Suv, è l'acronimo di Sport utility
vagon. Volgarmente detto “ gippone “. Il mezzo in questione
solitamente è comodo e spazioso. Oltre ad essere in qualche modo,
ingombrante.
Nella società odierna però, il
problema non è il suv, in sé. Se ad esempio prendiamo una
monovolume, o una station wagon, di classe “ C “, è altrettanto
ingombrante, se non di più.
L'analisi in oggetto infatti, riguarda
il conducente-donna, del suv. Ne esistono di due categorie:
- La donna “impegnata “. In
qualsiasi cosa, ma impegnata. Questa tipologia denominata “
donnacheguidasuvinmodolight
“, lo usa al pari di un'auto
sportiva. Agilmente e velocemente. Non è fastidiosa, ma
riconoscibile: agli incroci, parte velocemente, ha una guida molto
scattante, e su strade extra-urbane tende a superare i limiti di
velocità. La si può appunto riconoscere solo per questi due tratti
sintomatici, in quanto non è fastidiosa. Su strade urbane si
comporta invece, quasi normalmente. E' comunque riconoscibile.
- La
categoria pericolosa, invece, è quella denominata
“donnacheguidasuvprudentemente”.
Questa categoria è
pericolosissima. La si può riconoscere in vari ambiti: sulle strade
extra-urbane, tende a rispettare il limite di velocità con una
scarto inferiore del 25% ( se il limite è 70 km/h, lei andrà a
poco più dei 50 km/h ), tendendo a calcolare esattamente l'area
occupata in carreggiata, al centro perfetto. Al sopraggiungere di un
veicolo dietro di lei, tende a spostarsi sulla sinistra, in modo da
non agevolare il sorpasso. La nostra, sulle rotonde, usa solo ed
esclusivamente la corsia di sinistra, indipendente da quale uscita
debba prendere alla sua destra. Può capitare che vi tagli la
strada, se voi siete sulla corsia di destra, e pensare di non essere
nel torto. Sulle strade urbane, non è difficile vederla circolare
quasi contromano. Agli incroci, tende a fare false partenze, per poi
talvolta, fermarsi in mezzo agli stessi, indecisa. Tende a frenare
di colpo, a non usare gli indicatori di direzione, e spesso si può
notare, se si è dietro di lei, che lo specchietto in uso è solo
quello interno, per controllarsi viso e capelli. Convinta di essere
prudente, dimentica che le aree dei parcheggi dei centri commerciali
sono aree private ad uso pubblico, soggette al codice della strada.
Li, si rilassa, e non è affatto raro, vederla conversare
amabilmente al cellulare appoggiato all'orecchio. Magari andando
contromano nelle corsie dedicate a sensi di marcia in modo univoco.
In conclusione, la
“ donnacheguidasuvprudentemente “,
ROMPE PESANTEMENTE, E' PERICOLOSA, E ANCHE UN PO' COGLIONA, BOIA DI
UN MONDO LADRO !
Davide
Boldrin
Testimonianze:
Nessun commento:
Posta un commento