16/12/12

L’autobiografia politica di Davide Boldrin – Capitolo 3: La campagna elettorale del 2007



La campagna elettorale delle amministrative del 2007, credo che la ricorderò tutta la vita. Fu entusiasmante e gratificante. Questo già prima del risultato ottenuto. Ci si trovava spesso a discutere su come elaborare il programma, pieni di voglia di fare con il desiderio genuino di incidere nell’ambito locale. Pronti alla vittoria. Federica Boccaletti si rivelò un ottimo “cavallo politico”. Pragmatica e decisa. Molto brava a non far prevalere su di sé, l’emotività tipica dei grandi eventi. Un gioco di squadra senza “colpi bassi”. Tranne qualcuno. Una sera, ad una cena svoltasi presso un ristorante carpigiano, una signora che collaborava con noi non esitò in modo in modo alquanto improprio a rivolgersi ad una persona che avrebbe dovuto essere colui che “ mi avrebbe raccolto le preferenze “, a favore di un’altra persona. In verità quest’ultima a mio avviso, fu sempre sovrastimata da taluni. Tale personaggio mi ha sempre dato l’idea su cosa volesse dire  “ saperla vendere bene”. Una di quelle persone che sulle prima ti danno l’impressione di essere sicure di sé, oltre che competenti. Ma poi, risultano “fuffa”. Chi avrebbe dovuto “lavorare per me”, in verità presumo non l’abbia mai fatto. O solo parzialmente (Teoricamente lo dimostra il paragone tra le preferenze personali del 2007 con quelle del 2012. Nel 2007, in teoria, avrei avuto oltre me stesso, chi le proponeva per me. Nel 2012, invece, mi son trovato a fine campagna, solo contro tutti. 2007: 52 preferenze -2012: 57 preferenze . Per dare l’idea di cosa voglia dire, si sappia che su 93 candidati consiglieri di tutte le liste, io sono il quarto, in ordine di preferenze nominali, insieme a Dario Zenoni, che tra le altre cose è il segretario del PD di Novi di Modena ). Fu l’unico episodio spiacevole. Ma fu molto utile, per il futuro. Incominciai a “prendere le misure”. Anche perché, in fondo, tranne ALVARO e qualcun altro, nessuno credeva che sarei poi risultato il secondo degli eletti tra i sei consiglieri + il candidato sindaco. Nonostante queste piccole meschinità di bassa lega, defluite poi in “aria fritta”, arrivammo uniti e pieni di entusiasmo, al giorno delle elezioni. Va raccontato un episodio personale, di quella campagna elettorale, divertentissimo. In piena foga, ovviamente chiedevo di votarmi, a destra e manca. Un giorno lo chiesi anche ad un tal Diego Zanotti. La risposta fu cosi: “ Davide, potrei anche votarti, però mia mamma è Luisa Turci “. Che sarebbe poi diventata il Sindaco.

DB

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