Prof, ora scrivo "parlato", e mi rivolgo a lei. Capisco benissimo la sua scelta. In un momento come questo, in cui ci vogliono "rifilare" ancora Berlusconi, siamo tutti molto disorientati. Al momento rimango nel PDL ( qui in bassa, siamo in un bel gruppo. Alcuni lavorano tanto ( io poco, sudo sempre molto quando vedo gli altri lavorare ...) in politica, dopo il sisma. In modo costruttivo. Su tutto quello che ha scritto nella sua lettera, condivido gran parte. Auguri prof.
Davide Boldrin
Professore Giancar... OOPSS... è quello sotto ...
Prof. Giancarlo Pellacani
Carissimi,
nel
momento in cui sto per prendere importanti, ponderate e indifferibili decisioni
ritengo doveroso informare in anticipo Voi tutti, in particolare i consiglieri
del PdL, con i quali ho condiviso in questi anni tanti significativi momenti.
Come alcuni di Voi ho
accarezzato per anni la speranza di una svolta liberale e riformista del nostro
Paese. Come alcuni di Voi ho confidato che il bipolarismo, che meglio esprime il
sistema dell’alternanza democratica, potesse essere lo strumento adeguato per
realizzare un passaggio rivelatosi una chimera. Purtroppo il partito che avevo
individuato come motore del cambiamento ha perso la sua grande opportunità,
trasformando una maggioranza strutturale in un una minoranza chiassosa e
impresentabile. Quel che mi rimane, oggi, è il senso di una rivoluzione
mancata.( N.D. Boldrin: IDEM. Ma stra-idem..)
La
crisi di un sistema degenerato da cinquant’anni vissuti all’insegna della
trasformazione delle strutture pubbliche in strutture clientelari e della
conseguente e progressiva crescita della spesa pubblica ci sta travolgendo. Dal 1994
sinistra e destra, rappresentate da una
classe politica che, non solo ha ostacolato qualsiasi processo di rinnovamento,
ma si è resa responsabile della gravissima crisi morale e materiale in cui è
precipitato il Paese, hanno entrambe fallito la prova del governo. Questo stato di cose ha
scatenato la reazione di sfiducia, disagio, perplessità e intolleranza dei
cittadini verso le forme di rappresentanza della politica e legittimato
l’antipolitica, la nascita
di una pletora di entità politiche e parapolitiche, che esistono solo per
giustificare se stesse, e l’astensionismo.
Malgrado la cocente
personale delusione mantengo piena fiducia in una politica etica conformata ai
valori dell’impegno responsabile, della trasparenza e dell’onestà intellettuale
capace di guidare in una prospettiva liberale e rinnovatrice gli improcrastinabili
mutamenti della società e gli indispensabili processi di innovazione. Per
questo credo che le prossime elezioni politiche non vadano sprecate, ma si debba
far loro assumere il ruolo di una vera e propria battaglia culturale capace di
segnare la storia del nostro Paese e proiettarlo verso la modernità, attraverso
un processo di elaborazione politica in grado di dare, finalmente, al popolo
moderato, liberale, riformista, una rappresentanza degna di tal nome.
Pur
ritrovandoci in un momento politico ancora confuso i vari schieramenti si
stanno delineando in modo sufficientemente definito. Nella scelta di campo, che
mi appresto a fare, oggi, senza remore di vincoli di appartenenza dai quali mi
sento sciolto dalla nequizia di chi ha deluso nelle aspettative i propri
elettori, mi guidano quattro forti convincimenti:
1.
una visione
del mondo basata sui principi di uno stato moderno laico, ispirati ai valori
che attingono alle grandi fonti etiche delle nostre tradizioni storiche,
politiche e religiose;
2.
la
consapevolezza che il Paese, oggi, non abbia alternative se non di rispettare
gli impegni presi con i partner europei ed essere governato di conseguenza;
3.
la
necessità di un rinnovamento (non di un superamento) dei partiti, pilastri
indispensabili della democrazia;
4.
la
personale inclinazione ad assumere le responsabilità dirette e non le
convenienze strumentali.
Mentre i punti 1 e
4 attengono alle sensibilità personali, le altre convinzioni trovano oggi
concreto riscontro nell’”Agenda Monti” e nelle forze politiche che lo
sostengono.
