29/12/12

Caro prof. Raimondo... OOPS... Pellacani ! Finalmente anche lei su "novigiudiforma" ( dal PDL all' UDC ). Le pare che il "caustico" Boldrin, potesse non farlo ?

"Caustico Boldrin" è un aggettivo "made in Giancarlo Pellacani". E mi piace molto. Il prof. ( ex rettore dell'Università di Modena ) è stato il candidato sindaco del centrodestra, alle ultime elezioni amministrative del comune di Modena. Il prof. pur essendo un prof. è una di quelle persone molto attente alla realtà TUTTA. Ed è dotato di quella ironia pungente, ma elegante, tagliente, ma non pesante, sullo stile RAIMONDO VIANELLO.

Prof, ora scrivo "parlato", e mi rivolgo a lei. Capisco benissimo la sua scelta. In un momento come questo, in cui ci vogliono "rifilare" ancora Berlusconi, siamo tutti molto disorientati. Al momento rimango nel PDL ( qui in bassa, siamo in un bel gruppo. Alcuni lavorano tanto ( io poco, sudo sempre molto quando vedo gli altri lavorare ...) in politica, dopo il sisma. In modo costruttivo. Su tutto quello che ha scritto nella sua lettera, condivido gran parte. Auguri prof.

Davide Boldrin



Professore Giancar... OOPSS... è quello sotto ...


Prof. Giancarlo Pellacani

Carissimi,
nel momento in cui sto per prendere importanti, ponderate e indifferibili decisioni ritengo doveroso informare in anticipo Voi tutti, in particolare i consiglieri del PdL, con i quali ho condiviso in questi anni tanti significativi momenti.
Come alcuni di Voi ho accarezzato per anni la speranza di una svolta liberale e riformista del nostro Paese. Come alcuni di Voi ho confidato che il bipolarismo, che meglio esprime il sistema dell’alternanza democratica, potesse essere lo strumento adeguato per realizzare un passaggio rivelatosi una chimera. Purtroppo il partito che avevo individuato come motore del cambiamento ha perso la sua grande opportunità, trasformando una maggioranza strutturale in un una minoranza chiassosa e impresentabile. Quel che mi rimane, oggi, è il senso di una rivoluzione mancata.( N.D. Boldrin: IDEM. Ma stra-idem..)
La crisi di un sistema degenerato da cinquant’anni vissuti all’insegna della trasformazione delle strutture pubbliche in strutture clientelari e della conseguente e progressiva crescita della spesa pubblica ci sta travolgendo. Dal 1994 sinistra e destra, rappresentate da una classe politica che, non solo ha ostacolato qualsiasi processo di rinnovamento, ma si è resa responsabile della gravissima crisi morale e materiale in cui è precipitato il Paese, hanno entrambe fallito la prova del governo. Questo stato di cose ha scatenato la reazione di sfiducia, disagio, perplessità e intolleranza dei cittadini verso le forme di rappresentanza della politica e legittimato l’antipolitica, la nascita di una pletora di entità politiche e parapolitiche, che esistono solo per giustificare se stesse, e l’astensionismo.
Malgrado la cocente personale delusione mantengo piena fiducia in una politica etica conformata ai valori dell’impegno responsabile, della trasparenza e dell’onestà intellettuale capace di guidare in una prospettiva liberale e rinnovatrice gli improcrastinabili mutamenti della società e gli indispensabili processi di innovazione. Per questo credo che le prossime elezioni politiche non vadano sprecate, ma si debba far loro assumere il ruolo di una vera e propria battaglia culturale capace di segnare la storia del nostro Paese e proiettarlo verso la modernità, attraverso un processo di elaborazione politica in grado di dare, finalmente, al popolo moderato, liberale, riformista, una rappresentanza degna di tal nome.
Pur ritrovandoci in un momento politico ancora confuso i vari schieramenti si stanno delineando in modo sufficientemente definito. Nella scelta di campo, che mi appresto a fare, oggi, senza remore di vincoli di appartenenza dai quali mi sento sciolto dalla nequizia di chi ha deluso nelle aspettative i propri elettori, mi guidano quattro forti convincimenti:
1.        una visione del mondo basata sui principi di uno stato moderno laico, ispirati ai valori che attingono alle grandi fonti etiche delle nostre tradizioni storiche, politiche e religiose;
2.        la consapevolezza che il Paese, oggi, non abbia alternative se non di rispettare gli impegni presi con i partner europei ed essere governato di conseguenza;
3.        la necessità di un rinnovamento (non di un superamento) dei partiti, pilastri indispensabili della democrazia;
4.        la personale inclinazione ad assumere le responsabilità dirette e non le convenienze strumentali.
Mentre i punti 1 e 4 attengono alle sensibilità personali, le altre convinzioni trovano oggi concreto riscontro nell’”Agenda Monti” e nelle forze politiche che lo sostengono.  
Aderisco, quindi, all’UDC in quanto punto di riferimento di una progetto che appare realistico e di una persona, il prof. Monti, che ha il notevole merito di aver fatto recuperare al Paese quella credibilità che ci permette di guardare a testa alta verso l’Europa ed il futuro. In questo preciso contorno, in cui vedo rappresentate in modo compiuto le mie idee, le mie speranze e le mie visioni, ravviso le circostanze che favoriscono il cambiamento necessario per la costruzione di una società nuova, equa e responsabile.
Accompagnano questa scelta le mie dimissioni da Vicepresidente del Consiglio Comunale di Modena, carica a cui sono assurto con i Vostri voti in una forma e contesto politico diversi dall’attuale.
Tanto Vi dovevo. Con stima e considerazione.
                                                                                                           
