29/04/17

Il lambrusco ? Un vino " DA DIO ". Parola di PAPA FRANCESCO.




Il Lambrusco piace anche al Papa, e se lo porta in viaggio in Egitto

Il Lambrusco non è un vino come tutti gli altri, e non ha la considerazione che meriterebbe. Ma ora c’è uno sponsor notevole: Papa Francesco.
Sua Santità ha assaggiato per la prima volta il Lambrusco a Carpi, durante la sua visita delle scorse settimane. E’ stato servito a pranzo in Seminario e lo ha gustato con piacere. Tanto che il suo entourage ha richiesto un paio di casse di Lambrusco alla Diocesi di carpi per accompagnare il suo prossimo viaggio in Egitto. Ventiquattro bottiglie che accompagneranno i pasti sulla tavola papale per il piacere di tutti i convitati.
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Direi che non c'è altro da aggiungere se non... Papa " Camillo "....

Davide Boldrin


24/04/17

Tre giovani annoiati. E poi finiscono in galera. Mi ricordano alcuni miei coetanei carpigiani negli anni '80.

LINK: http://www.voce.it/it/articolo/2/cronaca/bus-contro-il-meucci-1-il-racconto-della-notte-brava-/

Tre giovani, comunque italiani e carpigiani acquisiti, che hanno voluto fare un numero. Una bravata. Sfociata in reati e danni. Con il rischio di conseguenze anche peggiori. Forse con i tempi, cambiano anche il tipo di bravate, e le conseguenze. Non mi pare che non succedesse anche quando avevo quell'età. Chi si ricorda l'incendio della CMB, ad esempio, negli anni '80 ? E altre faccende, tipo coloro che dipinsero le strisce bianche su una strada di campagna in una notte di nebbia per fare andare le auto nel fosso ? O i tanti atti vandalici perpetrati proprio ad alcune scuole ? Tra gli autori, alcuni sono stati al fresco per un po'.

E sempre tra questi autori, alcuni erano figli di brave persone. Poi quanti morti per overdose, in quegli anni. Sempre noia era. La “ roba “ aiutava a evadere.

Porca miseria, invece di giudicare i genitori, ci si provi a mettere nei loro panni adesso. Che non vuol dire essere buonisti. Vuol dire essere realisti. 

A quell'ora minorenni in giro, sicuramente lascia perplessi. E anche parecchio. Ma che ne sappiamo di casa di ognuno ? Giusta ora la galera. Gli farà bene ai giovani li. Nel bene e nel male. Nel senso che ad ogni azione segue una conseguenza. E non devono rimanere impuniti.

Ma giudicare a sproposito, beh, mi pare assai puerile. E poco intelligente. I CC hanno fatto quel che dovevano fare, i giudici faranno quel che dovranno fare. Il resto competerà a chi competerà. 

A me una situazione del genere, beh, fa solo una gran pena. Anche il linciaggio che ne consegue. 

E ribadisco: non è vero che “ una volta non era così “. Altrimenti le carceri minorili sarebbero vuote. Credo.

Davide Boldrin



22/04/17

NOI, LISTA CIVICA. Vista da Davide Boldrin.


E così, ecco qua la faccenda. Adesso con questo post posso rispondere ad un po' di domande che mi sono state poste a me medesimo personalmente ( come direbbe Catarella del commissario Montalbano …) .

- Ovviamente NOI, LISTA CIVICA è già stata in qualche modo puerile, sbeffeggiata dagli avversari di centrosinistra e centrodestra. E questo è positivo. Evidente che la faccenda suscita interesse nelle persone stanche della solita politica in qualche modo “ partitica “, almeno per quanto riguarda l'ambito locale. In fondo siamo a Novi, mica a Roma... e neppure a Bologna.

