03/09/12

Lavoro ? Disoccupazione ? Il problema è uno solo. Cari “ Monti boys “, se volete faccio io il Tecnico. Quello lì, vive sulla luna.


Considerata la mia esperienza oramai abbastanza lunga,  nel mondo del lavoro ( 26 anni ) , diversamente da tutti i “teorici”, credo di avere qualche nozione per una valutazione globale e abbastanza concreta. Attualmente la mia condizione è quella di “ lavoratore in ferie a tempo indeterminato “ (… disoccupato suona sempre male … ) con prospettiva di diventare “imprenditore”, e come sempre, anticipo i tempi su quel che verrà. Quale sarà il problema del lavoro, in Italia ? Il precariato ? Lo sfruttamento ? L’evasione fiscale ? Queste sono tutte ( mi si passi il termine ) STRONZATE. Il termine adeguato è,  conseguenze. Ma è mai possibile che nessuno prenda di petto il fatto che produrre in Italia, NON E’ CONVENIENTE ? La nuova riforma del lavoro si è “fissata” sulle condizioni sindacali per ridurre il precariato. 1) Pausa tra un contratto a termine e l’altro presso la stessa azienda di 90 GG.  2) Se un tizio apre una partita i.v.a. e fattura più dell’ 80% allo stesso cliente, questo viene automaticamente inteso come lavoro subordinato. E i terzisti prestatori di mano d’opera, che fine faranno ? Come farà una persona ad avviare una attività senza l’aiuto, magari, del precedente datore di lavoro ? Personalmente, per il temperamento che ho, se avessi un’azienda in questo momento, farei di tutto per mettere da parte ciò che ho guadagnato e chiuderei baracca. In verità lo feci fare al mio babbo già nel 1997, e ora lui mi ringrazia. Sono convinto che si sarebbe “mangiato” tutto ciò che aveva guadagnato nel corso degli anni. L’altro problema è che il lavoro, a livello istituzionale, viene sempre promosso come “MORALE”. Nessuno che pensi alla convenienza. Ad una detassazione. Si cerca di “curare” la finanza come aspetto primario ( vedi governo MONTI), i “diritti”. Mentre le aziende vivono di utili. E se fanno utili investono. E se investono magari producono a costi minori, e acquistano attrezzature, servizi, beni di consumo, fanno pubblicità, ecc. ecc.. Tutti prodotti da altre aziende... E se riescono a vendere di più ( perché questo è il punto…) magari assumono … E se assumono c’è più gente che spende. E così il mercato “gira”. Non serve un genio per capire questo. Invece in Italia si parla di “ crisi “, di “disoccupazione “, di ecologia, … di tante nomee che non sono il punto, ma conseguenze. Con l’idea astratta che uno stato “normante” ed “efficiente” possa garantire “stabilità”. Eppure basterebbe guardare tanti paesi europei con la mentalità un poco meno statalista ma più improntata all’efficienza. E se proprio uno non può fare a meno dello statalismo, sappia che con meno imprese, ci saranno meno tasse “da tirar su “.  Già nel 2009 mi resi conto ( il mio lavoro è sempre stato a stretto contato con titolari d’azienda e/o direttori di produzione ) proposi al consiglio comunale questa cosa : “Creazione di un Fondo Comune di Solidarietà Sociale a Tassazione Volontaria “ ( link: http://novigiudiforma.blogspot.it/2011/09/una-proposta-concreta-e-gia-la-terza-o.html  ). Ovviamente la proposta non fu mai presa in considerazione. E fu scartata anche dalla società “mutua assistenza” di Carpi. Evidente un certo pregiudizio di natura politica. Intanto me lo sono fatto per me … così posso anche godermi un poco le “ferie a tempo indeterminato” . Quindi, in sintesi, prima di “cincischiare “ su “modello CGIL “, se qualcuno cominciasse a fare così, forse…:


Davide Boldrin

1 commento:

  1. Per il LAVORO non hanno ancora fatto nulla. Ora si sono arenati ai problemi dell'Ilva, del Sulci, Alcoa e Gioia tauro! Ma dov'erano gli ambientalisti, i sindacalisti, i magistrati, quando per trentanni queste aziende erano di proprietà statale? Non c'era allora la diossina? Non si sapeva che certe produzioni erano destinate a finire, non c'era più mercato? Negli ultimi anni 46mila Aziende hanno cessato l'attività! 160mila famiglie temono di restare senza lavoro! Dobbiamo ricordaglielo NOI che l'Italia è una Repubblica fondata sul LAVORO ? Non sulla finanza e le Banche?

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