08/12/17

Lo chiamavano IL MAESTRO.

LINK: http://www.temponews.it/news_11635_Ciao_Vittorio.html



L’Associazione Diabetici Carpi ( A.Di.Ca ), il Centro di diabetologia ed i medici dell’Ospedale di Carpi, si stringono attorno ai famigliari del maestro Vittorio Trentini socio cofondatore e volontario di A.Di.Ca, che e’ venuto meno all’affetto dei suoi cari il giorno 5 Dicembre 2017
Conosciuto da tutti come il Maestro ( in quanto lavorò per anni nelle scuole ), ha sempre espresso l’interesse umanitario per gli altri, mettendo a disposizione della comunità, appunto, la sua esperienza maturata sul campo come docente.
Ha saputo raccontare la storia di Rovereto e le storie di grandi uomini che come lui hanno vissuto da protagonisti la ricostruzione morale e materiale del nostro Paese dal dopoguerra ad oggi.
Maestro di vita per chi lo ha conosciuto e approdo sicuro per i suoi cari.


Non si poteva non citarlo, il maestro. Il maestro è Vittorio Trentini, e ci ha lasciati anche lui.
Personalmente ho pensato di dedicargli due righe qui, perché mi disse che gli piaceva, come facevo. In generale, perché talvolta, da maestro appunto, mi aveva anche “ tirato le orecchie “ brontolando un po'. Di una cosa terrò presente dei confronti con il maestro. Era uno di quelli che mi incitava, “ vai cosi che vai bene “, se vogliamo. Ma non è questa la cosa. La cosa è una confidenza che mi fece, sulla sua vita. Un momento drammatico, dal quale prendeva esempio per affrontare anche la vicenda del terremoto del 2012, che potremmo riassumere così: Si affronta poi passa. Egregio maestro Vittorio, quella lezione, vi dirò che mi torna utile in questo momento storico, e vi ringrazio. AD-DIO.

Davide Boldrin


Potremmo scrivere la biografia di un uomo che ha amato tanto la sua famiglia, l'insegnamento, la politica, e la sua terra. Ma lasciamo a chi compete, ciò. Ci limitiamo solo a riportare qualcosa.


4 Settembre 2013

Rovereto – Il terremoto gli ha distrutto la casa, ma non ha piegato il suo spirito combattivo. E così alle soglie degli ottanta anni Vittorio Trentini, maestro elementare, studioso, fotografo e figura di spicco della vita culturale e sociale di Rovereto sul Secchia, ha dato alle stampe un nuovo libro, il decimo della sua carriera di scrittore. S’intitola “Rovereto: dai ricordi alla certezza” ed è un’antologia di racconti di autori locali, dedicata alle storie e ai personaggi del paese. Uno scrigno di ricordi dove il presente si mescola al passato e dove tutta la comunità ha la possibilità di rispecchiarsi. Quella attuata da Trentini è un’operazione di ritorno alle radici e di ricostruzione della memoria collettiva che si sposa felicemente alla ricostruzione materiale, tutt’ora in corso. Un salvataggio del passato, indispensabile alla progettazione del futuro. «L’idea di questo libro è nata in realtà due anni fa – spiega Trentini – e dunque prima del sisma. Originariamente doveva essere un semplice “amarcord”, dedicato a un paese che sembrava aver smarrito il suo senso di comunità, finendo con l’assomigliare sempre di più a una qualsiasi periferia cittadina. Poi c’è stato il 29 maggio – continua – ed è successo l’impensabile: di fronte all’immane disastro che il terremoto ci ha riservato, nel paese è tornata la vita e sono fiorite iniziative di solidarietà sociale e di aiuto reciproco. In pratica tutto è cambiato, compreso il progetto del mio libro». Al terremoto a Rovereto Trentini ha dedicato il capitolo centrale del volume, tutto illustrato con fotografie del prima e del dopo, alcune delle quali scattate dall’autore stesso e completamente inedite. Felice anche la scelta di inserire le immagini dei momenti più significativi che hanno fatto seguito al sisma, dalla visita di Papa Benedetto XVI al funerale di don Ivan, fino all’inaugurazione della nuova chiesa, a un anno esatto dalla morte del parroco sotto le macerie. Ma il libro di Trentini riserva anche altre sorprese. Come la serie degli affreschi perduti della parrocchiale di Santa Caterina, magistralmente riprodotti dal disegnatore Ianosè Bronzatti. O come il dipinto dell’antica colonna con croce in ferro che un tempo sorgeva a lato della chiesa, opera del pittore roveretano Enzo Ronchetti che, per la sua valenza simbolica, è stata scelta come immagine di copertina. Lo stesso Ronchetti, che è anche uno degli autori inclusi nell’antologia, ha partecipato alla presentazione del libro. Il battesimo letterario dell’opera ha avuto luogo nei giorni scorsi a Rovereto, nell’ambito delle iniziative per la Sagra di San Luigi, alla presenza, tra gli altri, del vicesindaco Italo Malagola e del parroco don Andrea Zuarri. Tra gli autori che hanno presenziato all’evento, anche Fabio Marri cui si deve la revisione testuale dell’opera. Il curatore Vittorio Trentini ha voluto dedicare questa sua nuova fatica letteraria alla moglie Adua, presenza preziosa e insostituibile da sempre al suo fianco.


Nessun commento:

Posta un commento