Fonte: http://www.modenaqui.it/
13-05-2011
Ora Nosheen sogna una vita lontana da Novi
Segnali di ostilità dalla comunità pakistana. E lei vuole la Norvegia
Una vita lontana dall’Italia, da Novi, il luogo in cui ha vissuto la sua tragedia famigliare: è questo ad oggi l’unico sogno di Nosheen Butt, la 21enne pakistana che il 3 ottobre scorso venne ferita gravemente dal fratello Umair (19 anni) mentre il padre Ahmad Khan uccideva a colpi di mattone la madre Begum Shanahz.
Nosheen si trova ancora nella comunità in cui è stata ospitata a seguito del terribile omicidio, ma il suo periodo di permanenza potrebbe finire presto.
E il pensiero di tornare nella piccola Novi non sembra piacere molto alla giovane: non è solo una questione ‘evocativa’, ma c’è qualcosa di molto più pragmatico.
Sembra infatti che la comunità pakistana del paesino della Bassa modenese non abbia parole confortanti nei confronti della stessa Nosheen, che sarebbe vista come ‘traditrice’ degli usi e costumi sociali e portatrice di un comportamento troppo ‘occidentale’.
E’ per questo che la 21enne avrebbe espresso il forte desiderio di andare a vivere in Norvegia, insieme ai parenti della madre.
Sulla richiesta si sta attivando anche la Procura, che potrebbe aiutare i legali della giovane a raggiungere il paese nordico: le ferree regole in materia di immigrazione imposte da Oslo stanno creando infatti più di un grattacapo, non riuscendo nemmeno facendo figurare il trasferimento come un ricongiungimento famigliare.
Sempre in Procura, il pm Pasquale Mazzei sta preparando il processo ai due uomini di casa Butt, Ahmad Khan e Umair, accusati di concorso in omicidio volontario aggravato (per ora non è contestata la premeditazione) e tentato omicidio.
Il procedimento, probabilmente con rito abbreviato, si potrebbe aprire a fine giugno.
Diversi i sentimenti di altri tre fratelli di Nosheen, tutti minorenni che nei giorni scorsi hanno espresso il desiderio di incontrare in carcere padre e fratello.
Sulla richiesta si dovrà esprimere il Tribunale dei minori, anche se la sensazione (considerati i tempi tecnici) è che i ragazzi (almeno i due più grandi, di 17 e 16 anni) faranno in tempo a diventare maggiorenni, e quindi a varcare autonomamente la soglia del Sant’Anna.
L’incontro, in ogni caso, è auspicato anche dagli psicologi che stanno seguendo i ragazzi, che potrebbero così compiere un passo in avanti nella fase di elaborazione del lutto e del dramma famigliare.
Daniele Franda
... Poi.. http://www.linformazione.com/:
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Ogni tanto qualcuno mi rinfaccia il mio manifestato malessere verso gli ISLAMICI. Si. verso i MUSULMANI. Già. Mi sento dire: " Sei cattolico .. l'accoglienza .. ecc.ecc. " Non mi sembra di aver mai letto sul vangelo " TACI!! PIEGATI !!! E PRENDILO !!!". Ma una roba tipo, " andate in tutto il mondo, e portate la buona novella.... e se in quella casa non vi vogliono, scuotete anche la polvere dai vostri calzari"
Considerato che il Papa a Venezia ha detto: " Vi chiedo infine di essere generosi, accoglienti, solidali, e soprattutto COMUNICATORI DELLA BELLEZZA della fede" , mi sembra che neppure egli abbia detto " TACETE!!! PIEGATEVI e PRENDETELO IN SILENZIO!!!". Ma di testimoniare cosa conta per noi ( radici cristiane ? ..mha..) Per cui, cari lettori, l'integrazione dei Musulmani di Novi, nei confronti di una ragazza, che ha perso la madre in circostanze così drammatiche, è il segno che forse è il caso di dire :
ISLAMICI GO HOME!!! E FUORI DAI COGLIONI!!! ( ...se fate così ...)
Poi " Dulcis in fundo " .... a Carpi devon toglier le panchine ? !!!
ISLAMICI GO HOME!!! E FUORI DAI COGLIONI!!! (...se fate così...)
Vi assicuro cari lettori, che mi sono anche trattenuto. Però almeno un pò di polvere l'ho tolta dai calzari.
Davide Boldrin
( Un pò cosciente di cosa sia la pietà cristiana )
Gentilissimo Boldrin e cari lettori,
RispondiEliminaio sono favorevole per la pacifica convivenza e propenso ad accogliere nel nostro paese chi per svariate ragioni cerca una vita migliore per se e per la sua famiglia, senza fare nessuna distinzione di razze, cultura e religione .
Pero' permettetemi di dire che come cittadini italiani abbiamo il dovere di difendere le nostre tradizioni,la nostra cultura e le nostre radici cristiani e non permettere a nessuno di prendersi burla di esse.
L'integrazione simbiotica con le nostre culture non potra' mai avvenire in quanto c'è un enorme divario sia di mentalita' che di pregiudizi di carattere religioso, nonostante si viva in uno stato laico .
Chi ha avuto il piacere di andare in paesi musulmani si sarà accorto che regole ferree tendenti al rispetto delle loro culture,vengono imposte e se sgarri so' ca.... amari .
Invece noi in Italia li accogliamo e nel contempo permettiamo loro di fare tutto cio' che vogliono .
Vi siete mai chiesti perchè un musulmano puo' sposare una donna di diversa religione, mentre una ragazza musulmana non puo' sposare un ragazzo, diciamo di cultura cristiana ?
