13/07/12

A Carpi hanno "le palle". ODG UNANIME. Gli altri comuni della bassa NO. NOVI, poi... Lo scrivo in fondo.

ODG con voto unanime al consiglio comunale di Carpi del 12 Luglio 2012 ( esempio di buona politica, non priva di discussioni, ma con obiettivo raggiunto a scopi pragmatici ):


ORDINE DEL GIORNO: Sisma e ricostruzione

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CARPI

PREMESSO CHE

A partire dal 20 maggio 2012 sono in corso eventi sismici di notevole entità, che hanno investito un territorio di dimensioni rilevanti – tre regioni tra cui, in modo più significativo, l'Emilia-Romagna; sei province tra cui quella di Modena; decine di comuni, provocando numerose vittime, tra cui 27 morti e centinaia di feriti, e danni materiali di enorme consistenza agli edifici pubblici e privati, all'appartato produttivo e a quello dei servizi;

Tali eventi stanno sconvolgendo la vita di questa comunità e il suo ordinato funzionamento, avendo colpito cose e soprattutto persone, non solo dal punto fisico, ma anche morale e psicologico; larga parte della popolazione ha visto infatti profondamente alterata la propria normale vita familiare,  lavorativa e sociale;

La reazione immediata delle istituzioni locali, con la regia della Regione Emilia-Romagna e il supporto della Protezione civile, ha teso ad assicurare nel più breve tempo possibile assistenza primaria alla popolazione, col contributo eccezionale dei dipendenti pubblici, delle forze di pubblica sicurezza, di migliaia di volontari, con un lavoro meritorio cui va il plauso di questo Consiglio, posto che le carenze e i disguidi della rete potranno essere esaminati e valutati solo ad emergenza conclusa;

I danni materiali alle strutture pubbliche e private sono tutt'ora in corso di valutazione e quantificazione, ma sono in ogni caso tali da poter pregiudicare non solo la normale ripresa della vita civile, sociale e produttiva di questa comunità, ma lo stesso contributo significativo che da questo ampio territorio – a fortissima vocazione e concentrazione manifatturiera, nonché caratterizzato da eccellenze nella produzione agroalimentare – viene al reddito nazionale (quasi il 2% del Pil);

Tali danni non sono, con ogni evidenza, rimediabili in tempi brevi e con le sole forze di questo territorio per cui – a seguito dell'immediata dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo e dei conseguenti provvedimenti assunti dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile – si è reso e necessario e urgente per parte del Governo il ricorso alla decretazione d'urgenza, per individuare le risorse e gli strumenti attraverso cui fronteggiare l'emergenza e approntare le prime misure per la ricostruzione;

VALUTATO CHE

Il Dl 74/2012 rappresenta una prima, positiva risposta alle esigenze della popolazione, a partire dal pieno coinvolgimento del governo del territorio locale nella gestione dell'emergenza e della ricostruzione – la nomina del Presidente della Regione quale Commissario straordinario e dei sindaci quali Vicecommissari – che è premessa indispensabile per una gestione efficace, efficiente e partecipata degli interventi;

Le risorse destinate dal decreto (alle quali vanno aggiunte quelle immediatamente reperite dalla Regione Emilia-Romagna, nonché quelle attivabili dall'UE attraverso il fondo di solidarietà per catastrofi e calamità naturali) rappresentano una positiva risposta alle esigenze del territorio, ma risulteranno senz'altro insufficienti alla ricostruzione complessiva;

Non meno importanti appaiono le risorse economiche, i beni e i servizi che stanno provenendo da donazioni di privati cittadini, associazioni del no profit, imprese, istituzioni, ecc. in una risposta di solidarietà nazionale straordinaria per quantità e qualità;

A fianco delle risorse, imprescindibili, per la ricostruzione, occorreranno altresì strumenti di intervento normativi adeguati a fronteggiare, in tempi e modi non ordinari, le diverse incombenze che una calamità naturale di questa portata comporta, a partire dalla possibilità degli Enti Locali di poter operare celermente, anche in deroga ai limiti e ai vincoli ordinari della legge;

