favorevole di regolarità tecnica espresso dal Responsabile del Servizio Programmazione e Gestione del Territorio;
Vista la valutazione favorevole di conformità all’ordinamento giuridico espressa dal Segretario Comunale;
Con voti favorevoli 13 (Unione e Andreoli Tania), astenuti 6 (CDL), contrari nessuno e quindi a maggioranza,. espressi nei modi e forme di legge,
DELIBERA
di istituire il Mercato riservato agli imprenditori agricoli ai sensi del Decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 20/11/2007 con la seguente denominazione: “Mercato Contadino dell’Unione delle Terre d’Argine”;
di stabilire che il mercato si svolgerà annualmente con periodicità mensile (in data da definire) e da effettuare Verbale N. del pag. 2
eventualmente in concomitanza di particolari eventi, e, per quanto concerne il Comune di Novi di Modena, in aree da definire avendone valutato la disponibilità, l’idoneità a fini igienico sanitari;
di individuare il territorio regionale, con priorità per la provincia di Modena, come ambito di ubicazione delle aziende agricole che possono partecipare al mercato;
di stabilire che la Giunta Comunale approverà un apposito disciplinare del mercato e contestualmente individuerà le aree per lo svolgimento;
di prendere atto delle disposizioni igienico sanitarie per lo svolgimento del mercato riservato alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli impartite da AUSL Modena e di imporne la diffusione agli uffici competenti;
di demandare al Responsabile del Servizio Programmazione e Gestione del Territorio il rilascio delle autorizzazioni all’organizzazione e alla gestione del mercato nei termini sopra indicati, a titolo sperimentale per la durata di 1 anno, al termine del quale, qualora si decida di proseguire l’esperienza, potranno essere confermati o rivisti aspetti definiti dal presente provvedimento;
di assegnare le aree individuate in esenzione Tosap per il primo anno di attività;
di dare atto che quanto definito con il presente provvedimento potrà essere oggetto di rivisitazione al termine del primo anno di attività del mercato;
dopo di che, con voti favorevoli 13 (Unione e Andreoli Tania), astenuti 6 (CDL), contrari nessuno e quindi a maggioranza, espressi in forma palese;
DELIBERA
di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4 del D. Lgs. n. 267/2000 per l’urgenza di provvedere in merito.
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Verbale N. del pag. 3
Verbale N. del pag. 4
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
N. 46 del 24/07/2008
Il presente atto viene letto, approvato e sottoscritto
Il Presidente
Il Segretario Comunale
F.to FERRARI MARCO
F.to ORLANDO Dott.ANDREA
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Il sottoscritto Segretario Comunale, certifica che copia del presente atto viene pubblicata all'Albo Pretorio del Comune in data 25-07-2008 e vi rimarrà affissa per quindici giorni consecutivi.
Il Segretario Comunale
F.to ORLANDO DOTT. ANDREA
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Il Presente atto è copia conforme all'originale in carta libera per uso amministrativo.
Novi di Modena, 25-07-2008
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ESECUTIVITA'
La presente deliberazione è divenuta esecutiva in data 04-08-2008 ai sensi dell'art. 134, 3° comma, del D.L.vo 18/08/2000, n.267
Novi di Modena,
Il Segretario Comunale
F.to ORLANDO DOTT. ANDREA
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E copia conforme all'originale, per uso amministrativo.
Novi di Modena, ______________
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RispondiEliminaForse ce la farò....
RispondiEliminaFonte: www.linformazione.com del 13/09/2010
NOVI La consigliera Pdl Andreoli critica l’inaugurazione avvenuta in Corso Marconi
«Il Mercato Contadino Terre d’Argine
non risponde a logiche di commercio»
Pochi giorni dopo l’inaugurazione del Mercato Contadino dell'Unione Terre d'Argine,
avvenuta giovedì scorso, arriva puntuale la reazione della Consigliera PDL Tania Andreoli.
«E’ stato inaugurato in Corso Marconi a Novi il Mercato Contadino dell’Unione delle Terre
d’Argine - spiega -, dopo ben 2 anni dalla Delibera consiliare che l’avrebbe dovuto istituire nell’immediato, progetto per il
quale avevo espresso il mio voto
avorevole, confidando nella volontà dell’A mm i n i s t ra z i o n e di valorizzare gli imprenditori locali. Peccato che il Mercato
Contadino, così come si presenta, con il territorio di riferimento ed i produttori locali
nulla ha a che vedere». La Delibera cui la consigliera far riferimento è la 46 del 24 luglio
2008 che stabiliva innanzitutto che la cadenza del Mercato Contadino fosse mensile.
«In un periodo, come quello attuale – continua la consigliera - in cui l’economia locale è particolarmente sofferente, attivare
progetti senza alcuna logica di mercato e senza coinvolgere le categorie interessate può
produrre soltanto effetti devastanti. Lo stesso Disciplinare del Mercato Contadino dell’Unione
delle Terre d’Argine sottolinea
il parametro della territorialità. Parametro
che secondo la consigliera non è stato rispettato:«Il Mercato
Contadino, come da normativa nazionale
del Ministero delle Politiche Agricole e
Forestali del 2007, deve essere improntato
al concetto del chilometro zero. E’ inevita bile
che se un’azienda proviene da aree che nulla hanno a che vedere con il territorio interessato,
il concetto del chilometro zero rimane solo teoria. Sono convinta – conclude - che l’am -
ministrazione avrebbe dovuto interpellare in primis commercianti e agricoltori locali. I primi
si troveranno da una parte ilmercato cittadino del martedì e dall’altra il Mercato Contadino
del giovedì. In pratica possono
anche chiudere i battenti».
