23/08/11

Nel 2009/10 la Chiesa ha devoluto ai poveri 440 milioni di euro (880 miliardi di lire), ma certa gente si tappa le orecchie



Mentre un'Italia ignorante, convinta che alla totale assenza d'economia del Terzo Mondo si pona magicamente rimedio con la vendita dell'anello del Papa (dal valore di due semplici fedi nuziali), Gino Strada, fondatore di Emergency, ricordava che 8 ore di guerre in Iraq costano 250 milioni di dollari (500 miliardi li lire) e che le auto blu ci costano un miliardo di euro annui. Intanto l'ONU va ripetendo che tutti gli Stati del mondo -insieme- non forniscono ai poveri quanto da sola offre la Chiesa Cattolica. Sarebbe ora che gli italiani, smettendola di essere disposti ad ubriacarsi di ogni leggenda metropolitana, andassero realmente ad informarsi, con dati ufficali e non con le paginette dei cyber-bully che su facebook crescono come funghi, su quanto la Chiesa Cattolica fa o non fa a favore di quanti sofforno condizioni di indigenza. Si, perchè sebbene la furiosa, martellante, e sleale propaganda anticlericale sia riuscita a far credere agli Italiani che la Chiesa è il più bel volto del demonio, il bilancio degli interventi caritativi della CEI parla chiaro: tra il 2009 e il 2010 la somma degli interventi caritativi della sola Chiesa Cattolica Italiana è stata di ben 440 milioni di euro (880 miliardi di lire), una cifra immensa, che va ripartita in due blocchi: gli interventi in Italia e quelli nei Paesi del terzo mondo. Ma vediamo meglio nel dettaglio il quadro della situazione:

INTERVENTI CARITATIVI A  FAVORE DELLA COLLETTIVITÀ NAZIONALE:

A) Una quota di € 90 milioni è stata destinata alle 226 diocesi italiane per interventi caritativi a favore della collettività nazionale.  La ripartizione della somma tra le diocesi è avvenuta secondo i seguenti criteri: una quota base (€ 203.778,52) uguale per ciascuna diocesi (per quelle aventi una popolazione inferiore ai 20 mila abitanti: € 67.926,17), una quota variabile a seconda del numero degli abitanti (€ 0,7460 per abitante).
B) Una quota di € 30 milioni è stata destinata per interventi caritativi in Italia aventi rilievo nazionale, individuati in concreto dalla Presidenza della CEI, sentito il Consiglio Episcopale Permanente. Anche per quest’anno si segnalano, tra gli altri e a titolo esemplificativo, contributi: per il terremoto in Abruzzo (€ 5.000.000); a monasteri di clausura femminili che versano in condizioni di particolare necessità; alla Caritas Italiana che coordina interventi sul territorio riguardanti i seguenti ambiti: il sostegno alle famiglie particolarmente disagiate, l’accoglienza e l’assistenza degli anziani, dei senzatetto  e dei rifugiati, il recupero delle vittime della tratta di esseri umani, iniziative orientate a favorire il reinserimento lavorativo, sociale e comunitario di detenuti; contributi a fondazioni ed enti senza scopo di lucro che operano per l’assistenza ai poveri, agli emarginati e ai profughi, per la prevenzione dell’usura, per il reinserimento sociale di disoccupati ed ex tossicodipendenti, per il sostegno di soggetti disabili; contributi ad associazioni e centri in difesa della vita umana. Il criterio per l’ammissibilità delle domande è l’oggettiva rilevanza nazionale degli interventi; le persone giuridiche richiedenti devono essere, di norma, canonicamente riconosciute e soggette alla giurisdizione ecclesiastica.

