14/06/13

La preside Rossella Garuti, è incaz... oopss... arrabbiatissima ! Come dargli torto, santo cielo ?

Fonte: www.voce.it

Novi – La scure dei tagli statali si è abbattuta sulle scuole di Novi e Rovereto che, per il calo verticale d’iscrizioni conseguente al terremoto, si ritroveranno dal prossimo anno con classi accorpate, ore in meno e personale decurtato. Tutto questo mentre la ricostruzione deve ancora ingranare la marcia e decine di famiglie attendono di rientrare nelle proprie abitazioni.
E’ a dir poco arrabbiata Rossella Garuti, preside del Comprensivo che detiene il poco invidiabile record di quattro plessi, su un totale di sei, completamente distrutti dal terremoto. Eppure la preside Garuti non si è mai lamentata. Nemmeno quando, esattamente un anno fa, riceveva i genitori sotto a un gazebo assolato e girava nei campi tenda a raccogliere informazioni suoi studenti.
Adesso invece alza la voce e si indigna. «Avevo preparato una relazione dettagliata sulla situazione delle scuole di Novi e Rovereto – dice –, inviandola per tempo alla Regione e al Comune. Avevo anche chiesto e ottenuto di incontrare il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, per potermi spiegare di persona. Sono stata ricevuta a Bologna, dove mi hanno ascoltata e tranquillizzata. A dire il vero avevo già messo in conto di perdere qualcosa. Pensavo a una Prima media in meno. Invece…».
Invece l’organico di diritto per l’anno 2013-2014 prospetta un ridimensionamento ben più drastico. La materna di Rovereto perderà un insegnante con conseguente annullamento dell’orario pomeridiano per una sezione. Alle primarie di Novi saranno formate due sole classi prime, non più tre come in passato, e saranno prevedibilmente sovraffollate. Stesso discorso per le prime della secondaria di primo grado. A forte rischio di accorpamento sono anche le Terze medie di Novi che, da tre, diventeranno due, con 28 alunni per classe. La scure dei tagli non risparmierà nemmeno il personale non docente e il Comprensivo si ritroverà il prossimo anno con tre bidelli e un amministrativo in meno. «Abbiamo tante attività pomeridiane – sbotta Garuti –, ma se tagliano i bidelli come farò a tenere aperta la scuola? Le persone che perderanno il posto sono le stesse che hanno lavorato con noi fino a oggi, anche nelle condizioni più difficili. Da quando c’è stato il terremoto, il lavoro di segreteria è triplicato, eppure abbiamo fatto tutto da soli senza chiedere niente di più».
Vero è che il calo delle iscrizioni è a dir poco clamoroso e non trova riscontro nelle altre scuole del cratere. A Cavezzo, per esempio, gli alunni in meno sono 36. Il Comprensivo diretto da Garuti ne conta invece 120, tra Novi e Rovereto, suddivisi nei tre ordini di scuola. A mancare all’appello sono soprattutto gli studenti della frazione, dove si parla di 1.500 residenti trasferiti altrove, su un totale pre sisma di 4 mila abitanti scarsi.
In condizioni normali la scuola avrebbe 1.129 alunni; oggi sono soltanto 921. «Il crollo c’è stato in novembre – dice la Preside – quando gli iscritti erano solo 891. Da gennaio invece il numero dei bambini è tornato progressivamente a salire per via dei rientri delle famiglie nei map. E ci aspettiamo altri rientri ancora nei prossimi mesi. Sono 165 gli alunni in “sospeso” e noi speriamo che ne torni almeno una parte. Per questo ho chiesto all’Ufficio regionale di “congelare” l’assetto dell’organico per un anno, senza aggiungere e senza togliere nulla. Non mi sembra una richiesta esorbitante…».

Di fronte ai tagli prospettati, la Preside annuncia battaglia: «Le scuole di Novi e Rovereto – dice – sono state costruite in deroga alla legge sulla sicurezza in quanto temporanee, almeno sulla carta. Ciò significa che le aule sono più piccole rispetto ai normali parametri. Io ho dovuto firmare un documento dei Vigili del fuoco, impegnandomi a non fare entrare nelle aule più di 25 persone alla volta, insegnante compreso. Adesso invece, in base a questi accorpamenti, dovrei farcene stare 29, compreso un alunno con handicap. Secondo lei può starmi bene?»

R.C.

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