CARPI - Il lavoro a tempo indeterminato nel settore pubblico, si sa, oggi è un miraggio, ma a quanto pare non dappertutto: nell’Unione Terre d’argine verranno presto assunte 11 persone senza alcun vincolo temporale, in piena controtendenza con quanto accade negli altri enti.
Lo ha sottolineato il presidente dell’Unione Giuseppe Schena all’approvazione in Consiglio del Bilancio di previsione 2013, specificando che le assunzioni riguardano 3-4 agenti di polizia Municipale e poi insegnanti da inserire in organico.
«Siamo uno dei pochissimi enti pubblici - ha sottolineato - che assume e presto avremo 11 dipendenti in più a tempo indeterminato; nei prossimi mesi arriveremo a potenziare i servizi di staff come il Ced e ad assumere altri agenti di polizia Municipale.
Quali saranno le funzioni strategiche dell’Unione? Lo decideremo entro un anno ma già entro il 31 dicembre ci siamo assunti l’impegno di passare all’Unione la delega alla Protezione Civile.
Le tariffe dei servizi sono praticamente invariate, se non quelle delle scuole dell’infanzia per chi ha una fascia alta di reddito e del trasporto scolastico.
Omogeneizzeremo poi i contratti di lavoro nei quattro Comuni per gestire in modo concordato le politiche del personale nelle Terre d’Argine.
Gli investimenti sono pochi in valore assoluto ma negli ultimi anni abbiamo speso parecchio per realizzare nuove scuole».
Proprio la scuola risulta essere uno dei settori in cui si investe di più, con un aumento di spesa di 270mila euro nell’ambito di un bilancio da quasi 49 milioni di euro.
Dopo la Protezione Civile, il prossimo passo potrebbe essere l’Urbanistica all’Unione: la questione è stata posta da Mauro Fabbri (‘Progetto Comune’), che aprendo il dibattito si è chiesto come mai non si fosse deciso di investire l’avanzo di bilancio a Novi, il comune più colpito dal sisma, sottolineando però come proprio l’esistenza dell’Unione «abbia mostrato le difficoltà in questo frangente dei servizi non associati e restati in capo ai Comuni, come l’Urbanistica».
«Dal 2007 abbiamo costruito 5 nuove scuole e compiuto 27 interventi di manutenzione straordinaria e adeguamento sismico» ha replicato Schena.
«E’ mancato forse un poco di coraggio per mettere in Unione anche l’urbanistica? Forse, ma elementi oggettivi ce l’hanno impedito, anche se a mio parere non ha senso avere quattro strumenti urbanistici diversi, visto che non credo che i nostri comuni abbiano specificità territoriali differenti.
La sfida non è il Comune unico ma governare insieme lo sviluppo territoriale e garantire i servizi alla persona».
Ricordiamo che l’Unione Terre d’argine è la più grande della regione: con 105mila abitanti su 270mila chilometri di superficie, può permettersi la bellezza di 450 dipendenti.
Per quanto mi riguarda, sul piano politico, mi domando:
Come è possibile considerare di passare la competenza urbanistica, all' unione TDA senza prevedere conseguentemente uno studio di fattibilità per la fusione ( questa è la mia idea ) di Carpi con Novi, Soliera con Campogalliano, o altre modalità ? Quale è l'eventuale interesse nel tenere in vita 4 consigli comunali, a questo punto, espropriati di potere decisionale, limitati solamente a ratificare decisioni sostanziali e decisive, in una sede ( il consiglio dell'unione ) ultimamente non eletta dal popolo ? la stessa regione Emilia Romagna, incentiva il passaggio da unioni a fusioni.
Davide Boldrin
Nota:
....2. Le ragioni
2.1. Efficienza ed efficacia nell’azione di governo
Sebbene le Unioni di Comuni nascano già per accrescere l’efficienza e l’efficacia amministrativa, consentendo l’erogazione di funzioni e servizi in ambiti ottimali sovracomunali, con la realizzazione di economie di scala e la possibilità di erogare più servizi grazie all’integrazione di risorse e capacità, c’è da chiedersi se la prospettiva di un Comune unico possa prefigurare nuove e superiori capacità nell’azione
di governo del territorio. Gli studi di fattibilità al riguardo mettono in evidenza che il superamento della forma Unione con la fusione permette maggiori economie di scala e, nel medio-lungo periodo, il miglioramento della qualità delle prestazioni di servizio, grazie all’attivazione di un processo di qualificazione e specializzazione del personale del nuovo Comune. Per quanto ampio possa essere un processo di conferimento alle Unioni di servizi e funzioni da parte degli enti associati, parte delle strutture comunali dovranno comunque essere mantenute nonostante la creazione dell’Unione, e fra queste certamente l’anagrafe, lo stato civile, la segreteria generale, il protocollo, ecc. Le economie di scala ottenibili con un processo di fusione, di conseguenza, sono certamente maggiori di quelle prodotte grazie allo strumento dell’Unione. Nell’Unione, infatti, i Comuni devono continuare a garantire la presenza di una loro separata amministrazione, mentre nella fusione si aprono nuove prospettive di ricerca di efficacia ed efficienza nell’organizzazione comunale. Inoltre, il combinato disposto di strutture comunali piccole, dotate quindi di poco personale, e dei forti limiti
alla copertura del turn over determinati dalla normativa statale degli ultimi anni hanno accelerato il processo de-specializzazione del personale amministrativo, con impatti significativi sulla qualità dei servizi e sui costi che il Comune deve sostenere per acquisire all’esterno le competenze necessarie (non disponibili all’interno). La fusione delle piante organiche e del personale prospetta vantaggi a tale riguardo:
nel breve periodo porterà ad un aumento del personale, seppure con competenze ed esperienze simili, mentre nel medio periodo permetterà al nuovo ente la realizza ....
SI TROVA TUTTO QUI ...: http://www.regione.emilia-romagna.it/affari_ist/Supplemento1_12/Baldi.pdf
Ho capito che bisogna mettere " la malizia ". Ecco le domande : Ma non e' che si voglia usare li strumento dell'Unione in eterno, per " svincolare dal patto di stabilita', visto che le unioni non ne sono soggette ? E se anche fosse, con una qualsiasi fusione, la Regione sul patto di satbilita' garantisce la deroga al patto, per 2 anni. Oltre a cio', garantirebbe maggiori contributi per ben 15 anni. La malizia che nasce, e' politica. Ovvero, che se anche uno dei 4 Comuni cambiasse colore politico, non cambierebbe nulla sotto il profilo decisionale delle competenze.
RispondiEliminaDavide Boldrin