12/06/15

Il grazie al vescovo Cavina.

Lettera inviata a VOCE e NOTIZIE

Egregio direttore, le scrivo questa lettera per ringraziare pubblicamente mons. Francesco Cavina, vescovo della diocesi di Carpi, per la sua visita a sorpresa Domenica 7 Giugno 2015 a Rovereto sulla Secchia. La visita di mons. Cavina, ha avuto come oggetto la benedizione della via Crucis donata dall' UCAI alla nostra parrocchia. Posso assicurare che la sorpresa è stata gradita da tutti i parrocchiani, dagli artisti esecutori, oltre ai trentini presenti per il pranzo. L'opera è composta da 14 formelle tutte uguali (da 70 centimetri per 40), reinterpretate dal laboratorio bolzanino “Ricerca del vetro” realizzate da altrettanti artisti della sezione trentina dell’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani). La tecnica della vetrofusione – testata all'inizio con tre formelle sperimentali – si è rivelata quanto mai adatta. Non a caso mons. Cavina, parlando dell'opera, ha fatto notare come essa così composta, abbia un riverbero naturale di luce, allacciando ciò alla speranza. Speranza oggettiva oltre che iconografica. Dopo la croce, la resurrezione. Concludo sottolineando che la prolusione del vescovo è stata assai concreta, infatti. E ad essere attenti, parliamo del vescovo della diocesi più terremotata d'Italia, il quale agisce tracciando una linea pastorale e missionaria incentrata sulle problematiche attuali ( ad esempio ad oggi, mons. Cavina ha già visitato 120 aziende, e in queste almeno 4 mila 500 lavoratori, ha promosso il progetto “ Fides et labor “, è molto attento ai giovani, ecc. ). La sua conclusione, semplice ma non banale, dice tutto: “ Molto è stato fatto, molto è da fare ancora ... “. E aggiungo io, serve quella speranza oggettiva di cui ci ha parlato.


    Davide Boldrin




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