20/10/10

La lettera di Mara Carfagna a Nosheen

Fonte: http://www.viaemilianet.it/rssmo.php?id=6717

“Cara Nosheen sono felice che le tue condizioni di salute siano migliorate e ti auguro una guarigione rapida. Le ferite guariscono, anche quelle dell’anima, seppur più lentamente”. Comincia così il messaggio che il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna ha inviato a Nosheen, la 20enne pachistana, scampata alla furia del fratello Umair mentre il padre Hamad Khan uccideva a colpi di pietra la moglie Begum Shahnaz, colpevole di difendere la figlia che si ribellava a un matrimonio combinato. Il messaggio è stato recapitato a Nosheen in ospedale a Baggiovara, dove la giovane è ricoverata dallo scorso 3 ottobre. Già all’indomani dei tragici fatti di Novi il ministro Carfagna aveva annunciato la volontà di costituirsi parte civile nel processo e l’intenzione “di fare capire a Nosheen e a tutte le donne immigrate che il Paese è pronto a sostenerle ogni qual volta vedano lesa la libertà e il diritto di essere cittadine libere”. Un diritto alla libertà che il ministro ribadisce anche nelle lettera inviata direttamente a Nosheen: “Sono al tuo fianco – scrive Mara Carfagna – insieme a tutte le donne che hanno lottato per raggiungere il traguardo della libertà”. Intanto sul fronte delle indagini si aggrava la posizione del padre-padrone. Dopo avere parlato ieri con Nosheen - la prima volta senza l'aiuto dell'interprete, a riprova che le condizioni di salute della ragazza stanno migliorando – il sostituto procuratore Pasquale Mazzei contesterà ad Hamad Khan Butt, in carcere per l’omicidio della moglie, anche il concorso in tentato omicidio della figlia. Nosheen avrebbe infatti confermato il ruolo e le responsabilità del padre nell’incitare il fratello Umair a colpirla con violenza durante la lite che è costata la vita alla madre Begum. In ospedale Nosheen riceve le visite dei fratelli più piccoli, chiede notizie di Novi. In municipio ogni giorno arrivano gli aggiornamenti sul suo stato di salute, il sindaco Luisa Turci ha chiesto di poterle fare visita, ma i sanitari, per ora, autorizzano soli i familiari più stretti.

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