Sono arrabbiati i cittadini della bassa. I problemi dalle nostre parti, sono questi. Non le "beghine" politiche, come a Carpi, ad esempio. Tenetele pur la, please.
Davide Boldrin
Fonte: www.modenaqui.it
MIRANDOLA - il clima nel cratere sismico diventa sempre più caldo ed al grido di «Fuori i soldi per la Bassa» ieri ha preso vita la manifestazione di protesta organizzata dai comitati Sisma.12 e Finale Emilia Terremotata.
Oltre quattorcento le persone presenti.
Il corteo dei manifestanti ha sfilato da piazza Costituente alla circonvallazione di Mirandola, dopo una carrellata di testimonianze a microfono aperto su tutte le sfaccettature del problema terremoto raccontate dalla viva voce di chi lo subisce: i commercianti del centro commerciale provvisorio Cavezzo 5.9 a rischio chiusura per gli alti importi di tasse da corrispondere; gli agricoltori alle prese con le difficoltà di ricostruzione delle aziende agricole; gli abitanti dei MAP, che vivono l’accumulo di disagi dovuti anche alla crisi economica che certo non fornisce al momento buone prospettive di uscita; le imprese che faticano a ripartire; i proprietari di immobili incartati nella burocrazia ricostruttiva.
Mancava solo l’assessore regionale Muzzarelli, del cui intervento alla manifestazione si era sparsa una voce tra la folla, rivelatasi infondata.
Un’altra occasione mancata, in un rapporto tra politica e cittadini che si va sempre più deteriorando.
Ad ogni modo la manifestazione aveva già ottenuto dei risultati prima del suo svolgimento.
Nel caso della manifestazione di ieri c’è stato un interessante prologo nei giorni precedenti.
Oltre all’oscuramento delle pubbliche affissioni che invitavano i cittadini a partecipare - in diversi Comuni dell’Area Nord i manifesti sono stati coperti o non affissi per niente, nonostante il regolare pagamento delle tasse dovute - un comunicato della Regione Emilia-Romagna firmato dall’assessore Rabboni ha aperto uno spiraglio interpretativo sul famigerato articolo 5 dell’ordinanza 119, quello per intenderci che esclude dal contributo fienili e rimesse di campagna, oggetto del ricorso al Tar promosso dai comitati di terremotati.
«Peccato però che non abbia un valore sostanziale di modifica dell’ordinanza stessa» commenta Sandro Romagnoli, portavoce di Sisma.12, «se la Regione non vuole che andiamo al Tar, è sufficiente cancellare l’articolo incriminato: sarebbe così facile, se solo lo volessero...».
Altro fronte di polemica rimane quello delle bollette stellari dell’Enel che gli abitanti dei MAP in tutto il cratere sismico si trovano a pagare, tema oggetto di dura polemica con l’assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli, che sempre nei giorni scorsi si è scagliato contro alcuni «furbetti» che avrebbero ottenuto l’accesso ai moduli abitativi pur avendo «la Porsche in garage» ed altri «prenditori» che avrebbero tentato di far passare per casa di campagna edifici che non lo sono.
«La situazione degli abitanti dei MAP non è certo serena», conferma Massimo Vignola del comitato di Cento, «sia le accuse in larga parte infondate di Muzzarelli che i controlli sui residenti che sono stati effettuati di recente dai Vigili Urbani in alcuni Comuni non fanno altro che fomentare un sentimento di delusione per le aspettative disattese e di tensione che si aggiungono su un clima già di per sé difficile».
Puntare il dito sui pochi casi, già noti e circoscritti, di «approfittatori», di certo non toglie e non aggiunge nulla ai problemi sollevati dai comitati.
«E peccato - chiosa Romagnoli - perché ciò che Muzzarelli dice è giusto, ma in questa sua voglia di redenzione l’assessore dimentica che chi scrive le ordinanze in Regione, di fatto scrive cose diverse da ciò che lui dice, minandone la credibilità».
A ciò si aggiunge la notizia della vigilia della Giunta del Comune di Novi di querelare quanti via web attacchino i membri dell’amministrazione o i funzionari comunali con «opinioni e giudizi non riconducibili al normale esercizio del dissenso e della critica ma che esplicitamente indicano un comportamento dell’ente non rispettoso delle norme, con diretti riferimenti ad interessi privati e/o reati commessi dal sindaco o dai funzionari comunali».
Katia Motta
Nessun commento:
Posta un commento