INTERVENTI CARITATIVI A FAVORE DI PAESI DEL TERZO MONDO

Nell’anno 2009 una quota di € 85 milioni è stata destinata agli interventi caritativi a favore di Paesi del terzo mondo.
 Le assegnazioni vengono definite da un  apposito Comitato. Relativamente ai fondi dell’anno 2009 sono pervenuti n. 550 progetti, di cui quelli finora approvati sono stati 197. Sono stati respinti i progetti che non  rientravano negli ambiti previsti dalla legge n. 222/1985, o la cui realizzazione è stata giudicata meno urgente o non in linea con il Regolamento indicante il quadro dei criteri generali di intervento e le priorità contenutistiche e geografiche.  I progetti finanziati promuovono la formazione in molteplici ambiti: dall’alfabetizzazione alla formazione professionale in campo sanitario, agricoloambientale, economico, cooperativo e delle comunicazioni sociali; non si trascura il sostegno alle associazioni locali per l’acquisizione di competenze gestionali, né la formazione universitaria e la promozione della donna. Oltre al sostegno offerto a questa tipologia di progetti prioritari, si segnalano anche taluni interventi consistenti per emergenze che ricorrentemente insorgono nelle aree interessate all’azione del Comitato: l’entità degli stanziamenti varia nel caso di gravi calamità nazionali rispetto a interventi più mirati per emergenze locali.
Di seguito si elencano taluni progetti, tra quelli maggiormente significativi, per la cui realizzazione sono stati concessi contributi. - In ambito scolastico: formazione di insegnanti per le scuole primarie e secondarie in Burkina Faso, India, Mali, Camerun, Bolivia e Perú; promozione della formazione culturale attraverso l’apertura di biblioteche classiche e multimediali in Niger; creazione di un centro di formazione socio-educativa nelle zone rurali dell’Uruguay; realizzazione di un centro di alfabetizzazione per ragazzi e di formazione professionale per giovani nella Repubblica Democratica del Congo; avvio di un programma universitario per la formazione a distanza in Argentina; implementazione di un programma educativo per bambini lavoratori in India; formazione alla non violenza ed educazione alla pace nelle scuole diocesane in Niger e in Colombia; realizzazione di corsi di formazione per operatori turistici con orientamento socio-culturale in Argentina; promozione dell’alfabetizzazione di bambini marginalizzati o appartenenti a comunità fuori casta in India; integrazione  scolastica per bambini audiolesi in Bénin; realizzazione di un  master universitario a distanza in  social entrepreneurship and management in Kenya. - In ambito sanitario: avvio di una banca del sangue in India; acquisto di equipaggiamenti per i centri di radioterapia dell’ospedale Spirito Santo a Bombay e del Lourdes Hospital a Verapoly in India; progetto  Dream per la prevenzione e la cura dell’AIDS in Africa; potenziamento delle attività sanitarie nella Repubblica Democratica del Congo; allestimento ed equipaggiamento di un centro materno infantile in Perù; ampliamento di un centro sanitario a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) e acquisto dei relativi equipaggiamenti; supporto al consolidamento del sistema sanitario e dei servizi materni e infantili in Etiopia; acquisto di equipaggiamenti ospedalieri in Tanzania; rinnovo delle attrezzature per la rianimazione neonatale dell’ospedale Gesù Maria Giuseppe a Quixada in Brasile; potenziamento dei servizi di un centro per disabili fisici a Ouagadougou (Burkina Faso); creazione di un centro di salute in una zona rurale del Rwanda; miglioramento dei servizi di fisioterapia nell’ambulatorio Hogar Padre Olallo a Camagüey (Cuba); acquisto di un’unità di fisioterapia ad Amman (Giordania); formazione permanente del personale sanitario ed educazione alla salute della popolazione presso l’ospedale Raoul Follereau di Bissau (Guinea Bissau); formazione di personale sanitario in Sudan. - Nel settore della promozione umana:  creazione di un laboratorio tessile per l’avviamento al lavoro femminile in Tanzania; rafforzamento delle organizzazioni di giovani agricoltori con lo sviluppo di tecniche di coltura e giardinaggio in Burkina Faso; realizzazione di una scuola professionale per ragazzi di strada a Bangalore (India); rinnovamento dei macchinari tipografici a Santarém (Brasile) e Tacna y Moquegua (Perù); creazione di un laboratorio d’arte e corsi di formazione in Camerun; implementazione di un allevamento equino in Uganda; sostegno allo sviluppo agricolo
in Guatemala; realizzazione di un sistema  di approvvigionamento di acqua potabile a Concepción (Paraguay); promozione e formazione di donne tribali e “dalit” in India; formazione professionale dei detenuti del carcere di Nampula in Mozambico per favorirne il reinserimento sociale post-carcerario; creazione di un allevamento ovino in Guinea Conakry; creazione di una banca del cereale in Mali. Tra le emergenze e le calamità per le quali si è intervenuti nel 2009 si segnalano: - Filippine, Indonesia e Samoa (alluvione)   € 2.000.000; - Sri Lanka (emergenza umanitaria)    € 1.200.000; - Burkina Faso (inondazioni)     €    370.000.  L’intera somma destinata agli interventi caritativi verrà comunque erogata per i progetti approvati. Si segnala, inoltre, che la somma di € 85 milioni destinata nell’anno 2008 è stata interamente erogata per finanziare 566 dei 1.346 progetti presentati.


I dati complessivi del 2010 non sono ancora pronti, ma lo saranno fra qualche mese. La CEI però già rende noto che la somma per lo scorso anno, douto all'incremento del gettito fiscale IPERFE, è ancora superiore, arrivando ad un totalte di 235 milioni di euro, dunque 470 miliardi di vecchie lire.

La Chiesa spende ed opera. E sapete perchè tutte le opere di carità della Chiesa avvengono nel silenzio più totale?

Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18.

“Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra,
perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto,
perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. 

6 commenti:

  1. Se la forza della fede cattolica risiedesse unicamente in quanti soldi riesce a dare al terzo mondo steremmo freschi. Anzi, se volessimo fare i conti dovremmo vedere entrate (donazioni dei fedeli) ed uscite e vedere quanto viene destinato ai poveri e quanto a speculazioni finanziarie azzardate. Io andrei oltre il tema dei soldi ed analizzerei il perchè la comunità cattolica non riesce più ad entrare nel vivo della società. Non vorrei parlare di CL perchè ne ho fatto parte e potrei scrivere un libro di critiche... a volte penso che se Dio è d'accordo con CL io non sono d'accordo con Dio

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  2. Caro ex-ciellino, almeno firmati... Puoi anche aprire un Blog, sai? E` gratis.

    Buldrein

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  3. A me però mi piacerebbe che l'ex ciellino sputasse il suo veleno...

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  4. La comunità cattolica non riesce più ad entrare nel vivo della società.
    Cioe'?

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  5. Sempre in attesa del libro su CL...prego sviscerare...fatti non parole...mi interessa molto sapere di che fama gode CL tra la gente comune, ma vi prego mi interessa moltissimo sapre a aprtire da che fatti...perchè di frasi dette a mezza bocca non so cosa farmene...grazie

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