RITENUTO CHE

Il primo compito che questo sistema territoriale si è dato, già nel momento in cui veniva affrontata l'emergenza, è stato quello di indicare priorità precise per la ricostruzione, a partire dall'apparato produttivo, con particolare attenzione al settore agricolo – assicurando nel frattempo il sostegno al reddito per tutti i lavoratori che si sono visti sospesa la propria attività lavorativa – che deve ripartire immediatamente e nella sicurezza, consentendo un significativo incremento della affidabilità sismica dei fabbricati graduato sul danno subito;

Il secondo obiettivo strategico è quello di ripristinare i servizi pubblici essenziali, funzionali non solo allo svolgimento delle attività di supporto e sostegno immediato alla comunità, ma a quello non meno importante di ripristinare un’accettabile normalità nella vita stessa delle persone: scuole, servizi e strutture sanitarie, impianti sportivi adatti sia per le attività sportive scolastiche sia per le attività delle associazioni/società sportive, ecc.

Il terzo obiettivo strategico è quello di assicurare – dopo la prima risposta emergenziale al bisogno abitativo – soluzioni idonee, ancorché temporanee, alle famiglie che si ritrovano sprovviste di un'abitazione agibile nel breve o nel lungo periodo, soprattutto in vista della stagione fredda;

Il quarto obiettivo strategico è quello di recuperare, mettendo in sicurezza, e ricostruire il patrimonio storico, artistico e monumentale, religioso e laico, tutelando l’indivisibilità del concetto di centro storico, da sempre elemento di identità civile e sociale della memoria delle popolazioni insediate, di ricostruzione, senza nessuna distinzione tra edifici di minore o maggiore valore, e di finanziare con appositi fondi tali azioni, fondamentali anche per il rilancio turistico dell’intera provincia di Modena;

RIBADITO CHE

E' ferma intenzione di questa Amministrazione assicurare forme e modalità pienamente trasparenti per approntare una ricostruzione del patrimonio pubblico e privato all'insegna del pieno rispetto della legalità, del diritto del lavoro e dell'ambiente, respingendo fermamente ogni tentativo di penetrazione della criminalità organizzata negli affidamenti di lavori e servizi; in questa precisa direzione muove il “Protocollo d'intesa di legalità per la ricostruzione”, firmato nei giorni scorsi in Regione da tutte le rappresentanze istituzionali, sindacali e associative del territorio;

CHIEDE AL GOVERNO E AL PARLAMENTO

Di dichiarare lo stato di calamità naturale per questo territorio;

Di finanziare il Fondo per la ricostruzione previsto dal recente D.L. n. 74 del 6 giugno 2012 attraverso l’emissione di un BOND DI SCOPO, eventualmente garantito da attività dello Stato, da collocarsi presso le famiglie italiane, con un’iniziativa che coinvolga anche il sistema bancario;

Di convertire il Dl 74/2012 recependo le osservazioni raccolte dai rappresentanti istituzionali e delle realtà socio-economiche di questa comunità, a partire dalle proposte che si vanno formulando da parte delle Regioni, delle Province e dei Comuni coinvolti, con l’obiettivo della semplificazione normativa e della pianificazione territoriale;

Di sbloccare immediatamente le risorse stanziate per l'anno 2012, affinché la ricostruzione possa iniziare immediatamente;

Di garantire agli Enti Locali le risorse necessarie nell'immediatezza, superando gli attuali limiti di cassa e assicurando le risorse necessarie per il funzionamento degli enti stessi, già sovraesposti dal punto di vista finanziario a seguito delle spese dettate dall'emergenza, e per i quali si presenteranno enormi difficoltà anche nell'immediato futuro sul fronte delle entrate;

Di sbloccare quindi dai vincoli derivanti dal Patto di stabilità gli Enti Locali coinvolti, almeno per il prossimo triennio;

Di eliminare altresì i vincoli relativi alla spesa e all'assunzione (almeno temporanea) del personale necessario all'espletamento sia delle funzioni essenziali, sia di quelle straordinarie delle amministrazioni comunali colpite dal sisma;

Di prorogare e dilazionare almeno fino alla fine del corrente anno tutti gli adempimenti fiscali già prorogati al 30/9/2012;