                                                                                                            Gian Carlo Pellacani
Modena 27 dicembre 2012




3 commenti:

  1. Giancarlo Pellacanidicembre 29, 2012

    Caro Davide,
    "caustico" per me significa corrosivo (sono un chimico) ma con me sei stato troppo serio. Mi aspettavo qualche "battutaccia" (spontanea e
    simpatica come sempre), ma evidentemente la mia età incute timore....

    Come voi anch'io ho lavorato sodo e quando sono sceso o salito (è indifferente) in politica ho cercato di impegnarmi altrettanto intensamente e responsabilmente. Non sono pentito, anzi come vedi non mollo e cerco di rinnovarmi nei percorsi, non negli obiettivi. Abbiamo da battere un avversario comune, la sinistra, e oggi chi l'ha finora contrastata (B) non è più credibile. Però siamo in un momento di
    svolta che ha due punti forti: 1. ora chi vuole votare Monti sa per chi votare; 2. l'offerta politica finalmente conosce una novità di
    rilievo e di merito, per cui non assisteremo all'ennesimo scontro berlusconi-sinistra.
    Aspetto le vostre scelte che sono sicuro non tarderanno perchè oggi c'è da costruire non un "terzo polo", ma un grande movimento aperto
    che punti a scomporre l'ingessata politica italiana, ma anche quella parte che assomiglia molto al circo Barnum. Non fidatevi dei commenti
    dei giornali di parte (catastrofici o superlaudativi), leggetevi le 25 pagine dell'"agenda Monti". Chi continua a sperare nella svolta liberale e riformista del Paese vi trova i concetti chiave. Essa rappresenta una opportunità per il Paese a cui guardiamo
    nell'immediato 2013, ma anche per il nostro territorio a cui guarderemo e ci organizzeremo per il 2014. Considerami sempre un tuo affezionato e interessato lettore. Un abbraccio a te e famiglia
    Gian Carlo Pellacani

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  2. ...non è l'età, caro prof, è la persona che "incute" rispetto. E la sua modalità di approccio. Le confesso anche che se prima Monti lo scartavo a prescindere ( vede, io lo considero sempre "l'uomo delle banche", e la finanza, usata male, è stata la vera causa della crisi. Non le piccole banche, o le piccole e medie imprese ), ora però, mi impegno a leggere "L'agenda Monti". La politica non è solo "progetto". Ma anche riconoscimento del valore delle persone. Come lei e altri, che "si sporcano le mani". Non, come ad esempio dalle mie parti, dove in alcuni casi, c'è chi cerca di fare politica, bypassando lo " sporcarsi le mani". Troppo comodo. Ma questa è un'altra storia.Buon 2013. Davide Boldrin

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  3. Rammarico per la scelta di Pellacani, un uomo leale ma politicamente ingenuo: motivazioni deboli in direzione sbagliata: UdC non alternativo alle sinistre e Monti un gabelliere "recessionista".

    Le mille e più battaglie che abbiamo condotto, fianco a fianco, mi rimarranno impresse per sempre. Fra tutte ricordo lo storico risultato alle ultime amministrative a Modena in cui, per una manciata di voti, non abbiamo costretto la sinistra ad uno storico ballottaggio. A sostenere il Professor Pellacani c'era in prima linea il PDL di Berlusconi, non l'UdC di Casini.
    Sono rammaricato per la Sua scelta e non ne condivido le motivazioni. Nei momenti di difficolta' ci vuole carattere. Gli auguro di avere nell'UdC almeno gli stessi successi politici che ha raccolto con il Popolo delle Liberta', unica forza alternativa alle sinistre.

    Enrico Aimi
    Presidente Provinciale PDL

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