ORDINE DEL GIORNO: Sisma e
ricostruzione
IL CONSIGLIO COMUNALE
DI CARPI
PREMESSO CHE
A partire dal 20 maggio 2012 sono
in corso eventi sismici di notevole entità, che hanno investito un territorio
di dimensioni rilevanti – tre regioni tra cui, in modo più significativo,
l'Emilia-Romagna; sei province tra cui quella di Modena; decine di comuni,
provocando numerose vittime, tra cui 27 morti e centinaia di feriti, e danni
materiali di enorme consistenza agli edifici pubblici e privati, all'appartato
produttivo e a quello dei servizi;
Tali eventi stanno sconvolgendo
la vita di questa comunità e il suo ordinato funzionamento, avendo colpito cose
e soprattutto persone, non solo dal punto fisico, ma anche morale e
psicologico; larga parte della popolazione ha visto infatti profondamente
alterata la propria normale vita familiare,
lavorativa e sociale;
La reazione immediata delle
istituzioni locali, con la regia della Regione Emilia-Romagna e il supporto
della Protezione civile, ha teso ad assicurare nel più breve tempo possibile
assistenza primaria alla popolazione, col contributo eccezionale dei dipendenti
pubblici, delle forze di pubblica sicurezza, di migliaia di volontari, con un
lavoro meritorio cui va il plauso di questo Consiglio, posto che le carenze e i
disguidi della rete potranno essere esaminati e valutati solo ad emergenza
conclusa;
I danni materiali alle strutture
pubbliche e private sono tutt'ora in corso di valutazione e quantificazione, ma
sono in ogni caso tali da poter pregiudicare non solo la normale ripresa della
vita civile, sociale e produttiva di questa comunità, ma lo stesso contributo
significativo che da questo ampio territorio – a fortissima vocazione e
concentrazione manifatturiera, nonché caratterizzato da eccellenze nella
produzione agroalimentare – viene al reddito nazionale (quasi il 2% del Pil);
Tali danni non sono, con ogni
evidenza, rimediabili in tempi brevi e con le sole forze di questo territorio
per cui – a seguito dell'immediata dichiarazione dello stato di emergenza da parte
del Governo e dei conseguenti provvedimenti assunti dal Capo del Dipartimento
della Protezione Civile – si è reso e necessario e urgente per parte del
Governo il ricorso alla decretazione d'urgenza, per individuare le risorse e
gli strumenti attraverso cui fronteggiare l'emergenza e approntare le prime
misure per la ricostruzione;
VALUTATO CHE
Il Dl 74/2012 rappresenta una
prima, positiva risposta alle esigenze della popolazione, a partire dal pieno
coinvolgimento del governo del territorio locale nella gestione dell'emergenza
e della ricostruzione – la nomina del Presidente della Regione quale
Commissario straordinario e dei sindaci quali Vicecommissari – che è premessa
indispensabile per una gestione efficace, efficiente e partecipata degli interventi;
Le risorse destinate dal decreto
(alle quali vanno aggiunte quelle immediatamente reperite dalla Regione
Emilia-Romagna, nonché quelle attivabili dall'UE attraverso il fondo di
solidarietà per catastrofi e calamità naturali) rappresentano una positiva
risposta alle esigenze del territorio, ma risulteranno senz'altro insufficienti
alla ricostruzione complessiva;
Non meno importanti appaiono le
risorse economiche, i beni e i servizi che stanno provenendo da donazioni di
privati cittadini, associazioni del no profit, imprese, istituzioni, ecc. in
una risposta di solidarietà nazionale straordinaria per quantità e qualità;
A fianco delle risorse,
imprescindibili, per la ricostruzione, occorreranno altresì strumenti di
intervento normativi adeguati a fronteggiare, in tempi e modi non ordinari, le
diverse incombenze che una calamità naturale di questa portata comporta, a
partire dalla possibilità degli Enti Locali di poter operare celermente, anche
in deroga ai limiti e ai vincoli ordinari della legge;
RITENUTO CHE
Il primo compito che questo
sistema territoriale si è dato, già nel momento in cui veniva affrontata
l'emergenza, è stato quello di indicare priorità precise per la ricostruzione,
a partire dall'apparato produttivo, con particolare attenzione al settore
agricolo – assicurando nel frattempo il sostegno al reddito per tutti i
lavoratori che si sono visti sospesa la propria attività lavorativa – che deve
ripartire immediatamente e nella sicurezza, consentendo un significativo
incremento della affidabilità sismica dei fabbricati graduato sul danno subito;
Il secondo obiettivo strategico è
quello di ripristinare i servizi pubblici essenziali, funzionali non solo allo
svolgimento delle attività di supporto e sostegno immediato alla comunità, ma a
quello non meno importante di ripristinare un’accettabile normalità nella vita
stessa delle persone: scuole, servizi e strutture sanitarie, impianti sportivi
adatti sia per le attività sportive scolastiche sia per le attività delle
associazioni/società sportive, ecc.
