Per chi non lo sapesse, AIMAG è un'azienda municipalizzata di tutto rispetto. Su VOCE di questa settimana oltretutto sono spiegate un po' di " robe " storiche interessanti in merito.
All'ultima interpellanza presentata in merito a Novi di Modena, su proposta di Carpi Futura, ho ricevuto una risposta prettamente tecnica, alla quale in fondo ho affermato soddisfazione. Ho pensato: " Si rimanda, per cui ci sarà anche tempo per vagliare le cose. " Ecco:
" A freddo " però, si possono notare 2 cose:
1) La scusa tecnica per eludere le risposte.
2) Mi si è riposto in merito a patto di sindacato e non parasociale. Ed è differente. Per capire c'è l'opportunità qui: http://carpifutura.it/n/aimag-hera-molto-piu-che-un-derby/ .
Dunque, gatta ci cova.
Se si " apre " ai privati, perché eludere la risposta ad esempio, sul fatto che società di aziende fruitrici del servizio potrebbero acquistare azioni ? E perché non indicare se un cittadino possa comprare azioni AIMAG ? Sono certo che se aziende fruitrici del servizio AIMAG, fossero soce, efficienza e costi per l'utenza ne beneficerebbero. Se invece HERA raggiungerà l'obiettivo di acquistare AIMAG, i casi son due:
O le nostre zone saranno pattumiere a cielo aperto, o i cittadini diventeranno un BANCOMAT per HERA.
Ma perché gli amministratori locali non lo comprendono ? O non vogliono, comprendere ? :
Fonte: www.voce.it ( edizione del 26 Febbraio 2015 ):
FILO DI VOCE - Di Florio Magnanini
«Un patto fra gentiluomini: e che cosa
pensava che fosse? Un patto che assicurava a Hera il 51 per cento di
Aimag. Altrimenti lei crede che Hera avrebbe mai accettato di entrare
al 25 per cento sborsando quei 36 milioni?». All’altro capo del
telefono, l’uomo – del quale non si può fare il nome, ma che
l’ambiente delle multiutility lo conosce piuttosto bene – non ha
dubbi: nel 2009 Hera entrò in Aimag con quella quota di minoranza,
solo in base a un accordo politico che le prometteva il futuro
controllo della società di Mirandola.
Nessun impegno scritto, ovviamente,
nessuna proposta condizionata avanzata al momento della gara pubblica
soggetta al procedimento concorsuale, anche perché sarebbe stata
illegale. La promessa era solo verbale e tutta politica: un patto fra
gentiluomini, appunto. E chi erano, i gentiluomini che promisero
quegli sviluppi da non mettere per iscritto? L’interlocutore non ha
dubbi: «Non credo sia un mistero: da una parte il Presidente di Hera
e dall’altra Vasco Errani, Enrico Campedelli e due o tre della
Bassa».
Non è certo una rivelazione
sconvolgente: la sensazione che il percorso verso l’inglobamento di
Aimag da parte del colosso bolognese fosse stata convenuta fin da
quel momento ai piani alti della Regione e del Pd, insieme al Comune
maggior azionista è piuttosto diffusa e radicata. Ed è anche
all’origine di un certo fatalismo che si percepisce nelle timide e
sfumate prese di posizione dei Sindaci, di quel loro auspicio che
vengano tutelati gli interessi del territorio, senza peraltro muovere
un dito affinché il territorio si tuteli da sé.
Quello che rende però interessante la
rivelazione è il dissolversi di un piccolo mistero. Nel luglio 2013,
l’allora amministratore delegato di Hera nonché vice presidente di
Aimag, Maurizio Chiarini, dichiarò a un convegno che non era
abitudine di Hera entrare in altre società senza assumerne il
controllo. Hera, dunque, aggiungeva Chiarini, non avrebbe mai
acquistato il 25 per cento di Aimag, se non ci fossero state
“garanzie politiche” sulla futura maggioranza. Ci si chiese,
anche su queste colonne, chi fosse stato, nel contesto di una gara
pubblica, a rilasciare quelle garanzie politiche.
Ora lo sappiamo. E in questa ottica si
può leggere la risposta che Enrico Campedelli il 4 dicembre 2013
fornì a un’interpellanza che riprendeva proprio quel quesito: chi
ha rilasciato le “garanzie politiche”? “La discussione sui
servizi pubblici locali – spiegò allora Campedelli – è sul
tavolo da molto tempo e dal 2004 si è aperto il dibattito fra i soci
di Aimag per la ricerca di un partner dell’azienda multiutility che
permettesse una visione più ampia nell’azione della stessa. Nel
2009 si è arrivati alla gara, e intanto le normative sono cambiate
praticamente ogni anno. Ritengo – aggiungeva – che una regia in
ambito regionale sul tema dell’utilizzo degli impianti di raccolta
e smaltimento rifiuti sia molto utile, il bacino di Aimag è molto
piccolo ed è difficile gestire certe problematiche. Le garanzie
politiche a cui si riferisce Chiarini sono secondo me le prese di
posizione dei diversi Sindaci e questa visione regionale”.
Il riferimento alla “regia
regionale”, a questo punto, è illuminante. Così come quel
“secondo me” con il quale Campedelli sembra voler attenuare la
sua spiegazione dell’uscita di Chiarini, incluso il riferimento a
“diversi sindaci” che erano poi “i due o tre” della nostra
fonte anonima.
La sua risposta si chiudeva con queste
parole: “Credo che Aimag e Hera dovranno andare insieme alla gara,
che ha come Comune capofila Modena”.
L’interpellante non si accontentò
della risposta, sostenendo che nel parlare di “garanzie politiche”
Chiarini aveva inteso riferirsi a “garanzie rilasciate da
politici”. Il che provocò la reazione di Campedelli che, ripresa
la parola, la invitò a rivolgersi alla magistratura se riteneva che
le garanzie politiche intese da Chiarini fossero state “quelle che
lei intende”, adombrassero cioè irregolarità nella gara d’appalto
che in realtà non ci furono. E ricordò che sono i Consigli comunali
a decidere, ribadendo che Aimag “….pur essendo una buona e sana
azienda, dovrà partecipare alla prossima gara d’ambito, con Hera o
con altri soggetti, perché non avrebbe i mezzi finanziari per
indennizzare in caso di vittoria le reti di Sorgea (peraltro già
cquisite, ndr) o di Hera”.
Lette oggi sono parole illuminanti. E
spiegherebbero anche la condizione nella quale è venuto a trovarsi
l’ex Sindaco di Carpi, bocciato alle Regionali dagli elettori del
Pd non di Carpi, mentre Palma Costi, candidata dalla Bassa, ha fatto
il pieno, pescando anche in città. Qualcuno del suo partito, dalle
parti di Mirandola, non gli perdona di aver lavorato al piano
inclinato sul quale far scivolare Aimag dentro Hera.
Soldi al policlinico... AIMAG a HERA... si capisce che il " mumble mumble ", è legittimo ....
Davide Boldrin
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