Non so perché, ma ogni
volta che c’è qualche parolaccia nel titolo, o qualche “nota” , le statistiche
aumentano. Quindi, facciamo che il fine giustifica i mezzi.
Mi ripromisi di scrivere queste cosa non appena avrei
ritrovato un accordo sul lavoro. Questo c’è , ed è buona cosa. Partiamo dall’impresa:
Di mestiere, negli ultimi 15 anni mi sono dedicato a fare il venditore di beni
strumentali. Carrelli elevatori, per la precisione. Quando si parla di carrelli
elevatori solitamente la maggior parte delle persone si immagina il classico “muletto”.
In realtà la cosa è molto più ampia di quel che sembra ( per farsi un’idea: www.fiorinicarrelli.it … non è pubblicità occulta. Ma ESPLICITA …).
Questo settore è uno dei tanti che ha visto un tragico ridimensionamento dei volumi
di vendita e produzione. Mentre già dal 2011, la vendita “di mantenimento” ( ricambi, assistenza , batterie, gomme ecc ),
e beni usati non ha avuto flessioni negative. Il noleggio è diventato oramai
per le grandi aziende, una priorità. Tutte le varie reti vendita, negli anni,
si sono strutturate per “piazzare sul mercato” il maggior numero di beni nuovi
di fabbrica. Ovviamente questo in tutti i settori. Con la conseguenza che si
hanno strutture sovradimensionate per la produzione, rispetto alle reali
esigenze dell’attuale mercato. Un bel casein.
CAMBIO di MENTALITA …?
: Una volta si aggiustava. Adesso bisognerà reimparare questo.
Disoccupazione: Dopo che non mi fu rinnovato il contratto al
31 Luglio, anche il sottoscritto fece come fanno tutti, ovvero “le gite” presso
centro per l’impiego, un CAF ( CISL, non CGIL …) , un giretto all’INPS, tutte
le cose che si fanno quando si può accedere a qualche forma di ammortizzatore
sociale. E queste “gite”, mi hanno fatto impressione. Per il solito carattere
che ho, tendenzialmente le ho vissute come una fila alla posta, o dal medico. E
con la solita voglia di fare un poco il matto. Non fosse che le facce che
incontravi, erano a volte, depresse all’estremo. Ho incontrato un sacco di
persone che conoscevo da ragazzo, ognuno con una storia diversa alle spalle. Qualche
volta mi è scappato detto “ ma non puoi mica viverla così !”. C’è una sorta di
vergogna nell’ammettere che si può aver bisogno. Oggi poi, l’orgoglio, è un
bagaglio inutile. Il sottoscritto cambiò mentalità già nel 2004: prima, mi
piaceva parecchio, usare i soldi delle banche. Leasing sull’auto, carta di
credito, ecc. Se non facevi così, sembravi “diverso”… Per fortuna venne un
piccolo “ buco” in banca. Fu molto
utile. Perché giustappunto, come mio solito, che di quello che pensano gli
altri non me ne frega mai niente ( …a meno che non mi torni utile…) chiusi
baracca e burattini, e continua il mio lavoro come dipendente. Finche è “buco”,
si aggiusta. E’ se diventa “voragine”, che è un dramma. Ognuno sa di sé, ma un bel “Fanculo
all’ orgoglio, aiuta il portafoglio” ( Cit. Boldrin ). In tutti gli ambiti.
E il mondo è cambiato. Mentre i nostri “vecchi” son partiti dalla miseria o
dalla povertà, ai 20-30-40enni di oggi, tocca il percorso inverso. Dal
benessere, alla lotta per la sopravvivenza. Prima uno ci arriva a prenderne coscienza , prima comincia a vivere meglio. Se poi c’è di mezzo anche un terremoto, non ne parliamo...
CAMBIO di MENTALITA …?
: Un bel ‘fanculo all’orgoglio, aiuta il portafoglio ! E non solo …
Magari tra chi legge c’è il solito idiota “purista” che
pensa: “ haaa, la politica ! “ … Ma che c’entra adesso ?
