24/01/11

Perchè occuparsi di politica ? Di Alberto Bosi- Circolo Tommaso Moro-Rete Italia Modena

POLITICA: PERCHE’ OCCUPARSENE?

1) perché dobbiamo occuparci di politica, della cosa pubblica, e quindi cosa concretamente me ne viene in tasca, in senso buono?

2) Perché il Santo Padre richiama, incessantemente, i cattolici all’impegno politico?
 
3) Quali sono i principi non negoziabili per i cattolici impegnati in politica e perché si ritengono tali?

4) Infine, quali caratteristiche devono avere i politici per essere sostenuti dai cattolici?

Per rispondere alla prima domanda si potrebbe dire che se noi non ci occupiamo di politica comunque la politica si occuperebbe di noi o che impegnarsi in politica è un servizio al bene comune ed un’alta forma di carità come diceva Paolo VI.

Queste risposte sono vere però non lasciano soddisfatti del tutto, è come se mancasse qualcosa e cioè una ragione profonda che mi metta in moto a livello personale.

Cosa, quindi, può farci interessare alla politica sia a livello individuale che comunitario?

A mio avviso, occorre tornare a desiderare, a prendere sul serio il nostro io, la Bibbia lo chiama cuore.

Infatti, è solo considerando l’uomo nella sua interezza, con i suoi desideri materiali e spirituali, come il desiderio di felicità, di bellezza, di giustizia e d’Infinito, che l’uomo può trovare delle valide motivazioni per rimettersi in moto ed agire nei vari ambiti della vita compreso quello politico.

Anche il rapporto del Censis 2010 afferma che il declino economico, sociale e morale dell’Italia deriva proprio dal fatto che non si guarda più al futuro con un desiderio di bene.

Al contrario, il potere, spesso e volentieri, cerca proprio di ridurre i desideri dell’uomo perché è proprio l’andare a fondo del proprio desiderio che fa l’uomo veramente libero, cosa che uno stato laicista non vuole in quanto l’uomo autenticamente libero sarebbe difficile da gestire.

Dunque, nell’appiattimento del desiderio ha origine infatti lo smarrimento dei giovani ed il cinismo degli adulti: e nella astenia generale l’alternativa qual è? Un volontarismo senza respiro e senza orizzonte, senza genialità e senza spazio, o un moralismo d’appoggio allo stato come ultima fonte di consistenza per il flusso umano.

Anche la Chiesa, il cui contributo non potrà limitarsi a offrire un riparo assistenziale per le mancanze altrui, dovrà mostrare l’autenticità della sua pretesa di avere qualcosa in più da offrire.

Dovrà mostrare che Cristo è così presente da essere in grado di ridestare la persona, e quindi tutto il suo desiderio, fino al punto di non farla dipendere totalmente dalle congiunture storiche. Come? Attraverso la presenza di persone che documentano un’umanità diversa in tutti i campi della vita sociale: scuola e università, lavoro ed imprenditoria, fino alla politica e all’impegno nelle istituzioni. Persone che si sentono condannate alla delusione ed allo sconcerto, ma vivono all’altezza dei loro desideri perché riconoscono presente la risposta.

Benedetto XVI ci richiama all’impegno in politica innanzitutto come sfida a non omologarci al mondo, a tenere ben presente le domande del nostro cuore perché la risposta c’è.

Ed impegnandoci nella cosa pubblica questo contributo, questo surplus di vita, diventa un’opportunità per tutti ed ecco perché Paolo VI diceva che fare politica diventa una forma di carità verso tutti.

In quest’ottica un cattolico impegnato in politica non può fare compromessi su alcuni punti di fondo come il rispetto della vita dal concepimento fino alla morte naturale.

La promozione della famiglia fondato sul matrimonio come cardine della società.

La libertà di educazione dei propri figli, e cioè garantendo alle famiglie la concreta possibilità di scegliere la scuola a cui affidare i figli.

La sussidiarietà, come riconoscimento che prima dello stato ci sono le persone e che quindi occorre sostenere quelle iniziative che vengono dal basso capaci di rispondere in maniera adeguata ai bisogni degli individui.

Questi principi vanno difesi non perché lo dice il Vaticano ma in quanto corrispondenti alla stessa natura umana.

E’ importante sostenere, quindi, nella vita sociale e politica chi non si è rassegnato ad una misura ridotta del proprio desiderio, e per questo lavora e costruisce mosso da una passione per l’uomo.


ALBERTO BOSI



















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