04/08/13

“Questo terremoto ha sgretolato la nostra famiglia” . Di Federica Boccaletti.

Fonte: http://www.temponews.it/news_leggi.php?id=3986&titolo=%93Questo%20terremoto%20ha%20sgretolato%20%20la%20nostra%20famiglia%94


Premessa: una brava giornalista, è tornata in campo.

Davide Boldrin

“Questo maledetto terremoto ha sgretolato non solo le nostre vite, ma anche la nostra famiglia, perché ora ognuno di noi si trova in un posto diverso: io in un camper, mio figlio Alex in una roulotte, gli altri due miei figli a casa di amici”. Aurelia Salis, 51 anni, la mattina del 29 maggio si è chiusa la porta di casa alle spalle per andare al lavoro e l’ha riaperta solo per fare la conta dei danni e per recuperare un po’ delle sue cose, scortata dai Vigili del Fuoco. In quella casa di via Don Minzoni, a Novi, Aurelia abitava con i suoi figli. “Il mio terrore più grande era pensare ai miei figli che avevo lasciato a casa e non riuscivo a chiamare, i telefoni non andavano. Il primo contatto che ho avuto con loro è stato grazie a mio fratello che si trovava in Sardegna. Lui riusciva a telefonare sia a me che a loro e così ha fatto da tramite e mi ha detto che stavano bene”. E poi ha avuto inizio il calvario. Da Correggio dove lavora nel suo negozio, Aurelia è riuscita ad arrivare a Novi solo verso mezzogiorno. Alex e i suoi amici si erano già coordinati con la Protezione Civile e avevano attivato il centro di raccolta nelle aree verdi del paese, in particolare nel campo sportivo dove poi è stata allestita la tendopoli. Ed è lì che è rimasta, a dormire, in auto, con il suo fidanzato, per più di una settimana. Non li sfiorava nemmeno l’idea di tornare in casa. “La prima cosa che mi hanno detto i miei figli è stata: stavolta l’abbiamo persa la nostra casa. Dalla strada infatti avevano visto che, oltre alle crepe nelle pareti, la nostra abitazione aveva anche un buco nel tetto. Un disastro. I sopralluoghi successivi però, i tecnici hanno stabilito che si poteva riparare e non era da abbattere. Ora stiamo espletando le numerose pratiche burocratiche necessarie per avviare i lavori”. Proprio le verifiche dei danni si sono trasformate in un dramma nel dramma. “I primi a venire sono stati i Vigili del Fuoco che hanno appunto rilevato crepe su tutti i muri, un buco nel tetto, l’abbassamento del pavimento e lesioni nel garage. Poi però i tecnici regionali, che avevano l’obbligo di redigere un elenco dettagliato, attraverso la compilazione della cosiddetta scheda Aedes, non hanno contemplato tutti i danni rilevati in precedenza. In pratica la relazione ufficiale non corrispondeva alla situazione reale della mia casa, con tutte le conseguenze che ne derivavano. E di casi come il mio ce ne sono stati tanti a Novi. Per questo il sindaco ha disposto che i privati potessero rivolgersi direttamente a studi tecnici. Per quanto mi riguarda ciò non ha impedito che si verificasse comunque un grosso problema: nella prima relazione stilata dal mio tecnico erano compresi anche i danni al garage che però erano stati del tutto tralasciati nella scheda Aedes. A quel punto le strade erano due o si ripartiva daccapo richiamando i tecnici della Regione per un nuovo sopralluogo o si eliminava il garage dalla relazione. Ovviamente, per evitare un ulteriore allungamento dei tempi, ho optato per la seconda soluzione, rinunciando di fatto a un contributo che mi spettava”. Ora Aurelia è in attesa di una risposta dal Comune: se arriverà il via, partiranno i lavori. A più di un anno dal terremoto Aurelia dorme ancora nel cortile di casa, in un camper che le è stato regalato da una famiglia di Sondrio emigrata in Svizzera, dopo un appello lanciato su Facebook, mentre la roulotte di Alex è stata donata dalla Protezione Civile di Iesolo. “Vivere così è davvero difficile: ora si raggiungono i 45 gradi mentre quest’inverno arrivavo a casa dal lavoro e trovavo l’acqua delle bottiglie ghiacciata”. Anche nel suo caso il vero aiuto è arrivato dalle persone comuni, la solidarietà è stata la forza che le ha permesso di rialzarsi. “Mio figlio Alex con il suo gruppo di amici (I Contromano) è stato impegnato per due mesi con la Protezione Civile al Campo Angelina.  Ci si è dati una mano reciprocamente e la gente si è unita in un abbraccio straordinario”.

Federica Boccaletti

1 commento:

  1. La Signora Salis percepisce 800 euro al mese di Cas che possono abbondantemente pagare l'affitto di un appartamento.
    A Novi si trovano appartamenti in affitto e anche la mia famiglia, nella stessa situazione, ha deciso di non vivere in roulotte.
    Siamo molto danneggiati ma chi vive in roulotte pur prendendo il Contributo di autonoma sistemazione penso che abbia scelto di vivere in roulotte per motivi che riguardano solo loro ma i soldi per vivere diversamente ci vegono dati ogni due mesi, regolarmente.

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