Di prorogare e dilazionare almeno fino al 31/12/2013 gli ulteriori adempimenti relativi al versamento di contributi previdenziali, assistenziali e di assicurazione obbligatoria;

Di congelare almeno fino al 31/12/2013 le rate dei mutui bancari senza oneri aggiuntivi e di ogni altra forma di finanziamento, nonché gli sfratti esecutivi;

Di esentare dall'Imu e della concorrenza alla formazione del reddito delle persone fisiche e delle imprese, quegli immobili che siano risultati parzialmente o totalmente inagibili, o oggetto di ordinanza di sgombro, fino al 31/12/2014;

Di prevedere fin d'ora e in ogni caso, forme idonee e agevolate di rateizzazione di tutte le imposte dirette e indirette e dei contributi previdenziali per le persone fisiche, le imprese ed i lavoratori autonomi residenti o operanti nelle zone colpite dal sisma;

Di ristorare i Comuni dall'ammanco derivante dai provvedimenti di cui sopra;

Di sospendere almeno fino alla fine del corrente anno tutti i pagamenti relativi alle utenze domestiche e industriali (luce, gas, acqua, rifiuti);

Di ristorare le aziende dei servizi pubblici – attraverso idonei “strumenti ponte” per la cassa – degli ammanchi derivanti dal provvedimento di cui sopra;

Di individuare forme dirette, concrete, rapide e non burocratiche per sostenere le imprese del territorio colpite da sisma, a seconda della loro natura e dimensione; in particolare:
-        Fondi di garanzia specifici per le PMI;
-        Tassi agevolati per le imprese più grandi;
-        Credito d'imposta per chi assume lavoratori;
-        Detassazione per il reddito d'impresa e di lavoro autonomo reinvestito nell'impresa stessa, in particolare per sostenere gli investimenti di ripristino (o sostituzione) di impianti, macchinari, edifici, ecc.;

Di prevedere almeno fino al 31/12/2013 la sospensione degli studi di settore per imprese, lavoratori autonomi e liberi professionisti residenti od operanti nelle zone colpite dal sisma;

Di effettuare una ricognizione dei danni al patrimonio storico, artistico e monumentale, concertata con gli Enti preposti quali IBACN e Soprintendenze, per ottenere un piano completo di messa in sicurezza (tramite anche fasciature, imperniature e incatenature) e di ricostruzione;

Di estendere il beneficio fiscale già previsto per le ristrutturazioni edilizie a tutti gli interventi di demolizione, ricostruzione o ristrutturazione degli edifici colpiti dal sisma;

Di programmare fin d'ora, con un respiro più ampio, un piano nazionale straordinario di adeguamento sismico di tutti gli edifici pubblici e privati, da sostenere anche con misure di sgravio fiscale;

Di valutare sin d’ora ed in ogni caso le richieste di fiscalità agevolata o di vantaggio per le zone colpite dal sisma, come promosso da sindacati, associazioni di categoria, nonché dagli stessi Sindaci dei Comuni terremotati. Tra le opzioni deve essere presa in seria considerazione l’ipotesi di no tax area, fermo restando che non deve essere l’opzione esclusiva rispetto ad altre o impedire altri percorsi di sostegno concreto e rapido alle popolazioni e alle imprese colpite;

Di affidare ad una successiva “legge speciale per la ricostruzione”, da emanarsi entro la fine del corrente anno, ogni altro intervento che sarà ritenuto utile per il sostegno alla ricostruzione, a partire da una più compiuta disciplina fiscale di ampio respiro che da un lato definisca elementi di vantaggio generalizzato per i residenti e le imprese del territorio colpiti dal sisma, dall'altro identifichi ulteriori e più puntuali forme di sostegno, anche fiscale, per i residenti e le imprese che abbiano riportato danni materiali;

CHIEDE ALLA REGIONE

Di accelerare il più possibile i controlli sugli edifici;

Di completare, conseguentemente, la ricognizione dei danni causati dal sisma, anche al fine di stabilire in tempi celeri i criteri di riparto delle risorse a qualsiasi titolo disponibili e programmate, per la ricostruzione e gli indennizzi;

