Solitamente non parlo mai della mia
famiglia. Di solito loro non gradiscono ciò che a volte vorrei fare,
ovvero un “ corrierino delle famiglie “. Ma questa volta faccio
una eccezione, per via della faccenda.
A casa, siamo in quattro, io, mia
moglie Margherita, le mie figlie Francesca e Chiara. Il 50% dei
componenti ha interesse per la politica. Per come è nella sua
natura, in verità. Vi posso assicurare che io non ho mai fatto
prediche o pressioni in tal senso, ho soltanto fatto ciò che ho
sempre fatto.
Qui, non si tratta di politica, ma si
tratta comunque di politica. Si parla delle elezioni a rappresentante
di classe. Magari qualcuno penserebbe a una banale formalità. In
realtà, la contesa c'era tutta. Con candidati determinati.
Quando mia figlia mi disse che avrebbe
voluto essere eletta, io ho cominciato a fare lo sciocco così: “ O mio Dio, che commozione ! Che
gratificazione ! La tua prima campagna elettorale ! A 15 anni ! Cocca
di papà, sono emozionato ! I figli sono meglio dei padri ! Brava !
Votate BOLDRIN ! Votate BOLDRIN ! “.
Ovviamente il restante 75%
della famiglia oltre al sottoscritto comprensivo della candidata in
oggetto, ha cominciato a “ dirmi su “. Non fosse che poi,
si è affrontata la faccenda dei termini oggettivi: Per vincere
bisogna dare le ragioni, intercettare la volontà del popolo, e farsi
portavoce dello stesso nelle competenti sedi. Mai pensare che “ è
fatta “ prima delle elezioni, perché chi dice “ ti voto
“, non è detto che lo faccia.
Ma BOLDRIN, HA VINTO ! E vi dirò di
più: La maggioranza della classe ha
voluto un crocifisso in aula, e lo ha avuto.
La rivoluzione è iniziata. VOTA
BOLDRIN ! VOTA BOLDRIN !
Io ho finito. Avanti i giovani.
Davide Boldrin
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