Per i curiosi, prima di leggere questo post, invito a trovare il tempo per leggere questo su carpizeronove:
domenica 19 dicembre 2010
Non è un paese per giovani ( di Anna Sovi Giurati)
http://carpizeronove.blogspot.com/2010/12/non-e-un-paese-per-giovani.html
Ci tengo a sottolineare che tra gli studenti, non ci sono solo dei catastrofisti.
Ricevo e Pubblico ( da Emanuele Luduena, che bazzica all'Università di Parma ) :
STUDENT OFFICE PARMA : http://www.studentofficeparma.it/central_news.asp
STUDENT OFFICE MODENA: http://www.studentoffice.mo.it/
da Avvenire del 02/12/2010.
"La nostra presenza, più efficace della piazza"
Da Milano Enrico Lenzi
Tra lo scendere in piazza e lo stare a casa a studiare "preferisco vivere quotidianamente l'università". Nei giorni caldi della protesta, l'immagine degli studenti universitari trasmessa dai mass media e cavalcata dai politici, va stretta a Mattia Sogaro, presidente del Consiglio Nazionale degli studenti universitari (Cnsu), di fatto il massimo organo di rappresentanza degli universitari presso al ministero. "L'alternativa - sottolinea - non è fra urlare slogan in piazza o stare a casa a studiare come vorrebbe qualcuno. Ma è, appunto, vivere ogni giorno l'università, studiando secondo le proprie passioni e i propri interessi, e contribuire criticamente alla costruzione dell'università stessa".
Ma allora chi sta scendendo in piazza?
"Non dico che tra chi manifesta non vi sia anche chi vive l'università e l'ha a cuore. Ma mi pare che il risultato ottenuto dal loro scendere in piazza sia soltanto quello di spostare il dibattito dal merito dei contenuti alla prova di forza".
Parliamo allora dei contenuti della riforma Gelmini. Quale è il giudizio sul decreto?
"Speriamo che non abbia ragione chi dice che la riforma è forte in ciò che nega e debole in ciò che afferma. In alcuni aspetti il provvedimento mi sembra rimanga ambiguo: da una parte, infatti, si favorisce la fusione degli atenei in un'ottica di risparmio di risorse economiche sempre più scarse, dall'altro si dà il via libera per la trasformazione delle università telematiche in università vere e proprie. A mio avviso, infine, c'è il rischio di una proliferazione normativa che ingessi ulteriormente il sistema; d'altro canto spero che la strada appena intrapresa della valutazione e della distribuzione premiale delle risorse economiche venga ulteriormente percorsa ed approfondita".
Come Cnsu cosa pensate di fare?
"Il testo approvato martedì dalla Camera contiene luci ed ombre. Dopo l'approvazione definitiva, bisognerà mettere in pratica la riforma: spero che nella concreta attuazione prevalgano le luci sulle ombre. A volte si ha l'impressione che l'università sia un problema e non una risorsa. Come studenti e come Cnsu siamo pronti a fare la nostra parte, dando il nostro contributo".
In concreto?
"La riforma darà alcune deleghe attuative al governo che dovranno essere sottoposte al nostro parere, non vincolante ma obbligatorio. In quella sede intendiamo far sentire la nostra voce e contribuire a indirizzare al meglio la riforma. Penso al capitolo relativo al diritto allo studio o a quello in cui dovremo indicare un nostro rappresentante nel nuovo organismo di valutazione del sistema universitario".
Torniamo alle proteste di questi giorni. Gli studenti in piazza conquistano le prime pagine dei giornali, ma del Cnsu, massimo organo istituzionale di rappresentanza, nessuno parla.
"Credo che sia frutto di un approccio al mondo universitario da parte di chi questo mondo non lo conosce affatto. C'è una ignoranza di ciò che avviene davvero dentro le università, dove ci sono migliaia di studenti che vivono i loro atenei promuovendone la vita e l'attività. E poi non si vuole riconoscere che esistono percorsi istituzionali nei quali far sentire la nostra voce e in cui cercare di incidere. La protesta in piazza o l'urlare slogan non mi pare abbia raggiunto l'obiettivo di affrontare davvero gli aspetti più delicati del provvedimento".
Tempo di dare maggior voce e peso al Consiglio Nazionale degli studenti universitari?
"Lo ripeto, da parte nostra non mancherà l'impegno a far sentire la nostra voce e far presente le nostre proposte nella fase di attuazione della riforma".
Ho postato ciò di cui sopra, perchè ho sullo stomaco tutto il catastrofismo andante. Io son di quelli che lavorando, si rende conto che il 2011 sarà un anno tremendo. Ci sarà una selezione naturale delle aziende. Di conseguenza alcuni forti traumi sociali. Per controbattere tutto questo, a mio avviso, non serve andare sui tetti o in giro con badili e piccozze. Ma guardare in faccia la realtà, e provare a darsi da fare. E non da soli. Prendere coscienza dei problemi, aiuta ad affrontarli. ( chi scrive, ha avuto i suoi, in merito ...)
RispondiEliminaDavide Boldrin
Sai bene caro Davide che condivido quello che hai scritto qui sopra ma per una cosa non riesco a tenere il filo del tuo ragionamento: ok abbasso il catastrofismo, ok prendiamo atto della realta' che ci circonda...Ma allora perche' a fine 2008 (quando chi lavora sapeva molto bene cosa stava succedendo) chi era alla testa di sto maledetto e amatissimo Paese faceva finta di essere negli anni 80?
RispondiEliminaNon e' per polemica politica verso il dentrodestra o qualsiasi cosa sia ora... Ma semplicemente perche' l'avere affrontato la situazione ben coscenti di cio' che si stava vivendo probabilmente avrebbe dato anche un po' piu' di fiducia ! Così facendo (Niente) una volta che si e' palesata la verita'(cioe' che aime' la crisi e' un po' lungaaaaaa)anche chi sostiene questa maggioranza non so che cosa ne pensi ora dopo aver perso mesi e mesi preziosi.
Sono daccordo con te (cerco di anticiparti) che il centrosinistra attuale o cosa e' ora ,non ha dato un grande contributo e troppo spesso si e' limitato a fare il gioco dello "specchioriflesso" senza proporre idee su come affrontare il futuro, ma almeno c'e' chi come vedi e' capace almeno di fare un po' di autocritica.
Ciao E NON BUON 2011 A TUTTO IL BLOG
RICCARDO C.
In effetti caro RC un pò di autocritica, non fa mai male. Poi la tentazione è sempre quella di credere che "passa alla svelta" ( io sono il primo). Però c'è anche chi per reagire usa i tetti per fare altro ...sai niente tu ?
RispondiEliminaBuon Anno!
Buldrein.
Dalle mie parti come peraltro anche dalle tue, si dice , aiutati che il ciel di aiuta...Così con i tetti provo ad avvicinarmi!
RispondiEliminaBuon Anno
Riccardo