Noi,
uomini della prima Repubblica, guardiamo, osserviamo, constatiamo.
Analizziamo.
Poi, se ci va prendiamo posizione, altrimenti ci
facciamo i nostri. Noi uomini della prima Repubblica, siamo
apparentemente impulsivi, comunque estrosi, ma assai assai
riflessivi. E ci piacciono le cose concrete.
Per
cui ci prenderemo la pausa, in questi giorni, dalle varie emotività
generalizzate.
E
di numeri ne parleremo passata l'onda emotiva. Probabilmente
diserteremo qualsiasi inaugurazione ( ...forse quasi certamente …)
e qualsiasi commemorazione. Non intraprendemo lavori consiliari, ma
cercheremo solo di farci i nostri e di autolodarci per ciò che siamo
riusciti a fare, in coscienza.
I
fatti ci cosano, e accenderemo i nostri riflettori, quando gli
altri saranno spenti. Cosicchè allora si, saremo forse concreti. Le
luci della massa e della plebe emotiva, non fanno per noi. Anzi.
Spesso ci innervosiscono. Sia che vedano il bicchiere mezzo vuoto,
sia che vedano il bicchiere mezzo pieno. E non ci piacciono ne i Salvini, ne i Bonaccini.
S.e.
Davide Boldrin.
Uomo della razza superiore della prima repubblica
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