11/12/15

Donne alla guida di un Suv (..alla guida è un po' grossa …). Di Davide Boldrin.




Suv, è l'acronimo di Sport utility vagon. Volgarmente detto “ gippone “. Il mezzo in questione solitamente è comodo e spazioso. Oltre ad essere in qualche modo, ingombrante.

Nella società odierna però, il problema non è il suv, in sé. Se ad esempio prendiamo una monovolume, o una station wagon, di classe “ C “, è altrettanto ingombrante, se non di più.

L'analisi in oggetto infatti, riguarda il conducente-donna, del suv. Ne esistono di due categorie:

- La donna “impegnata “. In qualsiasi cosa, ma impegnata. Questa tipologia denominata “ donnacheguidasuvinmodolight “, lo usa al pari di un'auto sportiva. Agilmente e velocemente. Non è fastidiosa, ma riconoscibile: agli incroci, parte velocemente, ha una guida molto scattante, e su strade extra-urbane tende a superare i limiti di velocità. La si può appunto riconoscere solo per questi due tratti sintomatici, in quanto non è fastidiosa. Su strade urbane si comporta invece, quasi normalmente. E' comunque riconoscibile.

- La categoria pericolosa, invece, è quella denominata “donnacheguidasuvprudentemente”.
Questa categoria è pericolosissima. La si può riconoscere in vari ambiti: sulle strade extra-urbane, tende a rispettare il limite di velocità con una scarto inferiore del 25% ( se il limite è 70 km/h, lei andrà a poco più dei 50 km/h ), tendendo a calcolare esattamente l'area occupata in carreggiata, al centro perfetto. Al sopraggiungere di un veicolo dietro di lei, tende a spostarsi sulla sinistra, in modo da non agevolare il sorpasso. La nostra, sulle rotonde, usa solo ed esclusivamente la corsia di sinistra, indipendente da quale uscita debba prendere alla sua destra. Può capitare che vi tagli la strada, se voi siete sulla corsia di destra, e pensare di non essere nel torto. Sulle strade urbane, non è difficile vederla circolare quasi contromano. Agli incroci, tende a fare false partenze, per poi talvolta, fermarsi in mezzo agli stessi, indecisa. Tende a frenare di colpo, a non usare gli indicatori di direzione, e spesso si può notare, se si è dietro di lei, che lo specchietto in uso è solo quello interno, per controllarsi viso e capelli. Convinta di essere prudente, dimentica che le aree dei parcheggi dei centri commerciali sono aree private ad uso pubblico, soggette al codice della strada. Li, si rilassa, e non è affatto raro, vederla conversare amabilmente al cellulare appoggiato all'orecchio. Magari andando contromano nelle corsie dedicate a sensi di marcia in modo univoco.

In conclusione, la “ donnacheguidasuvprudentemente “, ROMPE PESANTEMENTE, E' PERICOLOSA, E ANCHE UN PO' COGLIONA, BOIA DI UN MONDO LADRO !


Davide Boldrin


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