10/09/12

Caro Ministro Profumo, c'è posta per lei da Rovereto sulla Secchia !


Rovereto s/s, 27 Agosto 2012
Egregio Ministro Profumo ,
sono Valeria, un’insegnante della scuola primaria di Rovereto s/S.
Nei giorni scorsi, aprendo la mia casella di posta elettronica, ho
ricevuto tra le e-mail la lettera da lei inviata  al mondo della scuola
per augurare buone ferie.
Ho iniziato a leggere con curiosità e giunta alla fine ho provato forte
rammarico e profonda delusione nel non trovare nemmeno un accenno a quanto
hanno vissuto scolari, insegnanti, personale amministrativo, dirigenti e
famiglie dalla scuola d'infanzia alle superiori delle zone terremotate
dell’Emilia.
L’anno scolastico per tutti noi non si è concluso nella normalità e in
modo gioioso tra feste, recite, cene e saluti com’è consuetudine in
tutto il Paese.

Le scosse del 20 e del 29 maggio hanno  brutalmente interrotto un anno
scolastico che stava volgendo verso il temine delle lezioni, una
quotidianità tra docenti, studenti e famiglie che nel giro di pochi
secondi si è infranta.

Non solo gli edifici scolastici hanno subito gravi danni (tante scuole
sono da demolire e ricostruire), ma anche l'animo di tutte le persone
della scuola  che ogni giorno vivono in prima linea sul campo impegnandosi
per    “farla funzionare" tra i mille problemi  e avendo come intento
comune l’educazione e la formazione delle future generazioni, grazie
anche alla collaborazione delle famiglie.
Penso che sia stata una grave “mancanza di sensibilità” augurare
buone ferie senza ricordarsi della tragica esperienza che si sta  ancora
vivendo nelle zone  terremotate dell’Emilia.
Le incertezze sono ancora molte:
-        quando riprenderà regolarmente l’anno scolastico?
-        in che spazi?
Sì, gli appalti per la costruzione delle scuole provvisorie sono stati
assegnati, i terreni individuati, i lavori appena iniziati… ma quando
sarà tutto veramente pronto per ripartire?

Quanti alunni non rivedremo perché trasferiti altrove? Famiglie che hanno
perso l'abitazione e/o il lavoro e che si sono trovati di fronte alla
difficile scelta di trasferirsi allontanandosi dal proprio paese.

Nei confronti di chi a settembre/ottobre (?) dovrà riprendere l'anno
scolastico i disagi ci sono e non sono pochi.

Ricordo anche che in questi  mesi  si sono dati da fare tanti volontari e
sono arrivate donazioni da diversi luoghi,  ma se dall’alto i riflettori
si spengono, qui nelle zone terremotate si rimane soli.
La fase d'emergenza è terminata... in realtà solo sulla carta, perché
c'è ancora tanto da fare : qui siamo solo all'inizio!
Da subito si è detto che l’Emilia ha voglia di ripartire e ricominciare
senza perder tempo: è vero, ma non per questo dobbiamo essere
dimenticati.
Abbiamo ancora tanto bisogno di attenzione, di aiuto, di chiarezze e di
certezze per poter ricostruire le nostre vite insieme ai nostri paesi
distrutti in cui siamo cresciuti e in cui finora abbiamo vissuto.

Un punto di partenza per la ricostruzione sono le scuole per permettere ai
bambini di restare, ma in concomitanza anche le case in cui abitare e le
fabbriche in cui lavorare.

Grazie per l’attenzione.

Distinti saluti.
Valeria B.


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