Non sto' a tediarvi ulteriormente, ma da quel che vi ho scritto fate le dovute riflessioni e ponetevi la domanda : Ci potrà mai essere una integrazione con il mondo islamico se prima non si risolve la questione religiosa ?
Allora uno potrebbe dire a me della religione non interessa niente perchè sono agnostico, oppure sono un ateo, ebbene dico : Neanche tu ( maschio )che ti poni fuori della mischia, potrai mai stare con una ragazza musulmana e sposarla perchè se tu non ti poni il problema religioso, se lo pongono loro .
Io sono un cristiano cattolico e sono fiero di esserlo, accolgo a braccia aperte colui che ha bisogno di una mano, perchè voglio rispettare cio' che Gesu' Cristo ci ha raccomandato : Amatevi gli uni con gli altri come io ho amato voi .
Posso pero' esigere il rispetto delle mie tradizioni? Non credo di chiedere troppo !
Un abbraccio fraterno
Su TEMPO ( www.temponews.it ) c'è questa lettera:
RispondiElimina" Gentile Redazione e Clarissa
Martinelli, in questi tempi di aspre polemiche
e contrapposizioni politiche si fa un gran parlare del ‘rispetto’: io vorrei andare controcorrente e far fare qualche smorfia a qualcuno. Ma chi l’ha detto che per prima cosa
dobbiamo rispettare l’idea altrui? Mi spiego. Tra le tante idee, ideologie, Chi l’ha detto che il rispetto è un obbligo? religioni e filosofie che sono circolate nel mondo ce ne sono state alcune che hanno provocato complessivamente
circa 130/150 milioni di morti; non faccio nomi, “per non mancare di rispetto”. Anche se oggi queste due ideologie sono relativamente
inoffensive, ci sono ancora alcuni loro fieri sostenitori e nostalgici, che impudicamente difendono le stesse; dicendo tra le tante frescacce che Hitler, Stalin, Mao... non
hanno fatto genocidi, che sono tutte calunnie della cultura plutocratica sionista e della solita storia scritta dai vincitori. Tutti sappiamo che la Democrazia Liberale concede la libertà di pensiero anche a chi la vuole
affossare. Ma se un tale propugna un’ideologia che dice che quando sarà al potere io sarò ammazzato perché ‘nemico di classe’, potrò
almeno reagire dandogli del cretino?
No, non è possibile. Al massimo, se proprio mi insulta, potrò querelarlo per diffamazione, e aspetterò chissà quando per avere simbolica giustizia. Veniamo al dunque: chi l’ha
detto che il ‘rispetto’ è un obbligo? Il rispetto è un sentimento, non può essere imposto; per usare una terminologia libertaria, il rispetto è ‘una mia proprietà privata’, e nessuno la può violare. Se l’ideologia di un tale
minaccia la mia vita, i miei interessi, la mia libertà, perché devo sopportarlo silenziosamente, e magari aspettare che vada al potere?
Antonio Facci Tosatti
Novi di Modena "
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Sono pienamente d'accordo su alcuni punti, con il signor Antonio.
Quindi, anche se è mancanza di rispetto, credo che i musulmani che usano ancora usanze tribali, ammonendo che noi occidentali siamo " cani infedeli", se si tolgono dai coglioni, fanno un piacere a tanti.
Davide Boldrin
Caro Davide, non si può mai assentarsi che subito "ti allargi"!...
RispondiEliminaFinalmente ho capito quale sia la tua naturale destinazione: la Lega Nord, sopratutto quella rappresentata da Gentilini e Borghezio ovvero quelli che parlano alla trippa senza passare dal cervello e dalla cultura acquisista in secoli di crescita dall'Illuminismo ai giorni nostri.
Il sig. Antonio di Novi ha espresso con toni civili, e argomentati, quello che penso tutti abbiano il diritto di amare e difendere: la libertà in quanto bene prezioso e mai definitivo! E' per questo che, ogni tanto, sono morti milioni di persone (50 nell'ultima Guerra mondiale)pro e contro questo fondamentale principio di convivenza civile sancito all'Art. 1 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1798).
So bene che anche tu condividi questi principi quindi, ti prego, evita queste affermazioni da Borghezio che mi fanno vomitare e ricordati che in qualità di "Governatore" di questo Blog hai il dovere di comportarti da padrone di casa mettendo i tuoi ospiti a loro agio nel tuo salotto altrimenti, ti avverto, che quanto prima mi cancello.
A presto e cordiali saluti.
Elleffe
Caro elleffe; questo blog, come già scritto più volte, è a disposizione di tutti. Anche mia. Quindi si sà che talvolta, dato che ragiono anche di pancia, mi piace esternare liberamente quel che penso. La modalità " politically correct", è talvolta riduttiva nei confronti della sostanza concreta di un tema. Qualunque esso sia. Invece il " politically boldrinesco", è, talvolta, invidiato ( non sempre ). L'art. 1 da tè citato, credo sia violato in maniera estremamente palese dai parenti della signora Nosheen, per ragioni tribali. La realtà dei fatti è questa. Ad una persona normale, non vien forse da pensare un pochino, ciò che ho scritto nel Post ? Un giro nei luoghi "banali", ad esempio i bar, o parrocchie, o la polisportiva di SAN MARINO di CARPI ( IEE!!!), renderebbe l'idea di cosa pensa una parte di POPOLO. Poi se uno parla con la gente di NOVELLARA, altro che INTEGRAZIONE ... Ne han le scatole piene. E’ sufficiente VERIFICARE di persona. Quando inizieremo a tornare a fare i conti con la realtà? La quale non dovrebbe aver un unico colore politico di riferimento …
RispondiEliminaDavide Boldrin