Partiamo dalla constatazione positiva
che in questa Repubblica almeno io, ora, posso scrivere queste robe
qua. E non è cosi scontato. Però la retorica della repubblica, a
mio parere, è nauseante.
E interessa a meno persone di cui si
creda. Su un pannello della mostra dell'ANPI a Carpi, si spiega come
il fascismo abbia fatto a prendere il consenso. In sintesi, dopo la
grande guerra, i media dell'epoca, propagandavano una crescita del
paese facendo finta che non esistessero gli emarginati che avevano
combattuto, i familiari dei morti ecc. Su questo “ sottobosco
sociale “, ovvero gli sfruttati in nome della patria, Mussolini
ebbe il suo primo consenso.
Oggi ci propineranno il concerto con il
white-president ( che comunque a me piace e pare il più idoneo, ad
oggi …), il direttore Muti, le manifestazioni, ci racconteranno del
referendum, e tutta la liturgia prevista dall'attuale “ Minculpop
“. Ora però, mentre io me la godo, e penserò soprattutto ai fatti
miei, non buttando il mio tempo nel cesso delle sterili,
anacronistiche, retoriche, inutili e nauseabonde commemorazioni , mi
domando anche cosa ne pensi chi è disoccupato, l'imprenditore che
deve tener chiusa l'attività, chi sta male in ospedale, e chi dalle
nostre parti è in attesa di sapere il suo destino in merito alla
propria casa distrutta ecc. Cosa fa questa “ bellissima e
meravigliosa “ repubblica ?
Gli albergatori e chi lavora
nell'ambito del turismo, invece, apprezzeranno, perché è giusto
cosi.
2 Giugno: W l'italia , W IL RE !
...No. Neppure quello. In fondo se Garibaldi si fosse fatto i cazzi suoi, al Sud oggi starebbero meglio.
Repubblica.. c'è, ce la teniamo. Ma mica mi piace.
Davide Boldrin
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