02/10/16

Referendum costituzionale. La faccenda “mi prende“, è evidente.

Se c'è una cosa, anzi due, che mi sono insopportabili in merito ( e oggettivamente riduttive e ridicole...), sono queste:

  1. La tendenza a buttarla “ in vacca “, a seguito delle appartenenze politiche ( voti Si, sei con renSi, ad esempio...)
  2. Che l'area ufficiale del fu centrodestra, faccia campagna per il “ NO “. Mah... Boh... Ci sono o ci fanno ? 
....andrà a finire che gli elettori " sinistri " formalmente pro-SI, poi in cabina voteranno NO, invece quelli " destri " formalmente pro-NO, poi in cabina voteranno SI....



Il metro di giudizio, credo, debba essere questo: 

Referendum, fuori dai giochi
Stabilita la data del referendum costituzionale, il 4 dicembre (ultimo giorno utile) non resta che cercare ora di iniziare a comprendere meglio quali sono i termini della questione in una materia non propriamente agevole. Da qui a fine novembre si moltiplicheranno anche a Modena le iniziative dei sostenitori del “sì” e di quanti invitano a votare per il “no”: sarà importante cogliere le varie occasioni per cercare di farsi un’idea completa (per quanto possibile) in merito a questa consultazione referendaria, dato per assodato che, comunque, non si tratta di questioni irrilevanti. Al di là del quesito referendario in senso stretto, sul quale ci sarà occasione per ritornare, sarà importante, comunque, cercare di non dimenticare quali e di quale tono sono state le argomentazioni che in questi mesi, dopo l’approvazione della riforma costituzionale oggetto del referendum, sono state sviluppate dalle diverse forze politiche.
Opportunamente annota in una sua riflessione sull’argomento il presidente nazionale di Ac Matteo Truffelli: “Sappiamo bene che ogni referendum è inevitabilmente destinato, per sua natura, a essere ‘politicizzato’, ma aver voluto assolutizzare il valore politico di questa votazione a prescindere dall’oggetto del contendere e continuare a insistere, da una parte e dall’altra, nel trasformare a tutti i costi il voto sulla riforma solo e soltanto in un plebiscito pro o contro il Governo vuol dire non solo tradire nel profondo il significato alto della principale forma di democrazia diretta che i costituenti hanno voluto mettere a disposizione dei cittadini – il referendum, appunto – ma ancor più svilire il valore stesso della Costituzione, facendone un puro e semplice campo di battaglia su cui giocare in maniera strumentale le proprie carte per perseguire scopi di parte”. Così come, aggiunge ancora il presidente di Ac, “risulta mortificante ridurre il senso di una riforma ampia e complessa, che va a incidere in maniera profonda sulle procedure e le garanzie che regolano la nostra democrazia, a un contenimento dei costi della politica, oppure, all’estremo opposto, attribuire alla riforma in discussione una carica salvifica o una pericolosità antidemocratica che vanno ben al di là dell’effettiva portata dei cambiamenti che verrebbero introdotti”. Riflessioni da tenere in debita considerazione al momento del voto.
Non voglio convincere nessuno, ma come ho scritto, la faccenda “ mi prende “. E' un qualcosa ... mah, di costitutivo....


E Si sa, che voterò SI. Ma chi vuol votare NO, almeno si dia le ragioni. Anche chi voterà SI, ovviamente...

Io, ad esempio, voglio i 'mericani ...

Davide Boldrin

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