Come mai al Boldrin sarà venuto in mente di scrivere una
autobiografia in tal senso ? E poi, a chi mai può interessare ? Diciamo che
l’idea è nata dopo aver chiacchierato con varie persone e conoscenti in
quest’ultimo periodo, dopo il sisma. Chi incuriosito, chi mi considera più di
quel che sono in realtà ( non sono “nessuno” , solo uno un po’ audace ), chi
invece non mi sopporta proprio ( problemi suoi…) chi mi ha detto “ ma te ti han
trovato nel TIDE ( famoso detersivo degli anni passati con omaggio all’interno
..) ? “, oppure :“ ma tutti i tuoi ex-colleghi che fine hanno fatto ? E si che
tu sei quello che si dimise da consigliere“. O anche : “ ma non eri il segretario dell’UDC
di Carpi ( e Novi…) una volta ? “ . E via dicendo.
Nella narrazione citerò liberamente persone e luoghi a mia
discrezione. Ovvero di chi so che mi posso fidare, farò nomi e cognomi. Altre
persone le citerò in modo approssimativo. Per ovvie ragioni.
Nessuna “mira” particolare. Solo un momento in cui
racconterò la mia esperienza personale nell’ambito politico locale. Per poi in
futuro, da grande ( anche se uno ha 41 anni, non smette mai di crescere e
imparare …), decidere cosa fare. Visto lo spessore politico del momento, e
visto anche il sisma, è il momento di riflettere. Quindi prima di tutto ci sta
un bel “outing” ( oggi va di moda dire cosi ), la “cavata” di qualche sassolino,
e pausa. Poi vedremo in futuro. Mica smetto di rompere le scatole. Diciamo che
“una scossa”, magari, c’è stata …
Un’ultima cosa: se tu che leggi, pensi che ciò non ti possa
piacere, ricorda:
BASTA DIGITARE WWW.QUELETER.QUEL.
E via !
Davide Boldrin.
Capitolo 1: I primi approcci
In principio era il verbo. Poi il verbo …. Oopsss. Mi son
confuso … ( così faccio arrabbiare chi non mi sopporta …)
Era l’Agosto del 2006. E come mio solito in Agosto, ( quando
ci riesco ) ero al meeting di CL, a Rimini. E’ all’incirca dagli anni ‘90 che
seguo la politica tra i vari interessi personali. Ma fino al 2006, questo, in
modo marginale, e non operativo in prima persona. Quell’anno, mi abbonai alla
rivista TRENTA GIORNI, e ricevetti il solito omaggio corredato. Si trattava di
un libro di Giulio Andreotti: 1949 L’anno del patto Atlantico. Questo libro
altro non è che un diario giornaliero, in cui Giulio Andreotti annota
quotidianamente il suo lavoro parlamentare. Mi piacque molto, e pensai : “ Ma
allora la politica è azione ! ”.
Da li iniziai a chiedere agli amici già “attivi”, di
iniziare a partecipare un poco alla vita del partito, in modo più diretto. Nel 2006, si trattava dell’UDC.
La contesa primaria maggiormente nota, in quel periodo, era tra DAVIDE TORRINI e CARLO GIOVANARDI per
la guida dell’UDC provinciale. Una sera, in Ottobre di quell’anno, venne a
trovarmi un amico, DANTE BELLONI ( attualmente consigliere comunale UDC nella
lista di centrodestra del comune di Concordia – MO - ), chiedendomi se avrei
voluto espressamente tesserarmi, anche per dare man forte a Davide Torrini, in
vista del congresso provinciale. Mi tesserai, e al momento del voto
congressuale ( nell’anno successivo ) votai Davide Torrini. Perché era ( ed
è..) mio amico e persona che stimavo (..che stimo…) , pur non condividendo del tutto
la sua linea politica. Allora, preferivo tendenzialmente quella di Carlo
Giovanardi. Essa riguardava il futuro ipotetico dell’UDC: Torrini mirava a
quello che oggi è l’UDC (… più o meno…) , Giovanardi al partito unico di
centrodestra.
In quel periodo, entrai a far parte del comitato provinciale
dell’UDC. E se qualcuno volesse prendersela con “ chi ha creato Boldrin ”, se
la prenda con Dante Belloni. Fondamentalmente, è colpa sua.
DB
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