09/10/16

E' stato bravo il Vescovo Francesco Cavina. La reliquia di San Giovanni Paolo II. Un atto per certi aspetti, di “ carpigianità pura “.



Ora, non la voglio buttare in campanilismo. Ma si sa che è ancora vivo in tantissime persone il ricordo della visita di Giovanni Paolo II a Carpi, 28 anni addietro. E oltre a ciò, quanti in diocesi, avranno un qualche legame personale con il santo ? Bene il “giretto “ previsto.

Per quanto riguarda il nostro vescovo, ai curiosi che vogliono sapere cosa ne penso ad oggi, ecco: A pelle non mi è simpatico, ma a volte mi piace assai, come in questo caso. E per essere concreti, non essendo io il direttore generale della faccenda, anche se sono fatto a sua immagine e somiglianza, se egli ha deciso che il responsabile della filiale della Diocesi di Carpi debba essere colui che lo è attualmente, a me sta benissimo così. E' più facile apprezzare uno che ti è simpatico “ a pelle “, al posto di uno che non lo sia. E visto che nell'azienda in questione mi ci trovo bene, e non vorrei essere altrove, le cose sono perfette cosi. Capo, fiat voluntas tua.

E a proposito del Santo, e dei legami, ecco:

Era il 1988. Il sottoscritto lavorava come elettricista, alla CENTAURO di LIMIDI di SOLIERA. Già da un pezzo non frequentava la Chiesa, anzi, era diventato un po’ (solo un po’, però) Comunista, e TANTO, ma TANTO, ANTI-CLERICALE. Mia madre da quando scoprì di essere incinta di mia sorella, ( e io pensavo che per il suo bene, di questa sorellina, l'avrei SALVATA da una eventuale intenzione di BATTESIMO...) riprese a frequentare assiduamente la chiesa. 

In quel periodo mi parlava sempre di MAGGIOLINI, dicendomi che era un gran sacerdote. Io invece,  bestemmiavo come “ un turco “, ingiuriando che , a mio avviso, poteva stare dove era, che era meglio. Vescovo e prete. Mamma mia che roba, pensavo !


E mi parlava anche di come si stupiva nel vedere alcuni giovani che gli piacevano tanto, a Messa. Gli rispondevo sempre che, quelli li, non potevano che essere degli idioti. Anni dopo, ( verso il 1990 in avanti … ) alcuni di questi “ idioti ” sarebbero diventati i miei più cari e fraterni amici ( … e lo sono tuttora …). Erano i CIELLINI. Ma questa è un’altra storia vissuta.


Quel 3 Giugno, ( del 1988, appunto ) ricordo che la fabbrica chiuse prima del solito. 
Il fondatore, Stefano Benetti, cosi decise. Uscii dal lavoro in sella al mio motorino ( era un BRAVO della PIAGGIO, con marmitta PROMA, carburatore 13/13, puleggia piccola, manubrio stretto, sellino lungo con schienale per caricare le ragazzine …) dal cancello della CENTAURO, per andare a casa ( abitavo a Carpi, in via Aldo Moro 14, e non c’era l’ACI, come adesso …). Ad un certo punto sentii il rumore dell’elicottero che Portava Giovanni Paolo II a Carpi. Lo segui con lo sguardo alzando la testa, tirandogli delle ingiurie, ma anche un po’ stupito. Poi...PAM ! Poco più avanti, finii dritto nel fosso che costeggiava la strada! 

Un collega mi vide e si fermo ( tuttora quando lo incontro, si ricorda ancora di quella scena dopo quasi 30 anni …) . Non mi feci male, però di certo a guardare in alto invece che la strada, si può capire come va a finire. Mi rimisi in strada e arrivai a casa. Mi feci una doccia, mi cambiai per andare “ all’ANGOLO” con i miei amici . Prima di uscire, accesi la TV, per scuriosare la diretta su ANTENNA 1. Rimasi impressionato, stupito, e anche un po’ irritato dalle immagini ( Il mio pensiero si può sintetizzare all’incirca così: àl Pèpa a Cherp… mò peinsa quànt bìgot …ànc Cigarein al sindeggh, lè n’dè là...). Quindi uscii e andai “ all’ANGOLO”. L’angolo in questione era tra via Niccolò Biondo e via Cavour. C’era una bottega, e li di fronte parcheggiavamo i motorini. Ora, non si parlava del Papa, ( anzi, gli si diceva su per la confusione di quel giorno …) ma dei nostri “ affari ”. Ad un certo punto si videro arrivare frotte di persone, polizia, e una gran confusione. Il PAPA sarebbe passato da li. Su via Niccolò Biondo in direzione MODENA. Ci affacciammo su via Biondo, incuriositi anche noi. Arrivò la PAPA MOBILE, si vedeva Giovanni Paolo II da lontano, che benediva. Arrivò vicino. 

Mentre passò, per caso ( sarà stato davvero per caso, mi chiedo ancora oggi ? ) incrociai il suo sguardo. RIMASI di STUCCO. Nessuno mi aveva mai sorriso, e guardato così. Sembrava mi conoscesse da sempre. Il PAPA mica conosceva nessuno di tutta quella massa di gente li, ma come guardava, e benediva, ME LO RICORDERO’ FINCHE CAMPO! Sia io che i miei amici, rimanemmo lì, imperterriti, per un po’..( fino a pochi minuti prima gli stavamo ingiuriando contro …). In futuro avrei visto dal vivo altre volte GIOVANNI PAOLO II, ma quel momento lì, della mia adolescenza, E’ RIMASTO IMPRESSO IN MODO INDELEBILE nella mia mente. E più ci penso, più  il ricordo è nitido, invece di offuscarsi. Se penso alla mia vita, credo che quella benedizione, e quello sguardo, qualcosa c’entrino. Inevitabilmente.



Davide Boldrin

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