Carissimo Maurizio, sono contento di avere l’opportunità questa
sera, per esplicitare le mie idee sull’attuale modalità di fare politica, in Italia,
e conseguentemente, in ambito locale. Di
poter esternare la mia amarezza, anche nei confronti del nostro partito, il
PDL. Nel 2013 si voterà. Se nel PDL ci saranno ancora persone che hanno già due
legislature alle spalle in parlamento, ad esempio Berlusconi ( uno per tutti ),
personalmente credo che farò campagna elettorale per altri ( ho aggiunto però che al momento, non saprei per chi, visto cosa offre il "mercato"..) Quando si tornerà a
ripristinare la Politica come mandato rappresentativo ? Quando all’interno del
nostro partito, prima di qualsiasi legge elettorale, avremo un codice
deontologico interno che consenta al massimo due legislature per carica ? E che
chi, ricopra incarichi istituzionali, non ricopra più incarichi direttivi di
partito, e viceversa ? Adesso abbiamo consiglieri di ogni tipo, deputati ecc.
che sono nel contempo commissari, segretari di partito e altro. Questo a tutti
i livelli. A partire dai piccoli comuni. Se rivogliamo i partiti espressione
popolare, basterebbe poco: Reintroduzione delle preferenze, limite di 2
legislature per ogni genere di carica istituzionale e la … “ separazione delle
carriere “. Chi segue il partito, segua il partito. Chi è eletto renda conto,
RAPPRESENTI, amministri, e basta. Come dovrebbe essere la natura politica.
Mandataria e rappresentativa . I partiti così, come sono oggi, non funzionano
più. Poche proposte, e tanti “ battibecchi “ astratti. Lo abbiamo visto, e lo
vediamo anche nella gestione di questo evento sismico. Le persone ne hanno
repulsione. Lo conferma pure l’altissima percentuale di astensione al voto, che
di volta in volta, aumenta. Prima di criticare gli avversari politici,
guardiamo in casa nostra. Un terremoto lo comprende solo chi lo ha vissuto
sulla propria pelle. E occorrono rappresentanti politici, non più con competenze
astratte. Ma che facciano politica attingendo dalla propria esperienza personale
quotidiana. Grazie.
Bene. Alla fine ho visto le persone presenti dividersi in due: Chi applaudiva con gusto, e chi mi guardava in cagnesco ( ... e non poco ... ). Cosa avrà risposto Maurizio ? Pur riconoscendo che non si può, " buttare via " chi da tanto tempo ha speso energie in politica, e anche se non ha fatto "tutto", ha fatto. E che comunque o si vive la politica come servizio, oppure diventa mestiere.
Però una osservazione finale l'ha fatta:
Fonte: www.modenaqui.it
16-09-2012
MIRANDOLA - «Voi siete l’esempio di cos’è il Pdl: ripartiamo da qui, dai giovani...
Lo ha affermato l’onorevole Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, intervenuto ieri sera alla festa provinciale del Popolo della Libertà.
Lupi, introdotto dai saluti del coordinatore provinciale Enrico Aimi e del senatore Carlo Giovanardi, ha parlato ai tanti militanti del partito, rivolgendosi soprattutto ai più giovani: «Voi siete la politica che serve oggi, un vero esempio per il partito, siete rimasti qui a lottare dopo il devastante terremoto.
Ritroviamo la coesione a livello nazionale e sono sicuro che vinceremo le prossime elezioni».
A proposito del dibattito sul sisma, Aimi ha lanciato l’iniziativa di una maratona pro-terremotati aperta a tutti, mentre Giovanardi si è scagliato contro i rimborsi per la ricostruzione.
Davide Boldrin
Aggiungo una nota sul terremoto da Modena qui:
RispondiEliminaRimborsi, Giovanardi attacca:
«L’80% dei danni? Un sogno»
Il senatore alla festa del Pdl: «Norme confuse»
«A quattro mesi dal sisma siamo in una nebulosa legislativa.
Le misure applicative e amministrative arrivano con il contagocce.
E quando arrivano la realtà è molto diversa da quella che viene raccontata nei documenti».
Il senatore Carlo Giovanardi, tra i protagonisti della festa provinciale del Pdl, in corso in questi giorni a Mirandola, continua a intervenire sui problemi della ricostruzione, che sono ovviamente al centro dell’evento ospitato nel cuore del cratere sismico.
Il senatore in particolare punta il dito sull’ordinanza regionale per gli immobili B e C, con danni lievi.
«L’ordinanza dice che verrà rimborsato l’80%.
Allora dai parametri del documento emerge che uno che ha una casa di 120 metri quadrati avrà 35mila euro.
Chi ha una casa di 200 metri quadrati avrà 48mila euro e infine chi ha la casa di 300 metri avrà 56mila euro.
Mi sono fatto fare dei conti da ingegneri e tecnici sui parametri della Regione e mi dicono che i 370 euro al metro quadrato più Iva sono totalmente insufficienti per coprire le spese.
In realtà ce ne vorrebbero molti, molti di più.
Pertanto la Regione afferma che il rimborso sarà dell’80% del costo sostenuto dal cittadino, ma alla luce dei conti che risultano a dei professionisti il rimborso sarà del 30%».
Il senatore Giovanardi nel corso dei suoi interventi è tornato più volte sul paragone con il sisma a l’Aquila, indicandolo come un modello di gestione dell’emergenza migliore di quello messo in campo in Emilia dopo gli eventi del 20 e 29 maggio.
Come è noto sul capoluogo abruzzese si sono scatenate molte polemiche, soprattutto per il fatto che il centro cittadino è ancora oggi in macerie e spesso il caso Aquila è stato dunque brandito dagli avversari del governo Berlusconi.
Il senatore non la pensa così e si riferisce in particolare a come è stato affrontato il problema casa.
«Dopo poche settimane c’erano già migliaia di moduli per gli sfollati e poi sono state costruite le case per chi era rimasto senza un tetto».
Giovanardi ha inoltre ricordato come per l’Abruzzo sia stato previsto il rimborso del 100%.
Nel corso della festa del Pdl è stato anche detto che la Protezione civile di Bertolaso era una macchina molto più efficiente: i tagli disposti in seguito hanno però minato l’efficienza di questa apparato.
Su questo punto è d’accordo anche il sindaco di Mirandola Maino Benatti, che intervenendo a un convegno in provincia di Venezia ha ricordato come i tagli (di Tremonti prima e Monti dopo) abbiano di fatto impedito alla Protezione civile di poter operare come aveva sempre fatto in occasione delle emergenze.
Il terremoto è arrivato nel momento in cui la Protezione civile a livello nazionale si trovava nel peggiore stato di forma di sempre, per non parlare poi delle casse dello Stato, vuote come mai in precedenza.