Quando la burocrazia fa a pugni con l’emergenza
Ci sono parole chiave dopo il terremoto, termini e sigle che
ricorrono in ogni conversazione tra persone che hanno vissuto quella fine di
maggio vicini agli epicentri: agibilità, inagibilità, Cas, rimborsi,
demolizioni, ricostruzioni, messa in sicurezza, moduli, tende, container,
prefabbricati, Aedes, burocrazia, ingegnere, geologo, liquefazione, carotaggio,
puntellatura. Classe A, B, C, D, E leggera, E pesante, F. Ordinanze, attese,
code, ritardi. “A giorni”, “A breve”, “Presto”, “Abbiate pazienza”. Cinque mesi
dopo, arrivano a qualcuno i primi spiccioli del Contributo di Autonoma
Sistemazione per giugno e luglio (100 euro a persona, 200 alle persone sole),
le tendopoli sono state smantellate. I moduli abitativi, sigla MAT, arriveranno
solo a gennaio, quindi nel frattempo si spenderanno circa 15 milioni di euro
per ospitare in hotel a pensione completa quelli che, nei 4 mesi e mezzo dalla
prima scossa, non hanno potuto, saputo o voluto (ci sono tutti e tre i casi
rappresentati) trovare soluzioni alternative. La comunicazione in questi mesi
sarebbe stata fondamentale, saper dare alle persone ansiose e preoccupate le
informazioni nel modo più corretto, ma tanto è andato storto, soprattutto nei
comuni più danneggiati dove l’esasperazione ha toccato picchi altissimi come a
Novi. A Rovereto, in particolare, la tensione è andata spesso alle stelle. “Non
eravamo attrezzati - spiega il sindaco di Novi di Modena, Luisa Turci - non
abbiamo mai avuto un ufficio stampa, non ne abbiamo mai avuta la necessità. E’
finita che tante chiacchiere incontrollate, passando di bocca in bocca, hanno
trasformato in allarmi sociali anche notizie prive di fondamento, ma difficili
da smentire attraverso canali ufficiali”.
Moduli abitativi temporanei: quando arriveranno e come
saranno distribuiti nel Comune di Novi?
“Per l’inizio di gennaio dovrebbero essere tutti abitabili i
moduli; 70 sorgeranno a Rovereto, nella zona del campo sportivo e 40 circa a
Novi. Sono meno della metà rispetto alla richiesta iniziale, il problema è che
era già stato indetto il bando per urbanizzare aree molto più vaste e ora
occorrerà convincere l’azienda che eseguirà i lavori a urbanizzare una
superficie più piccola rinunciando a parte dei ricavi previsti. Non sarà
facile. Per risparmiare si era ipotizzato di concentrare tutti i moduli a
Rovereto, ma l’ipotesi ha scaturito subito ampie polemiche perchè si temeva la
creazione di un ghetto. Saranno piccoli villaggi e ogni modulo sorgerà su
un’area di 200 mq di terreno; al massimo le persone potranno soggiornarvi tre anni.
L’ideale sarebbe stato trovare per tutti appartamenti sfitti, ma non è stato
possibile”.
I rimborsi previsti dal Governo sono parziali e non tutti
hanno risparmi a cui attingere. Se dopo i tre anni qualcuno tra chi è nei
moduli non sarà riuscito a rendersi autonomo, come si procederà?
“Stiamo cercando di aumentare l’edilizia pubblica; c’è un
edificio antisismico a Rovereto, in centro, di fronte a quella che era la sede
degli uffici comunali. Per ora ci sono gli studenti che fanno lezione a piano
terra in attesa delle nuove scuole, ma diversi appartamenti risultano
invenduti. L’idea è di acquistare appartamenti che diventeranno di proprietà
Acer per sistemarvi i casi più difficili”.
Chi è costretto a demolire e ricostruire avrà la libertà di
farlo come desidera?
“Sì ed è una novità importante. Abbiamo approvato una deroga
che consente di non dover ricostruire una casa uguale alla precedente. Molti
chiedono di poter fare una nuova abitazione antisismica con solo il piano terra
e un numero essenziale di stanze. Saranno tutelate sono le dimore sottoposte a
vincoli, come le case di campagna d’un tempo o non ne resterebbe più traccia”.
Molti lamentano come sia stata scelta a Rovereto la zona del
campo sportivo dove già sorgono le scuole, si realizzerà il Centro Polivalente
per medici e uffici comunali e dove gli alpini costruiranno una palestra. Oggi
si accede alla zona solo attraverso una via, c’è chi si domanda se non si sia
concentrato troppo in un’area scomoda.
