20/05/11

Cosa pensa Boldrin delle ultime elezioni amministrative in giro per l' Italia ?

...lo ha scritto LUIGI LAMMA. Sarà telepatico, o forse, osserva in modo ottimale la realtà. In verità è bello trovare punti di vista totalmente condivisi, già scritti da qualche parte. Cosi si usa il copia / incolla, e si fà presto.

Davide Boldrin

Fonte: http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/s2magazine/index1.jsp?idPagina=16361



EDITORIALE di Notizie ( Settimanale della Diocesi di Carpi )
I risultati delle elezioni amministrative
NON CI SONO SCORCIATOIE

di Luigi Lamma

Le difficoltà dell’asse Pdl-Lega a Milano e il dissolvimento del Pd a Napoli sono forse i due dati politici più clamorosi del primo turno delle elezioni amministrative. Per il resto i risultati si presentano con una notevole varietà di situazioni locali come è giusto che sia. Nemmeno a Bologna con il Comune commissariato e il Pd travolto dallo scandalo, si è concretizzata un’alternativa credibile. Così tutto resta come prima. Tra quindici giorni i risultati dei ballottaggi potranno definire il quadro di chi vince e di chi perde. Ma il dato strutturale è quello emerso al primo turno: un bipolarismo logoro e sempre più dannoso per la vita democratica del Paese, che a sinistra vede rafforzarsi gli estremismi e nel centro destra fa esplodere una frammentazione ormai fuori controllo. La prospettiva di un terzo polo, al di là del risultato ottenuto in questa tornata elettorale e ben oltre gli attuali artefici, diventa un’esigenza per ridare ossigeno alla vita politica e ad una prospettiva moderata per il Paese, tale da poter governare con equilibrio le sfide ultimative che si presentano oggi: la crisi economica e le sue ripercussioni a livello sociale. E’ evidente che siamo al termine di una stagione politica, troppi errori, troppe personalizzazioni, troppi slogan rabbiosi, troppi i silenzi degli onesti. Forse il voto milanese ha anche questo significato. E’ in atto la parabola discendente di chi ha fatto leva sui toni giustizialisti o populistici, è tempo di passare a un nuovo registro di comunicazione con gli elettori, sempre più disaffezionati al voto, e, dunque, di azione. È su questo, sul concreto dell’amministrare e del buon governare che ci si deve misurare, senza sconti per nessuno.

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