Le ordinanze del commissario straordinario Errani dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012 sono ormai una biblioteca di norme con infinite variazioni a prescrizioni contenute in documenti precedentemente emessi.
Sappiamo tutti quanto questo quadro abbia condizionato e continui a complicare la presentazione delle pratiche edilizie per recuperi e ricostruzioni con la possibilità di accedere ai contributi, che sarebbe più corretto chiamare indennizzi.
All'indomani degli eventi sismici in consiglio comunale era unanime il parere che sarebbe sarebbe stato auspicabile che le ordinanze del commissario straordinario avessero tenuto conto delle esigenze connesse alle ricostruzioni rurali, di evitare, in assenza di vincoli architettonici, che la norma non imponesse il "dov'era e com'era".
Immaginiamo che i nostri sindaci, anche in veste di vice commissari, si siano fatti interpreti di tali auspici così come altre istanze simili provenienti dai cittadini.
Rimanendo sul caso della ricostruzione rurale, al termine dell'estate scorsa abbiamo tutti potuto apprezzare le linee tracciate in questa materia.
Come mai allora coloro che si sono presentati agli sportelli dell'ufficio tecnico comunale con progetti di interventi, che tenevano conto dei dettami delle ordinanze regionali si sono sentiti rispondere con un non ammissibile, in quanto la nostra amministrazione non ha ancora recepito nelle proprie norme urbanistiche queste possibilità.
Cosa dobbiamo pensare? che la nostra amministrazione è un aiuto, oppure un ostacolo ai cittadini?
....Quello sopra è un articolo di DANTE BELLONI, consigliere UDC di CONCORDIA ( MO ), che sarà pubblicato sul periodico comunale, di Concordia, appunto.
Speriamo non mi tocchi fotocopiarlo per la prossima uscita del NOVINFORMA..
Davide Boldrin
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