Di approntare –  utilizzando al meglio e al massimo tutta l'autonomia concessa dalla legge nazionale e comunitaria – procedure e strumenti amministrativi per la ricostruzione il più possibile efficienti e celeri;

Di valutare sin d’ora ed in ogni caso le richieste di fiscalità agevolata o di vantaggio per le zone colpite dal sisma, come promosso da sindacati, associazioni di categoria nonché dagli stessi Sindaci dei Comuni terremotati

Di consolidare pienamente la positiva esperienza di concertazione istituzionale con Comuni e Province da un lato, con le parti sociali dall'altro;

IMPEGNA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

A trasmettere il presente odg al Presidente del Consiglio dei Ministri, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Modena;
A tenere costantemente informato il Consiglio comunale, nelle forme e nei modi più efficaci e tempestivi, sulla gestione dell'emergenza e sulle scelte che si andranno delineando nelle diverse sedi istituzionali, affinché il concorso alla ricostruzione veda pienamente e fattivamente coinvolto il Consiglio stesso;
A tenere costantemente informata e coinvolta la cittadinanza, nelle forme e nei modi più efficaci, affinché la partecipazione e il confronto siano elemento distintivo della ricostruzione condivisa e solidale di questa comunità.

INVITA I CONSIGLIERI COMUNALI

A devolvere su uno dei conti correnti attivati dagli enti locali colpiti dal terremoto, dalla Provincia o dalla Regione Emilia Romagna un importo pari al gettone di presenza del Consiglio comunale


ODG VOTATO DA TUTTI I GRUPPI CONSIGLIARI


Considerazioni alla "Boldrin":

1) Ritengo che a differenza di Carpi, alcuni consigli comunali come Novi e Bomporto, ad esempio, siano troppo ideologizzati. Nonostante il sisma.

2) Credo che il nostro sindaco di Novi Luisa Turci, stimi troppo quell'elefante burocraticamente opulento, lento, di Vasco Errani. Io ne chiederei le dimissioni, di quello lì.

3) Penso che Bassi e Travasoni, non debbano rompere troppo i maroni, a Fabbri e a Diegoli.  Quindi il blog dovrebbe essere www.noperdetetempocontravasoni.blogspot.com, perchè chi è eletto, faccia liberamente il suo "mestiere" di rappresentanza ( a xì vec, e trop cunvint d'eser brev...), E NON "IL PORTAVOCE DI QUEI DUE ...".

4) Credo, cara Sindaco, che sarà opportuno tenere a mente che in questa legislatura, oltre al terremoto, di gruppi di opposizione ( o minoranza...) ce ne sono TRE. E ci dovrà fare i conti. Tenendo in considerazione che, ognuno di questi rappresenta una parte di popolazione. E che interrogazioni e proposte di ODG, provengono da fatti, domande ed espressioni di gente comune. Non sono attacchi alla sua persona. Ma POLITICA ( un poco vera ... ). Per fortuna, avete votato insieme l'ultimo ODG... Almeno qual lè...

5) Infine cari "cittadini comuni come me", prima di aprire la bocca, informatevi. Sul perchè delle cose. Mi sembrate in molti, una massa di ignoranti. Con titoli di studio, ma ignoranti. 
Oggi ci si può lamentare, si può criticare, ma solamente con FATTI. E conoscenza. E non serve la LAUREA. Solo la buona volontà, e l'interesse.



Davide Boldrin


2 commenti:

  1. Bravo Davide! Quì ci vuole gente attiva, sbrigativa, non pachidermi che per decidere ci vuole una vita! I vec...vaghen a giocare le carte al circolo, e a guardare il c... delle badanti. Ciao.

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  2. Totalmente in Sintonia con le TUE osservazioni DAVIDE. Il punto è che bisogna essere meno ideologici e più concreti, se le proposte sono buone in questo momento vanno accettate e BASTA!!! Una risposta andava data a CARPI perché sul piatto c'è il futuro di una comunità INTERA.
    Il cambiamento QUI è arrivato con un Romagnolo, che in poco tempo Ha scosso varie sedimentazioni....questo serviva anche alla Politica locale.

    Taschini Andrea

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