Aderisco, quindi,
all’UDC in quanto punto di riferimento di una progetto che appare realistico e
di una persona, il prof. Monti, che ha il notevole merito di aver fatto
recuperare al Paese quella credibilità che ci permette di guardare a testa alta
verso l’Europa ed il futuro. In questo preciso contorno, in cui vedo
rappresentate in modo compiuto le mie idee, le mie speranze e le mie visioni,
ravviso le circostanze che favoriscono il cambiamento necessario per la
costruzione di una società nuova, equa e responsabile.
Accompagnano questa
scelta le mie dimissioni da Vicepresidente del Consiglio Comunale di Modena,
carica a cui sono assurto con i Vostri voti in una forma e contesto politico
diversi dall’attuale.
Tanto Vi dovevo. Con stima e considerazione.
Gian
Carlo Pellacani
Modena 27 dicembre 2012
Caro Davide,
RispondiElimina"caustico" per me significa corrosivo (sono un chimico) ma con me sei stato troppo serio. Mi aspettavo qualche "battutaccia" (spontanea e
simpatica come sempre), ma evidentemente la mia età incute timore....
Come voi anch'io ho lavorato sodo e quando sono sceso o salito (è indifferente) in politica ho cercato di impegnarmi altrettanto intensamente e responsabilmente. Non sono pentito, anzi come vedi non mollo e cerco di rinnovarmi nei percorsi, non negli obiettivi. Abbiamo da battere un avversario comune, la sinistra, e oggi chi l'ha finora contrastata (B) non è più credibile. Però siamo in un momento di
svolta che ha due punti forti: 1. ora chi vuole votare Monti sa per chi votare; 2. l'offerta politica finalmente conosce una novità di
rilievo e di merito, per cui non assisteremo all'ennesimo scontro berlusconi-sinistra.
Aspetto le vostre scelte che sono sicuro non tarderanno perchè oggi c'è da costruire non un "terzo polo", ma un grande movimento aperto
che punti a scomporre l'ingessata politica italiana, ma anche quella parte che assomiglia molto al circo Barnum. Non fidatevi dei commenti
dei giornali di parte (catastrofici o superlaudativi), leggetevi le 25 pagine dell'"agenda Monti". Chi continua a sperare nella svolta liberale e riformista del Paese vi trova i concetti chiave. Essa rappresenta una opportunità per il Paese a cui guardiamo
nell'immediato 2013, ma anche per il nostro territorio a cui guarderemo e ci organizzeremo per il 2014. Considerami sempre un tuo affezionato e interessato lettore. Un abbraccio a te e famiglia
Gian Carlo Pellacani
...non è l'età, caro prof, è la persona che "incute" rispetto. E la sua modalità di approccio. Le confesso anche che se prima Monti lo scartavo a prescindere ( vede, io lo considero sempre "l'uomo delle banche", e la finanza, usata male, è stata la vera causa della crisi. Non le piccole banche, o le piccole e medie imprese ), ora però, mi impegno a leggere "L'agenda Monti". La politica non è solo "progetto". Ma anche riconoscimento del valore delle persone. Come lei e altri, che "si sporcano le mani". Non, come ad esempio dalle mie parti, dove in alcuni casi, c'è chi cerca di fare politica, bypassando lo " sporcarsi le mani". Troppo comodo. Ma questa è un'altra storia.Buon 2013. Davide Boldrin
RispondiEliminaRammarico per la scelta di Pellacani, un uomo leale ma politicamente ingenuo: motivazioni deboli in direzione sbagliata: UdC non alternativo alle sinistre e Monti un gabelliere "recessionista".
RispondiEliminaLe mille e più battaglie che abbiamo condotto, fianco a fianco, mi rimarranno impresse per sempre. Fra tutte ricordo lo storico risultato alle ultime amministrative a Modena in cui, per una manciata di voti, non abbiamo costretto la sinistra ad uno storico ballottaggio. A sostenere il Professor Pellacani c'era in prima linea il PDL di Berlusconi, non l'UdC di Casini.
Sono rammaricato per la Sua scelta e non ne condivido le motivazioni. Nei momenti di difficolta' ci vuole carattere. Gli auguro di avere nell'UdC almeno gli stessi successi politici che ha raccolto con il Popolo delle Liberta', unica forza alternativa alle sinistre.
Enrico Aimi
Presidente Provinciale PDL