15/10/16

Il lambro del Paltro (ovvero il Lambrusco di Alberto Paltrinieri).


Fonte: http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2016/10/14/news/paltrinieri-un-premio-a-modena-il-radice-e-la-nostra-tradizione-1.14249193?ref=search


MODENA. Al novantesimo compleanno la Cantina Paltrinieri riceve il premio più bello con il “Radice”, un lambrusco rifermentato sul quale Alberto Paltrinieri e la moglie Barbara Galassi, autentici “custodi del territorio”, hanno creduto fino in fondo. «È un premio che sento di condividere con gli altri produttori modenesi che portano avanti la ricerca. Sono già 6-7 anni che spingiamo anche all’estero una nuova idea di lambrusco, un vino che finora era stato screditato dalle sue forme più commerciali», spiega Paltrinieri.
Considerando i risultati della Cantina della Volta che punta sul metodo classico, si può pensare che il lambrusco oggi sia un considerato uno spumante di alto profilo?
«Diciamo che è una possibilità e in parte lo è già in ambito internazionale. Mi pare che il tentativo di Christian Bellei vada proprio in questa direzione, così come Chiarli quando produce il “Quinto Passo” o noi il “Grosso”. La bollicina, specie col Sorbara, è una direzione nuova e promettente e c’è ancora tanta strada da fare».
«Adesso abbiamo allo studio uno charmant di 12 mesi - anticipa Barbara - si chiamerà Lariserva».
Perché il “Radice”piace così tanto?
«Perché è un Sorbara fatto secondo tradizione - spiega Alberto - come lo facevano i miei nonni. La metodologia resta quella della rifermentazione, ma oggi il tappo non salta più...»
Anche il “Solco” è stato segnalato nella guida.
«È un tentativo mi pare ben riuscito di rivalutare il Salamino, un tipo di uva che è ora di rivalutare.
Ha un residuo zuccherino da semisecco, è rotondo e appetibile. Ma il Salamino ha un problema di commercializzazione ben noto».
Qual’è l’uva del momento?
«Il Pignoletto. C’è grande attenzione a Modena da quando è entrato in vigore il nuovo disciplinare».

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