l'unico commento non può essere altro che questo : su cose che non si conoscono si dovrebbe tacere o perlomeno informarsi prima di sputare giudizi e sentenze. Per esempio , la delibera è comune del territorio dell'unione delle terre d'argine non solo di Novi e l'unico motivo per cui il mercato si è inaugurato solo due anni dopo è semplicemente che prima non c'erano le aziende suff. e organizz. per mantenerlo attivo e che dovesse avere cadenza mensile era solo una delle possibilità , invirerei a leggere meglio il disciplinare regolamento. Poi sulla confusione che spesso si fà sul km "0" sarei ben lieto di aprire un dibattito, se l'azienda è dell'emilia romagna non vi pare che si a km "0" se la raffrontiamo in quello che esprime con produzioni senza garanzie che provengono da in capo al mondo ?
RispondiEliminaa disposizione per qualsiasi confronto Massimo Pellacani Pres. Mercato contadino Unione terre d'argine.
Direi che il giudizio finale di Marco, "E' ovvio che mantenere lo status di "agricoltore" e non voler sottostare alle regole imposte ai commercianti può avere un senso in una fase sperimentale ma diventa difficile da giustificare per un attività commerciale così strutturata e stabilizzata.
RispondiEliminaIo leggo in questo senso la preoccupazione di Siligardi: nessuno si vuole mettere "contro" al Mercato Contadino ma questo non vuol dire che non si possa invocare il rispetto delle regole e la tutela del consumatore e di una concorrenza leale con gli altri operatori." oltre che avermi dato l'input per lanciare il dibattito, è quello che centra in pieno il problema.
Davide Boldrin
Il mercato contadino è assolutamente, a mio modo di vedere, una forma di CONCORRENZA SLEALE AUTORIZZATA! nella fattispecie, il mercato contadino di novi di modena per la sua cadenza settimanale e per le modeste dimensioni del territorio cui è dedicato, appare non tener assolutamente conto della realtà degli altri operatori commerciali che nascono come commercianti e che di commercio devono vivere, anche in un momento così difficile per l'economia nazionale! E' concorrenza sleale perchè è impensabile che un commerciante di frutta e verdura in sede fissa con tutta una serie di costi di gestione da affrontare e di imposte da pagare si possa mettere in competizione con chi per tutti i giovedì mattina (a Novi di Modena... ma la stessa assciazione opera anche negli altri comuni dell'unione terre d'argine) ha il parcheggio del proprio banco, la corrente elettrica la raccolta rifiuti e la pubblicità (queste sono quelle che mi vengono in mente) a spese del Comune.
RispondiEliminaSfogo di un commerciante novese ancora lontano dall'età pensionabile con figlio a carico che il giovedì continua ad alzarsi alle sei di mattina fiducioso di portare a casa la giornata!
Da modenaqui del 23/09/2010:
RispondiEliminaFonte: www.modenaqui.it
Il mercato contadino è settimanale: «Così si danneggiano i negozi»
E’ scontro aperto a Novi sulla questione del mercato contadino, che con una delibera del 6 settembre da mensile è diventato a cadenza settimanale, e questo già dall’appuntamento del 9 settembre, a 72 ore di distanza.
Sulla tempistica e i criterio della decisione si è discusso a lungo in una seduta consiliare, quella di martedì, che si è protratta fino alle 2 di notte, alla presenza di alcuni dei commercianti che si sentono seriamente danneggiati dalla decisione di rendere così frequenti gli appuntamenti con il mercato.
Ferma nel suo ‘no’ la consigliera Pdl Tania Andreoli, che ieri è tornata all’attacco dopo la risposta data dal sindaco nella seduta.
«Trovo del tutto pretestuose - dice - le motivazioni addotte per questa scelta: è convinto che il mercato contadino, così come disciplinato, porterà benefici economici all’intero territorio.
Così non solo trascura l’ingente danno che i commercianti già stanno subendo, ma non applica neanche il Disciplinare adottato dall’associazione ‘Dalla Terra alla Tavola’, nella parte in cui si chiede quale requisito essenziale la valorizzazione degli agricoltori locali».
La sperimentazione durerà un anno, «un periodo troppo lungo, che necessiterebbe di un monitoraggio periodico».
E lo scontro è anche sul concetto di ‘chilometro zero’: «Il sindaco - attacca l’Andreoli - lo travisa riferendosi alle modalità di trasporto dei prodotti (in pratica, ‘il km zero non necessiterebbe del trasporto di terzi’), entrando in contraddizione con lo stesso Disciplinare».«Vorrei capire - conclude - dov’è il riscontro economico, quando il mercato vede protagonisti ambulanti che acquistano i prodotti e non sono necessariamente produttori, e comunque non produttori locali».
La Consigliera del centrodestra evidenzia anche che per la delibera di giunta con la quale è stata improvvisamente modificata la cadenza del mercato «non è stato rispettato il criterio di celerità per gli atti urgenti, previsto dal D.Lgs.
267/2000 (Testo Unico Enti Locali) che impone l’affissione delle delibere nell’Albo pretorio del Comune per 15 giorni, affinché abbia efficacia».
Viva i buoni prodotti a prezzi bassi
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