Il punto è questo:
SISMA: E se nell'erogazione qualcuno sbaglia i calcoli, il contributo per la ricostruzione, sarà da restituire come il CAS ( contributo, appunto, e non indenizzo ) ?
E qui...:
Mutui per la ricostruzione L’Abi: «Cadono i vincoli»
di Francesco Dondi
«Si conviene espressamente che la parte Finanziatrice (la banca) potrà recedere dal presente contratto nel caso in cui il quadro normativo e regolamentare che ha consentito la conclusione del presente contratto e la concessione al beneficiario (il terremotato) del Finanziamento sia modificato in modo tale da non permettere alla parte finanziatrice e/o al beneficiario di svolgere le attività previste nel Contratto medesimo. Le parti convengono espressamente che il verificarsi di tale circostanza si qualifica come giusta causa di recesso, fermo restando che il Beneficiario rinuncia, sin da ora, a qualsiasi difesa o diritto a tale riguardo. Alla data in cui il recesso diviene efficace: il finanziamento sarà immediatamente revocato e ogni importo messo a disposizione cancellto e il beneficiario dovrà immediatamente rimborsare alla parte finanziatrice la porzione di finanziamento non ancora rimborsato insieme agli interessi di mora che matureranno dalla data di risoluzione fino al giorno dell’effettivo rimborso, oltre alle spese, costi e commissioni ed a qualsiasi altro importo dovuto ai sensi del contratto». Questo è ciò che prevede l’attuale contratto che il terremotato che vuole ristrutturare casa deve firmare con la banca per ottenere la “cambiale Errani”, accollandosi l’onere di rimborsare l’istituto di credito se la Cassa Depositi e Prestiti bloccherà i 6 miliardi di finanziamento. Una situazione che da mesi viene criticata dai comitati e che in alcuni casi - come a Mirandola e Finale - ha portato diversi cittadini a bloccare l’iter burocratico per ricostruire abitazione o capannone. Ora, però, arriva una svolta. L’Abi, la Regione e il ministero dell’Economia, proprietaria del 70% della Cassa Depositi e Prestiti, hanno definito che sarà comunque lo Stato a farsi garante del mutuo, escludendo così ripercussioni dirette sul cittadino. «Sì, ci stiamo lavorando - dicono dall’Abi - l’accordo verrà modificato». Serviranno ancora alcuni giorni per definire le modifiche da inserire nel contratto, ma l’operazione - che di fatto trasforma il contributo in indennizzo - è pronta. «L’emendamento è stato accolto dal Governo - spiega l’assessore Giancarlo Muzzarelli - sul fronte più delicato della garanzie dello Stato si conferma che i mutui sono garantiti dallo Stato stesso come abbiamo sempre sostenuto».
«Si conviene espressamente che la parte Finanziatrice (la banca) potrà recedere dal presente contratto nel caso in cui il quadro normativo e regolamentare che ha consentito la conclusione del presente contratto e la concessione al beneficiario (il terremotato) del Finanziamento sia modificato in modo tale da non permettere alla parte finanziatrice e/o al beneficiario di svolgere le attività previste nel Contratto medesimo. Le parti convengono espressamente che il verificarsi di tale circostanza si qualifica come giusta causa di recesso, fermo restando che il Beneficiario rinuncia, sin da ora, a qualsiasi difesa o diritto a tale riguardo. Alla data in cui il recesso diviene efficace: il finanziamento sarà immediatamente revocato e ogni importo messo a disposizione cancellto e il beneficiario dovrà immediatamente rimborsare alla parte finanziatrice la porzione di finanziamento non ancora rimborsato insieme agli interessi di mora che matureranno dalla data di risoluzione fino al giorno dell’effettivo rimborso, oltre alle spese, costi e commissioni ed a qualsiasi altro importo dovuto ai sensi del contratto». Questo è ciò che prevede l’attuale contratto che il terremotato che vuole ristrutturare casa deve firmare con la banca per ottenere la “cambiale Errani”, accollandosi l’onere di rimborsare l’istituto di credito se la Cassa Depositi e Prestiti bloccherà i 6 miliardi di finanziamento. Una situazione che da mesi viene criticata dai comitati e che in alcuni casi - come a Mirandola e Finale - ha portato diversi cittadini a bloccare l’iter burocratico per ricostruire abitazione o capannone. Ora, però, arriva una svolta. L’Abi, la Regione e il ministero dell’Economia, proprietaria del 70% della Cassa Depositi e Prestiti, hanno definito che sarà comunque lo Stato a farsi garante del mutuo, escludendo così ripercussioni dirette sul cittadino. «Sì, ci stiamo lavorando - dicono dall’Abi - l’accordo verrà modificato». Serviranno ancora alcuni giorni per definire le modifiche da inserire nel contratto, ma l’operazione - che di fatto trasforma il contributo in indennizzo - è pronta. «L’emendamento è stato accolto dal Governo - spiega l’assessore Giancarlo Muzzarelli - sul fronte più delicato della garanzie dello Stato si conferma che i mutui sono garantiti dallo Stato stesso come abbiamo sempre sostenuto».
Nota di Boldrin:
Assessore Muzzarelli, ma vada ben a evacuare gli scarti della digestione, da qualche parte ! E' salutare e rilassante.
Ma si vergogni ! Lei, che ogni volta che qualcuno le fa notare delle discrepanze...
Ma si vergogni ! Lei, che ogni volta che qualcuno le fa notare delle discrepanze...
Davide Boldrin
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