Se
c'è una cosa, anzi due, che mi sono insopportabili in merito ( e
oggettivamente riduttive e ridicole...), sono queste:
- La tendenza a buttarla “ in vacca “, a seguito delle appartenenze politiche ( voti Si, sei con renSi, ad esempio...)
- Che l'area ufficiale del fu centrodestra, faccia campagna per il “ NO “. Mah... Boh... Ci sono o ci fanno ?
....andrà a finire che gli elettori " sinistri " formalmente pro-SI, poi in cabina voteranno NO, invece quelli " destri " formalmente pro-NO, poi in cabina voteranno SI....
TIPO.....: https://youtu.be/s1i48ORKUb4
Il
metro di giudizio, credo, debba essere questo:
Referendum,
fuori dai giochi
Stabilita
la data del referendum costituzionale, il 4 dicembre (ultimo giorno
utile) non resta che cercare ora di iniziare a comprendere meglio
quali sono i termini della questione in una materia non propriamente
agevole. Da qui a fine novembre si moltiplicheranno anche a Modena le
iniziative dei sostenitori del “sì” e di quanti invitano a
votare per il “no”: sarà importante cogliere le varie occasioni
per cercare di farsi un’idea completa (per quanto possibile) in
merito a questa consultazione referendaria, dato per assodato che,
comunque, non si tratta di questioni irrilevanti. Al di là del
quesito referendario in senso stretto, sul quale ci sarà occasione
per ritornare, sarà importante, comunque, cercare di non dimenticare
quali e di quale tono sono state le argomentazioni che in questi
mesi, dopo l’approvazione della riforma costituzionale oggetto del
referendum, sono state sviluppate dalle diverse forze politiche.
Opportunamente
annota in una sua riflessione sull’argomento il presidente
nazionale di Ac Matteo Truffelli: “Sappiamo bene che ogni
referendum è inevitabilmente destinato, per sua natura, a essere
‘politicizzato’, ma aver voluto assolutizzare il valore politico
di questa votazione a prescindere dall’oggetto del contendere e
continuare a insistere, da una parte e dall’altra, nel trasformare
a tutti i costi il voto sulla riforma solo e soltanto in un
plebiscito pro o contro il Governo vuol dire non solo tradire nel
profondo il significato alto della principale forma di democrazia
diretta che i costituenti hanno voluto mettere a disposizione dei
cittadini – il referendum, appunto – ma ancor più svilire il
valore stesso della Costituzione, facendone un puro e semplice campo
di battaglia su cui giocare in maniera strumentale le proprie carte
per perseguire scopi di parte”. Così come, aggiunge ancora il
presidente di Ac, “risulta mortificante ridurre il senso di una
riforma ampia e complessa, che va a incidere in maniera profonda
sulle procedure e le garanzie che regolano la nostra democrazia, a un
contenimento dei costi della politica, oppure, all’estremo opposto,
attribuire alla riforma in discussione una carica salvifica o una
pericolosità antidemocratica che vanno ben al di là dell’effettiva
portata dei cambiamenti che verrebbero introdotti”. Riflessioni da
tenere in debita considerazione al momento del voto.
Non
voglio convincere nessuno, ma come ho scritto, la faccenda “ mi
prende “. E' un qualcosa ... mah, di costitutivo....
E
Si sa, che voterò SI. Ma chi vuol votare NO, almeno si dia le
ragioni. Anche chi voterà SI, ovviamente...
Io, ad esempio, voglio i 'mericani ...
Davide Boldrin
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