Non si fa dall'oggi al domani. Ma è evidente che i criteri ci sono. E gli incentivi pure.
Oltretutto le modifiche apportate, sono di pochi giorni addietro.
Ecco qui.
Davide Boldrin
Fonti:
In sintesi:
Stop alla
fusione qualora il 'no' prevalga
sia fra la maggioranza degli elettori dei
territori interessati sia nella maggioranza dei singoli Comuni.
Parola ai Consigli comunali nel caso siano discordanti la volontà
espressa dalla maggioranza complessiva dei cittadini e quella
espressa dalla maggioranza dei Comuni. E ancora: fusione
perincorporazione,
garanzia sul mantenimento dei finanziamenti e
possibile ridefinizione degli
ambiti territoriali ottimali.
Sono
le principali novità del progetto di legge della Giunta approvato
dall’Assemblea legislativa per favorire
i percorsi di fusione e unione dei Comuni in Emilia-Romagna,
semplificando e aggiornando le norme regionali in materia e
coordinandole con le politiche di riordino
istituzionale. L'assessore Petitti:
"Le fusioni lo strumento giusto per dare risposta alle istanze
dei cittadini"
Maggior
peso al volere dei cittadini espresso
nei referendum consultivi, l’introduzione
della fusione per incorporazione, la garanzia per le amministrazioni
locali di non perdere ifinanziamenti disponibili
se la fusione avviene nell’ambito di grandi Unioni di
Comuni e la possibilità di ridefinire gli ambiti
territoriali ottimali.
Sono le principali novità previste nel
progetto di legge della Giunta regionale approvato ieri
dall’Assemblea legislativa per favorire i percorsi di
fusione e unione dei Comuni inEmilia-Romagna,
semplificando e aggiornando le norme regionali in materia e
coordinandole con le politiche di riordino istituzionale.
Le
principali novità del testoLe nuove norme modificano e
integrano le leggi regionali 24/96 (Norme
in materia di riordino territoriale e di sostegno alle unioni e alle
fusioni di Comuni) e 21/2012 (Misure per
assicurare il governo territoriale delle funzioni amministrative
secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione ed
adeguatezza).
Per quanto riguarda i referendum
consultivi, si prevede esplicitamente che il progetto di
legge di fusione tra più Comuni non possa essere approvato
dall’Assemblea legislativa regionale qualora
il ‘no’ prevalga sia fra la maggioranza degli elettori dei
territori interessati sia nella maggioranza dei singoli Comuni,
mentre si stabilisce che debbano esprimersi i Consigli
comunali nel caso, invece, siano discordanti la volontà
espressa dalla maggioranza complessiva dei cittadini e quella
espressa dalla maggioranza dei Comuni.
Viene poi disciplinata la fusione per
incorporazione e prevista la garanzia per le amministrazioni locali
di non perdere i finanziamenti disponibili se la fusione avviene
nell’ambito di grandi Unioni di Comuni insieme
alla possibilità di ridefinire gli ambiti territoriali
ottimali composti da almeno 10 Comuni: anche per l’anno
2016 (come già avvenuto nel 2015) sarà possibile ridelimitare gli
ambiti territoriali composti da almeno 10 Comuni su concorde
richiesta di almeno due terzi degli stessi motivata dall’esigenza
di creare ambiti maggiormente coesi e più rispondenti alle finalità
del riordino. Vengono anche dettate norme speciali derogatorie nel
caso di fusioni con il proprio ambito territoriale ottimale.
Infine, si introduce modalità
di armonizzazione degli strumenti urbanistici dei
Comuni preesistenti alle fusioni e viene rafforzato l'Osservatorio
regionale delle fusioni quale organismo di presidio a
cui partecipano automaticamente rappresentanti di tutti i nuovi
Comuni nati da fusione.
- Il commento
“Fare le fusioni nei Comuni è la
scelta giusta per i cittadini”, ha
sottolineato l’assessore regionale al Bilancio e riordino
territoriale, Emma
Petitti. “La legge
approvata accompagna i Comuni e il loro attivismo con norme che
danno risposte ai temi della semplificazione e alle istanze dei
territori, creando nuove opportunità e nuovi strumenti di governo
del territorio per accogliere le richieste dei cittadini. Nella fase
successiva ai referendum già previsti il 16
ottobre in 16 Comuni,
faremo una riflessione a 360 gradi per rafforzare anche
le Unioni ecompletare
il processo di riordino territoriale”.
Per le faccende pratiche, ecco qui: http://autonomie.regione.emilia-romagna.it/fusioni-di-comuni
E per capire meglio, ascoltate l'audio del consiglio comunale di Novi del 29 luglio 2016....
RispondiEliminaPorca miseria Davide...ma quanto mi hai condizionato? Ah ah ah