C’entra, c’entra, eccome se c’entra. Ma non come si
immagina. Non con il solito lamento ( che spesso scappa anche a me. ) C’è stato
chi mi ha quasi convinto ( quasi…) della necessità del Governo Monti. In realtà
non ci credo. Ma credo che chi faccia notare l’aspetto che abbiamo vissuto in
tutti gli ambiti, al di sopra delle nostre possibilità reali, non abbia tutti i
torti. C’è chi ce l’ha con Marchionne, dimenticando che egli fa il suo lavoro,
e lo fa bene. Ma non è forse che in Italia manca una politica che attiri gli
investimenti ? Che non sia CONVENIENTE produrre qui ? Il manifatturiero di ogni
genere non è stato tenuto in considerazione, se non dalla CGIL … ( si notino i
rischiosi e anacronistici rigurgiti di marxismo e nazionalismo …) Si Guarda
alle piccole imprese e agli artigiani, come delle anomalie (Non condivido ciò
che dice ZINI: http://www.viaemilianet.it/notizia.php?id=12438
) , si vede ancora “ il pubblico” come una cosa “ a statuto speciale “. E poi c’è
il terremoto. Qui da queste parti tra Errani che ha in testa solo “ Non faremo
come a L’Aquila “ ( ovvero, l’importante è darla in quel posto a Berlusconi,
peccato che soldi sui conti correnti non ne abbia visti ancora nessuno, ne del
CAS, e a casa mia neppure quelli della CIGS di mia moglie. Bisognerebbe andare
in banca, aprire un piccolo fidino per l’anticipo … TIE’ ! ), e dall’altra le discussioni
“locali”. Da una parte la maggioranza che ha su di sé tutta la responsabilità
operativa del caso, e che tende quindi a “giocare in difesa “, dall’altra le
minoranze che fanno le opposizioni. Dimenticando tutti, a volte, che alle
persone interessa mangiare, e vivere dignitosamente. E che sembra, ci sia stato
un terremoto … sembra ( un nuovo film: ' RITORNO AL 48 ). Nessuno ne è esente.
CAMBIO di MENTALITA …?
: Cercare punti di incontro. E fare come De Gasperi.
Conclusione 1 ( seria ) : LA POSITIVITA’ del TERREMOTO ( ?!?!?!?!?!!!! ):
A non essere più un “paese cattolico”, ci si scorda di chiedere aiuto
alla provvidenza. E così ognuno si attacca in modo forsennato a ciò che ha. Da
queste parti, il terremoto dovrebbe insegnare che nulla è scontato. E nulla
dura per sempre. Una prospettiva diversa, non farebbe male. E, a mio avviso,
chi non lo capisce, un po’ coglione lo è …
Conclusione 2 ( … alla Boldrin … ) :
Ricordate !! Non seguite Errani !! Ma Boldrin !! In fondo la mia vocazione fin
da giovane, è stata quella di...
ILLUMINARE LE GENTI, DARE ENERGIA AL PROSSIMO, (
l’elettricista lo fa…) e poi, DI AIUTARE
A SOLLEVARE I PESI DELLA QUOTIDIANITA’ … ( … questo lo fanno, i mezzi di
sollevamento … ).
Quella finale è una goliardata. Eppure ... però ....:
Link :
Caro VASCO ERRANI, stasera ho pensato: CHE SODDISFAZIONE AVER PERSO LE ELEZIONI A NOVI !! E a lei faccio notare che …
E …( fonte: www.ilrestodelcarlino.it )
Articolo di Silvia Saracino del 16/09/2012
Visto che il pezzo è lungo... mettiamo anche la sigla...