Il terzo obiettivo strategico è
quello di assicurare – dopo la prima risposta emergenziale al bisogno abitativo
– soluzioni idonee, ancorché temporanee, alle famiglie che si ritrovano
sprovviste di un'abitazione agibile nel breve o nel lungo periodo, soprattutto
in vista della stagione fredda;
Il quarto obiettivo
strategico è quello di recuperare, mettendo in sicurezza, e ricostruire il
patrimonio storico, artistico e monumentale, religioso e laico, tutelando
l’indivisibilità del concetto di centro storico, da sempre elemento di identità
civile e sociale della memoria delle popolazioni insediate, di ricostruzione,
senza nessuna distinzione tra edifici di minore o maggiore valore, e di
finanziare con appositi fondi tali azioni, fondamentali anche per il rilancio
turistico dell’intera provincia di Modena;
RIBADITO CHE
E' ferma intenzione di questa
Amministrazione assicurare forme e modalità pienamente trasparenti per
approntare una ricostruzione del patrimonio pubblico e privato all'insegna del
pieno rispetto della legalità, del diritto del lavoro e dell'ambiente,
respingendo fermamente ogni tentativo di penetrazione della criminalità
organizzata negli affidamenti di lavori e servizi; in questa precisa direzione
muove il “Protocollo d'intesa di legalità per la ricostruzione”, firmato nei
giorni scorsi in Regione da tutte le rappresentanze istituzionali, sindacali e
associative del territorio;
CHIEDE AL GOVERNO E
AL PARLAMENTO
Di dichiarare lo stato di
calamità naturale per questo territorio;
Di
finanziare il Fondo per la ricostruzione previsto dal recente D.L. n. 74 del 6
giugno 2012 attraverso l’emissione di un BOND DI SCOPO, eventualmente garantito
da attività dello Stato, da collocarsi presso le famiglie italiane, con
un’iniziativa che coinvolga anche il sistema bancario;
Di convertire il Dl 74/2012
recependo le osservazioni raccolte dai rappresentanti istituzionali e delle
realtà socio-economiche di questa comunità, a partire dalle proposte che si
vanno formulando da parte delle Regioni, delle Province e dei Comuni coinvolti,
con l’obiettivo della semplificazione normativa e della pianificazione
territoriale;
Di sbloccare immediatamente le
risorse stanziate per l'anno 2012, affinché la ricostruzione possa iniziare
immediatamente;
Di garantire agli Enti Locali le
risorse necessarie nell'immediatezza, superando gli attuali limiti di cassa e
assicurando le risorse necessarie per il funzionamento degli enti stessi, già
sovraesposti dal punto di vista finanziario a seguito delle spese dettate
dall'emergenza, e per i quali si presenteranno enormi difficoltà anche
nell'immediato futuro sul fronte delle entrate;
Di sbloccare quindi dai vincoli
derivanti dal Patto di stabilità gli Enti Locali coinvolti, almeno per il
prossimo triennio;
Di eliminare altresì i vincoli
relativi alla spesa e all'assunzione (almeno temporanea) del personale
necessario all'espletamento sia delle funzioni essenziali, sia di quelle
straordinarie delle amministrazioni comunali colpite dal sisma;
Di prorogare e dilazionare almeno fino alla fine del corrente anno tutti gli
adempimenti fiscali già prorogati al 30/9/2012;
Di prorogare e dilazionare almeno
fino al 31/12/2013 gli ulteriori adempimenti relativi al versamento di
contributi previdenziali, assistenziali e di assicurazione obbligatoria;
Di congelare almeno fino al
31/12/2013 le rate dei mutui bancari senza oneri aggiuntivi e di ogni altra
forma di finanziamento, nonché gli sfratti esecutivi;
Di esentare dall'Imu e della
concorrenza alla formazione del reddito delle persone fisiche e delle imprese,
