Personaggi:
- Don Camillo VII
- La sig.ra Tatcher
- La sig.ra Magretti
- Eric il rosso
- Susi Enigmistica
- Natalina Cremina
- Le bande dei pupi
- La banda dei giullari
- La nobile stirpe dei Paoli
- La Milicja Civil
- L'asessssore Spadino
- Il popolo
Roncorotto sul fiume è una frazione di
un regno di cui ancora dobbiamo sapere il nome. Si potrebbe dire
essere una novità. Roncorotto sul fiume, è collegato al capoluogo
da un piccolo fazzoletto di terra. I sui abitanti però, preferiscono
utilizzare alcune vie del regno confinante. A Roncorotto tutti gli
anni si svolge la festa del santo. E in questa novella vorremmo
narrarvi una di queste annate. Tutto cominciò quando Don Camillo VII
diede inizio ai preparativi per la festa del santo. Come tutti i
predecessori, anch'egli sapeva di dover mettere in gioco nei
preparativi, varie anime. Composte dal popolo, e da quella parte di
popolo, denominata “ PUPI “. I pupi, si organizzavano in bande.
Erano sempre loro, ma cambiavano e moltiplicavano continuamente i
gruppi di appartenenza. Da qui le varie “ bande dei pupi “.
C'erano la banda arcobaleno, la banda operativa, la banda sulno, la
banda polivalente ecc. ecc. . Ogni tanto ne sorgeva una, composta da
… boh... si è perso il conto. La vera banda però, rimasta tale e
quale dalle origini, era quella di Eric il rosso. Quella banda cosi
era nata, cosi doveva terminare. E fu una di quelle che aiutò il
quela parte di popolo che lavorava e taceva. Taceva e lavorava.
Nell'organizzare la faccenda, le bande dei pupi e Don Camillo VII non
trovarono intesa. La storia di ripeteva. Come con tutti i Don Camilli
passati da Roncorotto. Le bande dei pupi affermavano ad esempio, di
rimpiangere lo scomparso Don Camillo VI, dimenticando gli screzi dei
primi anni. Come ad esempio quella volta in cui Don Camillo VI
minacciò di non fare la sagra, o come nell'anno della grande
carestia improvvisa, quando affermò che non avrebbe invitato i
mangiafuoco, per via appunto della grande carestia improvvisa. I vari
Don Camilli, nel susseguirsi degli anni, sempre avevano avuto qualche
dinamica che ai pupi, non andava giù. Per poi trovare un'intesa, per
ricominciare a discutere, al Don Camillo successivo.
Ma Roncorotto negli ultimi anni, subiva
il trauma del cambio del nome. Infatti anni addietro si chiamava
Roncobrontolofelice sul fiume. Poi per una serie di conseguenze,
dovette cambiare il nome. Il nome era un segno identificativo di
anime corpi e pietre.
In quest'annata, tutto stava procedendo
quasi liscio. Non fosse che le donzelle Susi Enigministica e Natalina
Cremina, iniziarono una piccola diatriba. Non voluta. Ma una parte di
popolo, e i pupi, presero la palla al balzo. Gli animi si
infervorarono, si discuteva del tradimento della banda dei giullari,
addossando la colpa a Don Camillo VII. Non fosse che la regnante del
luogo, la signora Tatcher, avesse già messo in chiaro in precedenza
le responsabilità proprie della banda dei giullari. Di vie aperte
alla folla e non. E qui, la povera Natalina Cremina, prese qualche
colpa, che aveva e non aveva. Anche lo stesso Don Camillo VII, prese
qualche colpa che aveva e non aveva. Il popolo dei, e con i pupi,
attaccava. Il popolo volenteroso e laborioso... lavorava E TACEVA.
Lavorava e taceva. Lavorava e taceva. Taceva e lavorava. Taceva e
lavorava. A Roncorotto tra le altre cose, era noto un tizio bizzarro.
Si trattava dell'Asessssore Spadino. Il quale non era molto
interessato alla faccenda. Era una di quelle faccende su cui egli
voleva tacere, e soprattutto, NON lavorare. Era noto, che il lavoro,
a lui, faceva male alla salute. Si, qualche cosa giusto per dare un
aiuto se proprio necessario. Ma poco poco pochino. Era già troppo.
L'asesssore Spadino, a cui piaceva aizzare gli animi, si trovò però
in questa vicenda, nella veste di confessore di qualche anima. A si
trovò suo malgrado un poco ( ma poco poco poco poco, per fortuna …)
affacendato nella faccenda del “ MA DI CHI E' LA COLPA “. Facendo
il possibile, per fare chiarezza. La Festa in quest'annata, partì
con la prima serata destando perplessità. Ma il popolo, e anche i
pupi... mangiavano, mangiavano, mangiavano. Poi la seconda serata, il
popolo, e anche i pupi, mangiavano, mangiavano, mangiavano, giravano.
Qualche pupo, invece, andava sputando veleno. Ma tant'è. La terza
sera, idem, la quarta sera la luce illuminò il cielo il paese. Per
garantire il sospiro di sollievo della sig.ra Magretti, vicereggente
del regno, della Milicja Civil, e della nobile casata dei Paoli, che
in silenzio, ognuno al comando del proprio battaglione ( N.d.r. :
Il battaglione “ reggenza locale “ e il battaglione “ reggenza
estesa “ ), armati vigilavano.
E così nei secoli, anche quest'annata,
passò.
Davide Boldrin
P.S. Dimenticavamo ( o forse no...) un
personaggio: La sig.ra Gloria Urbana. Colei che diede l'idea di
allestire comodamente e giovialmente con dilette panche e decori
floreali la festa di Roncorotto. Nessuno ne parlò. Ma tutti ( anche
i pupi...) apprezzarono il suo lavoro. E l'asessssore Spadino pensò:
Ma non fu troppo presto, interpellarla a quei tempi ?
Ogni riferimento a persone e luoghi realmente esistenti, a fatti realmente accaduti, non è per un cazzo casuale ......
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