“Era un’area di proprietà comunale; abbiamo dovuto guardare
ai costi. Qualsiasi area privata sarebbe costata molto di più. Già così
occorrono milioni di euro per urbanizzare, personalmente avrei preferito
investire cifre così alte in soluzioni definitive e non temporanee”.
Le scuole di Rovereto e Novi sono in ritardo: perchè?
“Saranno pronte i primi di novembre a Rovereto e a metà
novembre a Novi; sono prefabbricati che dovranno durare a lungo e i tempi di
consegna previsti erano questi. Convocherò un incontro con i genitori in modo
che siano i funzionari regionali a spiegare il perché di queste tempistiche.
Non tutto dipende dalla nostra volontà di amministratori comunali”.
Il contributo di autonoma sistemazione (Cas) ancora non è
stato erogato a molte famiglie: qual è stato l’inghippo e perchè tanto ritardo?
“Il contributo di autonoma sistemazione doveva ricadere per
9 milioni di euro sulla Protezione Civile. Ne ha erogati solo 3. La Regione ha anticipato i 6 milioni
necessari per procedere con i primi versamenti. Ritardi inaccettabili,
soprattutto per noi sindaci che dovevamo rispondere alle richieste sempre più
pressanti di cittadini cui avevamo dato garanzie. Dare date è impossibile.
Anche i contributi per i commercianti sono in arrivo; chi ha speso più di 5.000
euro per ripristinare la propria attività avrà fondi dalla Regione, mentre i
120mila euro messi a disposizione della Provincia di Roma saranno suddivisi tra
chi ha speso cifre inferiori. Per ora abbiamo anticipato grosse somme, abbiamo
approvato una variazione di Bilancio di 3 milioni e mezzo per sostenere le
spese e dobbiamo ancora pagare molti fornitori, tra cui la Cir che ha erogato i
pasti e diversi artigiani. I problemi restano tanti e confidiamo di poterli
risolvere uno a uno”.
La ricostruzione?
“Per ora stiamo ancora eseguendo demolizioni; stiamo
attendendo l’ordinanza per la E pesante. Nel frattempo ho coinvolto
l’Università di Venezia per aiutarci, i centri storici di Novi e Rovereto sono
da reinventare. Gli studenti hanno sottoscritto una convenzione per aiutare a
ricostruire anche i Comuni di Concordia, Cavezzo e San Felice”.
Era stato promesso un rinforzo al personale del Comune: è
arrivato?
“No. E’ stato fatto il bando, ha vinto un’agenzia di Roma,
Obiettivo Lavoro, è stato necessario procedere col certificato antimafia. Un
mese e mezzo se n’è andato in burocrazia, ora dovrebbero arrivare anche questi
nuovi architetti e ingegneri”.
La parola burocrazia fa a pugni con la parola emergenza. E
il guaio vero è che per ora è la burocrazia a vincere il match.
Clarissa Martinelli
grazie a questo blog e al suo "manutentore", ricevere questa intervista a casa è un privilegio! grazie Davide! elleffe
RispondiEliminaSai Davide che Non AMO sconfinare in cose altrui, ma permettimi di fare alcune ossevazioni:
RispondiEliminasu quella dell'Ufficio Stampa mi viene da ridere, poiché la comunicazione è importante NON mi spiego come mai nessuno abbia avuto l'intelligenza di organizzarne UNO. Dubito che questa affermazione dia una mano. La realtà è che la Signora Turci NON SA più che pesci prendere, che ha dovuto sostenere una tipologia di problemi con uno STAFF di persone impreparate e, a problema si è aggiunto problema.
Probabilmente nel Caos l'Unione TDA ha messo una qualche pezza, ma Rovereto rappresenta in tutto e per tutto una VORAGINE DI INCOMPETENZA Pirandelliano. L'idea degli appartamenti Acer da acquisire è TOTALMENTE BALORDA e, i risultati numeri alla mano vanno in tutta altra direzione.
la realtà è che gli Emiliani si sono arrangiati, lo spirito della gente HA SALVATO I NOSTRI AMMINISTRATORI, persi nelle varie formule Alchemico-Concettuali di inutile BUROCRAZIA. non solo i centri storici vanno reinventati, VA reinventata tutta la Politica di approccio, intervento e assistenza delle persone. Uno sguardo continuo ai costi ci sta e va bene, ma il Buon Senso prevedeva una Assistenza e una tempistica ben diversa ai cittadini di Rovereto. Il resto non sono solo chiacchere incontrollate, a molti Cittadini i Gangheri sono saltati e un Motivo palese c'è....senza troppa cacofonia, Non pensi troppo alle giustificazioni esca dal Guscio e ammatta CHE la macchina Comunale di Novi HA peggiorato una situazione già tragica.
Andrea Taschini