quegli immobili che siano risultati parzialmente o totalmente inagibili, o
oggetto di ordinanza di sgombro, fino al 31/12/2014;
Di prevedere fin d'ora e in ogni
caso, forme idonee e agevolate di rateizzazione di tutte le imposte dirette e
indirette e dei contributi previdenziali per le persone fisiche, le imprese ed
i lavoratori autonomi residenti o operanti nelle zone colpite dal sisma;
Di ristorare i Comuni
dall'ammanco derivante dai provvedimenti di cui sopra;
Di sospendere almeno fino alla
fine del corrente anno tutti i pagamenti relativi alle utenze domestiche e
industriali (luce, gas, acqua, rifiuti);
Di ristorare le aziende dei
servizi pubblici – attraverso idonei “strumenti ponte” per la cassa – degli
ammanchi derivanti dal provvedimento di cui sopra;
Di individuare forme dirette,
concrete, rapide e non burocratiche per sostenere le imprese del territorio
colpite da sisma, a seconda della loro natura e dimensione; in particolare:
-
Fondi di garanzia specifici per le PMI;
-
Tassi agevolati per le imprese più grandi;
-
Credito d'imposta per chi assume lavoratori;
-
Detassazione per il reddito d'impresa e di
lavoro autonomo reinvestito nell'impresa stessa, in particolare per
sostenere gli investimenti di ripristino (o sostituzione) di impianti,
macchinari, edifici, ecc.;
Di
prevedere almeno fino al 31/12/2013 la sospensione degli studi di settore per
imprese, lavoratori autonomi e liberi professionisti residenti od operanti
nelle zone colpite dal sisma;
Di
effettuare una ricognizione dei danni al patrimonio storico, artistico e
monumentale, concertata con gli Enti preposti quali IBACN e Soprintendenze, per
ottenere un piano completo di messa in sicurezza (tramite anche fasciature,
imperniature e incatenature) e di ricostruzione;
Di estendere il beneficio fiscale
già previsto per le ristrutturazioni edilizie a tutti gli interventi di
demolizione, ricostruzione o ristrutturazione degli edifici colpiti dal sisma;
Di programmare fin d'ora, con un
respiro più ampio, un piano nazionale straordinario di adeguamento sismico di
tutti gli edifici pubblici e privati, da sostenere anche con misure di sgravio
fiscale;
Di valutare sin d’ora ed
in ogni caso le richieste di fiscalità agevolata o di vantaggio per le zone
colpite dal sisma, come promosso da sindacati, associazioni di categoria,
nonché dagli stessi Sindaci dei Comuni terremotati. Tra le opzioni deve essere
presa in seria considerazione l’ipotesi di no tax area, fermo restando che non
deve essere l’opzione esclusiva rispetto ad altre o impedire altri percorsi di
sostegno concreto e rapido alle popolazioni e alle imprese colpite;
Di affidare ad una successiva
“legge speciale per la ricostruzione”, da emanarsi entro la fine del corrente
anno, ogni altro intervento che sarà ritenuto utile per il sostegno alla
ricostruzione, a partire da una più compiuta disciplina fiscale di ampio
respiro che da un lato definisca elementi di vantaggio
generalizzato per i residenti e le imprese del territorio colpiti dal sisma,
dall'altro identifichi ulteriori e più puntuali forme di sostegno, anche
fiscale, per i residenti e le imprese che abbiano riportato danni materiali;
CHIEDE ALLA REGIONE
Di accelerare il più possibile i
controlli sugli edifici;
Di completare, conseguentemente,
la ricognizione dei danni causati dal sisma, anche al fine di stabilire in
tempi celeri i criteri di riparto delle risorse a qualsiasi titolo disponibili
e programmate, per la ricostruzione e gli indennizzi;
Di approntare – utilizzando al meglio e al massimo tutta
l'autonomia concessa dalla legge nazionale e comunitaria – procedure e