Davide Boldrin

Un appuntino solo su Marchionne. Secondo me il suo lavoro non lo fa tanto bene. Bisogna intendersi su qual è il lavoro di Marchionne, ovvero su cosa si intende in generale per imprenditore. O l'imprenditore è uno che ha un progetto da realizzare (ad esempio costruire automobili) oppure, come negli ultimi quindici anni circa, l'imprenditore e uno che gioca con la finanza e quindi, produrre auto o acciaio, o macchinette per il caffè nulla cambia. Secondo me, Marchionne, per quanto appaia bravo, è del secondo tipo. E dentro alla FIAT di gente che abbia come progetto costruire automobili, e costruirle in Italia, mi sa che non ce ne sia più. L'unico progetto, che è quello in testa al 90% degli imprenditori, è quello di "massimizzare i profitti", che provengano da vendite allo scoperto in Borsa, piuttosto che dal faticoso lavoro di un operaio della catena di montaggio di Pomigliano, non cambia nulla. Anzi...
RispondiEliminaTi riporto l'intervento a Vignali , alla festa del PDL a Mirandola:
RispondiEliminaCarissimo Raffaello, sono uno di coloro che oramai da 26 anni è nel mondo del lavoro. Sono uno di quelli che ha iniziato con l’apprendistato, a 15 anni. E come tanti, sono stato “toccato” dall’attuale crisi di mercato. Abbiamo l’emergenza terremoto, da queste parti. E qualche problema con le attività lavorative. E vien da chiedersi quando, qualcuno affronterà seriamente il problema del lavoro, in Italia ? Ma esso, quale è in verità ? Il precariato ? Lo sfruttamento ? L’evasione fiscale degli imprenditori ? Queste sono tutte conseguenze. Ma è mai possibile che nessuno prenda di petto il fatto che produrre e investire in Italia, NON CONVIENE ? La nuova riforma del lavoro ha basato tutto su parametri sindacali tentando in modo ideologico ed utopistico, di ridurre il precariato. Pausa tra un contratto a termine e l’altro presso la stessa azienda di 90 GG. Se una persona lavora con partita i.v.a. e fattura più dell’ 80% allo stesso cliente, questo viene automaticamente inteso come lavoro subordinato. E i terzisti prestatori di mano d’opera, ad esempio, che fine faranno ? Come farà una persona ad avviare una attività senza l’aiuto, magari, del precedente datore di lavoro ? Abbiamo un problema culturale, estremamente astratto. Anche all’interno del nostro partito. Ovvero che il lavoro viene sempre promosso in ambito istituzionale con termini del tipo “SOCIALMENTE UTILE”, “DOVEROSO”, “MORALE”. Nessuno che pensi alla parola convenienza! Nessuno più che pensi a renderlo CONVENIENTE , il lavoro ! Si sta accentrando tutto sulla finanza come aspetto primario, o sui “diritti dei lavoratori “. Ma le aziende vivono di utili economici. E se fanno utili investono. E se investono, magari, producono a costi minori, acquistano attrezzature, servizi, beni di consumo, fanno pubblicità, ecc. ecc.. Tutto ciò, prodotto a loro volta da altre aziende. E magari per necessità, assumono … E se assumono, forse, c’è più gente che spende. E così probabilmente, l’economia “gira”. Non serve un genio per capire questo. Invece in Italia si parla di tante altre nomee che non sono il punto centrale, ma conseguenze di una primaria mancanza di convenienza. Con l’idea astratta che uno stato “normante” ed “efficiente” possa garantire “stabilità”. Tutto ciò, a mio avviso, ricorda molto l’ex-Unione Sovietica. Ribadisco che il nostro partito, non è esente da questa perversione culturale. Eppure basterebbe prendere esempio da tanti paesi europei con la mentalità un poco meno statalista nei confronti di chi imprende. Austria, Svizzera, e Slovenia, ad esempio. E se proprio non si può fare a meno della cultura statalista, almeno si riconosca che con meno imprese, inevitabilmente ci saranno meno entrate. O si cambia mentalità, o avanti così, ad ogni emergenza ci troveremo sempre di più in panne. Ma nel nostro partito, quante persone, che quotidianamente hanno a che fare con il mondo del lavoro saranno candidate alle politiche del 2013 ? O avremmo sempre i soliti ? Grazie.