18/05/11

Insomma, 'sti pakistani, allora sono solidali con Nosheen?

Fonte: http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2011/05/17/news/i-pakistani-mai-respinto-nosheen-4216252

Gazzetta di Modena 17 Maggio 2011

NOVI. «Da quando è stato commesso il delitto la comunità pakistana di Novi continua a pagare il mutuo della casa di via Bisi dove viveva Nosheen, 2.200 euro al mese, per darle la possibilità quando vorrà, di tornare in quella casa coi suoi fratellini. Non basti: da tutta Italia, non solo Novi, ci sono persone pronte a consegnare somme di denaro nelle mani di Nosheen qualora, uscendo dalla comunità dove è ospite, decidesse di non tornare al lavoro». La presidente della associazione "Labbaik", l'associazione dei pakistani di Carpi - Nosheen Ilyas - è stata incaricata dalla comunità degli immigrati di smentire categoricamente che la ragazza ferita dal fratello in occasione dell'omicidio della madre commesso il 3 ottobre 2010 dal padre Ahamad Khan Butt sia stata abbandonata, tanto da dover pensare di recarsi in Norvegia ospite dello zio. Con la necessità di ottenere speciali permessi in quanto ha un permesso di soggiorno valido solo in Italia. Come si ricorderà, tanto il padre Ahamad quanto il figlio Umair Butt sono in carcere. All'udienza preliminare di giugno il pm Mazzei chiederà il rinvio a giudizio per concorso in omicidio volontario aggravato. «La notizia che qui a Novi ci saremmo rifiutati di accogliere Nosheen ci ha choccato - spiegano Mudasar Qayum e gli altri tre componenti della Consulta dei Pakistani istituita in paese - Tutti qui sanno che dal primo giorno ci siamo resi disponibili. Siamo tuttora disponibili ad aiutare la ragazza a restare nella casa dove viveva coi fratelli. Ma, comprendendo che potrebbe essere uno choc per lei, siamo disponibili a raccogliere i fondi e a pagarle l'affitto in un altro alloggio, qualora decidesse di non rientrare al lavoro». In paese ormai è risaputo che la ragazza, dopo aver abbandonato la scuola a Carpi, lavorava presso un laboratorio di cinesi sotto casa, con la madre Shahnaz Begum, 46enne. Attualmente si trova ospite di una comunità a Modena, presso la quale però sta per scadere il fondo messo a disposizione dalla Fondazione regionale "Vittime dei reati", presieduta da Sergio Zavoli, che ha finanziato fino al prossimo giugno un progetto di assistenza e reinserimento della ragazza. «Ci risulta che il padre abbia anche firmato per dare la disponibilità della casa alla figlia», chiosano i pakistani. «Non comprendo il senso di tutte queste polemiche - interviene il sindaco Luisa Turci - In quanto Nosheen non ha mai espresso alcuna volontà di rientrare a Novi. Più chiaramente, poichè qui abitano i parenti del padre, Nosheen non ha intenzione di venire, ma di trasferirsi presso i parenti della madre, o a Brescia o altrove. Così mi ha detto quando ci siamo incontrate, ho compreso e condiviso. D'altra parte parliamo di una maggiorenne che presto compirà 21 anni». Quanto alla situazione legale, Turci aggiunge: «Come sindaco, ho la tutela dei tre minori, gli altri fratelli, che sono presso altrettante comunità e stanno seguendo un loro percorso. Il Comune ha anche nominato un legale, perchè ne curi gli interessi, anche patrimoniali».


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