06/12/12

I Novesi, i Roveretani e i Santantoniani ? Proprio cosi ! Solo gli "extracomunitari" ...

... come il sottoscritto riescono a capire che a volte gli "autoctoni DOC" sono un po' ( molto ) lamentosi a prescindere. Io però sono integrato. Da oramai 13 anni. E nel 2005 ho avuto pure la carta d'identità del Comune di Novi. Qui sotto una lettera molto eloquente, in merito. E non so se baciare chi l'ha scritta, o denunciarla per " USO IMPROPRIO DELLA TELEPATIA" , nei miei confronti.

Davide Boldrin

Fonte: www.voce.it 

Non abito in Novi, ma in un paese confine, sono una libera professionista che da oltre 14 anni collabora con aziende del Comune di Novi e zone limitrofe. Novi e i Novesi non è facile descriverli perché non è facile capire cosa vogliono. Sono un popolo ambiguo e a volte ho la sensazione che vivano in una sorta di omertà paesana mista a una continua ed estenuante lamentela come se facesse parte della loro tradizione o cultura. Che l’Ufficio tecnico  di Novi sia un problema non è una novità, anzi è risaputo ormai da anni e ne sono a conoscenza anche i paesi limitrofi, recentemente nelle assemblee pubbliche del post-terremoto questo problema è emerso in modo violento e rimarcato da moltissime persone, ma non dobbiamo dimenticare che i dirigenti e i collaboratori di un servizio pubblico non fanno altro che svolgere il loro lavoro che è quello di applicare norme, regole e leggi. Chi non svolge il suo ruolo è l'Amministrazione che, pur sapendo, non risolve il problema anzi lo ignora completamente o lo sminuisce, accusando la cittadinanza di non essere tollerante e paziente, ma la colpa più grave è da imputare ai cittadini che da anni non fanno altro che lamentarsi quasi allo sfinimento evidenziando il fallimento di una comunicazione astratta e monotona. I cittadini, oltre al voto, hanno molteplici strumenti, menzionati anche nello Stauto dei Comuni, che possono utilizzare in modo legale, trasparente e civile per cambiare le cose, ma dove l'Amministrazione fa finta di non capire è veramente così difficile per il popolo novese attivarsi per rendere operative e concrete le vostre lamentele e obbligare chi vi governa ad ascoltarvi? Il destino del vostro paese è solamente nelle vostre menti e nella forza di impegnarvi tutti, perché il cambiamento, lo avrete solamente con il passaggio delle lamentele a iniziative mirate e concrete coordinate da un vero e proprio senso civile. L’idea di portare tutti i commercianti nella zona industriale di via Bologna è stata sicuramente un'idea sbagliata e di poca sensibilità sia nei confronti dei cittadini sia di tutti quei commercianti che chiedevano di ripristinare quel senso di comunità e normalità, cercando posti alternativi, ma come unico obiettivo restare vicini ai centri distrutti o feriti dal sisma del 20-29 maggio. La cosa curiosa è che i commercianti dopo il secco no del Sindaco, hanno pensato bene non di unirsi per avere più forza decisionale anche con iniziative mirate, ma ognuno singolarmente ha trovato sistemazioni diverse snaturando il senso di comunità e collettività, come scritto su Voce del 22 novembre, per trovare un negozio a Novi devi usare il navigatore. Moduli abitativi tutti a Rovereto: sicuramente anche questa, una decisione non condivisa dai cittadini novesi e roveretani che chiedevano di rimanere vicino ai propri cari, amici e parenti per non rendere più drammatico il distacco causato dall'evento sismico. Grazie alla sensibilità della lista civica Progetto Comune, che si è opposta a tale scelta, oggi il risultato è visibile a tutti. La risposta a tale negazione è stato un comunicato straordinario su carta intestata e firmata dall'Amministrazione con accuse pesanti alla lista civica, un atteggiamento inqualificabile con tutti gli estremi per una denuncia. La cosa drammatica, a mio avviso, è che nei giorni sucessivi nessun cittadino, imprenditore, commerciante o associazione hanno avuto il coraggio di esporsi mettendosi al fianco di Progetto Comune. Come potete pensare che un partito o una lista civica non abbia mai bisogno di essere incoraggiata o sostenuta dalla comunità in cui vive, dai propri elettori o sostenitori è superficiale e a mio avviso anche incivile non farlo, soprattutto in paesi medio piccoli.
La nascita dell’onlus a Rovereto è stata sicuramente un'ottima iniziativa che ho condiviso e appoggiato insieme ai miei colleghi. Il peso che potrà avere infuturo l’onlus sia a livello politico/amministrativo sia nella raccolta fondi per la ricostruzione, in uno dei paesi più distrutti del cratere e dell’Unione delle Terre d'Argine, sarà di notevole rilievo e importanza. Il terremoto ha avuto l’unico pregio di unire molti paesi dove era diventato persino difficile distinguere la maggioranza dall'opposizione perché l’unico obiettivo era quello di lavorare tutti insieme. A Novi la situazione dal pre/post terremoto è rimasta invariata, le persone continuano a lamentarsi, come in un ritornello senza fine, la maggioranza ribadisce più volte all'opposizione: “Siamo stati noi a vincere le elezioni” e il divario tra Novi, S.Antonio e Rovereto è sempre più profondo. Ormai mi sono convinta che solo a pochi interessi veramente la sorte del proprio paese e di salvare la sua identità.
Margherita Bassetti - Novi

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