11/05/13

Sisma: INDENIZZO O CONTRIBUTO ? L'assemblea dei comitati a Rovereto sulla Secchia

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Qui una rassegna in merito:

Foto su: http://www.progettocomunenovi.it/

Fonte: www.modenaqui.it 


La protesta cresce: già 5mila firme
Decolla in pochi giorni l’iniziativa dei Comitati uniti Che si dicono pronti ad arrivare a quota 20mila
NOVI - In sole due settimane hanno già raccolto 5.000 firme, ma contano di arrivare almeno a 20mila.
Sono i rappresentanti dei Comitati per la ricostruzione in Emilia, i paladini dei diritti degli emiliani terremotati che, martedì sera presso la sala Civica De Andrè, a Rovereto, hanno presentato al folto pubblico presente in sala, le loro proposte per ripartire.
Soluzioni che i comitati hanno già portato sul tavolo della Regione, dove si preparano a ritornare presto con le migliaia di firme raccolte.
Il nodo cruciale ruota sempre attorno al contributo per l’autonoma sistemazione.
«Innanzitutto - ha sottolineato Francesco Bernardi del Comitato Dal Basso nella Bassa - chiediamo che i Cas siano erogati nei tempi previsti, svincolandoli inoltre dalla scadenza del termine dello Stato di emergenza.
Sono tantissime le famiglie che attualmente vivono solo grazie a questo contributo perché hanno perso la casa e il posto di lavoro.
Proprio per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, vogliamo che siano attuate inoltre misure di sostegno al reddito per coloro che hanno perso il lavoro a causa del terremoto e non hanno un contratto che prevede la cassa integrazione».
Quello della disoccupazione è un problema urgente.
Bankitalia stima che siano stati persi 4.800 posti di lavoro a causa del sisma, ed è il primo anno dal 1946 che il Pil dell’Emilia Romagna cresce meno di quello nazionale.
«In secondo luogo - ha spiegato Marco Nora, in rappresentanza di Concordia - vogliamo che si passi dal contributo, per nulla certo, all’indennizzo irrevocabile che copra le spese effettive della ricostruzione, e la cui perdita sia limitata al solo caso di comportamenti dolosi del terremotato.
All’Aquila hanno dato indennizzi, e non contributi».
Per quanto riguarda il tema della fiscalità, la commercialista Elena Busi ha rimarcato: «Chiediamo una fiscalità di vantaggio per permettere la ripartenza economica del nostro territorio attraverso: una moratoria dei versamenti fiscali e contributivi, un’aliquota Iva di vantaggio, la sospensione delle azioni di Equitalia, l’inapplicabilità degli studi di settore, la revisione delle rendite catastali per diminuire il versamento Imu, e soprattutto l’esonero dall’Imu anche per gli immobili classificati F, ovvero inagibili per cause esterne».
Per avviare una ricostruzione, che finora i Comitati non hanno esitato a definire ‘fantasma’, è necessario infine, come sottolineato da Nora, «che la liquidazione degli stati di avanzamento lavori avvenga con acconti più ravvicinati (mensili) o in alternativa che le banche siano obbligate ad anticipare i soldi per iniziare i lavori, indipendentemente dal merito creditizio».

nChiara Sorrentino




"... << Il contratto che il cittadino firma quando va in banca per i contributi è un semplice contratto tra privati, non è riconosciuto lo status di terremotato >> ...."


"...<< Se dovesse cambiare il D.L. 74, la banca può chiedere la restituzione dei soldi, ma questo può avvenire anche se c'è una crisi finanziaria come avvenuto a Cipro >> ..."



Un giudizio su Terremotosto:

A chi si rassegna

A chi pensa che darsi da fare per cambiare le cose non serva a niente. A chi pensa che bisogna accontentarsi della situazione in cui si vive perchè tanto fuori è peggio. A chi perde troppo tempo a lamentarsi senza fare nulla per cambiare le cose. A chi si rassegna.

Tenete presente che ci sono cittadini nella Bassa  riuniti in comitati, si ....


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