strumenti amministrativi per la ricostruzione il più possibile efficienti e
celeri;
Di
valutare sin d’ora ed in ogni caso le richieste di fiscalità agevolata o di
vantaggio per le zone colpite dal sisma, come promosso da sindacati,
associazioni di categoria nonché dagli stessi Sindaci dei Comuni terremotati
Di consolidare pienamente la
positiva esperienza di concertazione istituzionale con Comuni e Province da un
lato, con le parti sociali dall'altro;
IMPEGNA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
A trasmettere il presente odg al Presidente del Consiglio
dei Ministri, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Modena;
A tenere costantemente informato il Consiglio comunale,
nelle forme e nei modi più efficaci e tempestivi, sulla gestione dell'emergenza
e sulle scelte che si andranno delineando nelle diverse sedi istituzionali,
affinché il concorso alla ricostruzione veda pienamente e fattivamente
coinvolto il Consiglio stesso;
A tenere costantemente informata e coinvolta la
cittadinanza, nelle forme e nei modi più efficaci, affinché la partecipazione e
il confronto siano elemento distintivo della ricostruzione condivisa e solidale
di questa comunità.
INVITA I CONSIGLIERI
COMUNALI
A devolvere su uno dei conti
correnti attivati dagli enti locali colpiti dal terremoto, dalla Provincia o
dalla Regione Emilia Romagna un importo pari al gettone di presenza del
Consiglio comunale
ODG VOTATO DA TUTTI I GRUPPI CONSIGLIARI
Considerazioni alla "Boldrin":
1) Ritengo che a differenza di Carpi, alcuni consigli comunali come Novi e Bomporto, ad esempio, siano troppo ideologizzati. Nonostante il sisma.
2) Credo che il nostro sindaco di Novi Luisa Turci, stimi troppo quell'elefante burocraticamente opulento, lento, di Vasco Errani. Io ne chiederei le dimissioni, di quello lì.
3) Penso che Bassi e Travasoni, non debbano rompere troppo i maroni, a Fabbri e a Diegoli. Quindi il blog dovrebbe essere www.noperdetetempocontravasoni.blogspot.com, perchè chi è eletto, faccia liberamente il suo "mestiere" di rappresentanza ( a xì vec, e trop cunvint d'eser brev...), E NON "IL PORTAVOCE DI QUEI DUE ...".
4) Credo, cara Sindaco, che sarà opportuno tenere a mente che in questa legislatura, oltre al terremoto, di gruppi di opposizione ( o minoranza...) ce ne sono TRE. E ci dovrà fare i conti. Tenendo in considerazione che, ognuno di questi rappresenta una parte di popolazione. E che interrogazioni e proposte di ODG, provengono da fatti, domande ed espressioni di gente comune. Non sono attacchi alla sua persona. Ma POLITICA ( un poco vera ... ). Per fortuna, avete votato insieme l'ultimo ODG... Almeno qual lè...
5) Infine cari "cittadini comuni come me", prima di aprire la bocca, informatevi. Sul perchè delle cose. Mi sembrate in molti, una massa di ignoranti. Con titoli di studio, ma ignoranti.
Oggi ci si può lamentare, si può criticare, ma solamente con FATTI. E conoscenza. E non serve la LAUREA. Solo la buona volontà, e l'interesse.
Davide Boldrin
Bravo Davide! Quì ci vuole gente attiva, sbrigativa, non pachidermi che per decidere ci vuole una vita! I vec...vaghen a giocare le carte al circolo, e a guardare il c... delle badanti. Ciao.
RispondiEliminaTotalmente in Sintonia con le TUE osservazioni DAVIDE. Il punto è che bisogna essere meno ideologici e più concreti, se le proposte sono buone in questo momento vanno accettate e BASTA!!! Una risposta andava data a CARPI perché sul piatto c'è il futuro di una comunità INTERA.
RispondiEliminaIl cambiamento QUI è arrivato con un Romagnolo, che in poco tempo Ha scosso varie sedimentazioni....questo serviva anche alla Politica locale.
Taschini Andrea