Gli avversari al momento, sono da una parte il centrosinistra che finge di rinnovarsi, dall'altra il centrodestra che neppure finge. Per cui alla domanda “ cosa pensi degli altri “, beh, siamo in democrazia, è giusto che ognuno provi a fare il suo. Per quanto riguarda magari come già provano in qualche modo a “ dare addosso “, penso che un bel “ PFUI ! “ di disneyana memoria, possa rendere l'idea ( giusto per evitare quella frase che cita volgarmente l'organo riproduttivo maschile …)

-La storia nasce già da un bel po' di tempo addietro. Nasce in consiglio comunale grazie alla pazienza e all'intelligenza di Mauro Fabbri, e alle “ piroette creative “ di Andrea Ferraresi. In modo però, attenzione, quasi casuale. Semplicemente si voleva “ battere pari “. E ci si è riusciti. Poi l'idea di tentare di fare qualcosa che non fosse la solita cosa, beh... è ovvio che può nascere da chi esperienza politica e/o tattica già ce l'ha. Mica ci si può improvvisare. Da qui la leggenda del buono (io..) del brutto ( Riccardo Bassi ) e del cattivo ( Giampaolo Travasoni ). Le leggende hanno un fondo di verità, chi lo nega ? Ma il noto film di Sergio Leone, è sufficiente ?

Per il resto sarete aggiornati dai canali ufficiali. E io sono assai contento di terminare questo giro, aiutando concretamente, sullo stile del “ compagno Z “ di taurasiana memoria coloro che da adesso in poi, ci metteranno la faccia ( e anche il sedere qualche volta. Già lo sai, Enrico. Per questo, grazie ). 

BUON LAVORO !!
E in bocca al Lupo !

Davide Boldrin


16/04/17

Buona Pasqua e buon compleanno al Papa emerito Benedetto XVI ( 90 ). E questa sera su Rai Tre...


LINK: http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/nasce-joseph-ratzinger/105/default.aspx

Il 19 aprile del 2005 Joseph Ratzinger, nato il 16 aprile del 1927 in Germania a Marktl sull'Inn, nella diocesi di Passau, diventa l’erede di Karol Woityla, Papa Giovanni Paolo II. Per il suo pontificato sceglie il nome di Benedetto XVI. Nel 1977 Paolo VI lo ha creato Cardinale. Nel 1978 il Cardinale Ratzinger ha dunque preso parte al Conclave per l’elezione di Giovanni Paolo I, e nel mese di ottobre dello stesso anno ha partecipato anche al Conclave che ha eletto Giovanni Paolo II. Il 25 novembre del 1981 Papa Wojtyla lo ha nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Ora, un documento congiunto della Chiesa cattolica e delle Chiese ortodosse fissa definitivamente il primato del pontefice di Roma, aprendo la strada alla riunificazione delle due Chiese e sanando una divisione che risale allo scisma del 1054. Benedetto XVI, il 265° pontefice di Roma, in questo documento parla di sé e della sua famiglia, delle sue convinzioni e delle sue strategie.
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Piano piano, a Dio piacendo, forse, spariranno tutte le faccende " fantachiesistiche " sulle sue dimissioni, arrivando a comprendere che si tratta di un uomo che ama talmente la Chiesa, da comprendere che non è " roba sua ". Diversamente magari da quelli che proprio lui non sapeva come in qualche modo, correggere. Uomo geniale ma umile.

Stiamo parlando di:

1) " Braccio destro " di San Giovanni Paolo II
3) Papa rivoluzionario
2) Consigliere fidato di Papa Francesco.

Buon compleanno, Papa Benedetto XVI. Fanno 90.




Davide Boldrin
(P.s.:per chi non lo sapesse, lui si ricorda ancora di quando venne a Rovereto. Non è una boldrinata





14/04/17

Si lo so. Vuoi sapere cosa farò “ da grande “. Allora te lo scrivo.

E mi ripeto un po'.

L'idea di questo post nasce da un paio di telefonate ricevute, e qualche chiacchierata casuale.

Il denominatore comune era la faccenda della scuola di Rovereto che a quanto pare non sarà ricostruita prima del 2021. Qualcuno si è scusato per non avermi dato retta negli anni addietro, qualcuno mi ha detto che dovrei assolutamente ricandidarmi al consiglio comunale perché in fondo sono bravino ecc.

Qualcun'altro addirittura mi vorrebbe sindaco. Poi durante le due telefonate, in particolare, è emerso un interesse per la risposta alla mia interpellanza consiliare, al quale ho garbatamente fatto notare che “ chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, sarebbe tardi ...” .

Che volete che vi dica. A me di fare il consigliere comunale a Novi di Modena, oramai non va più. E neppure l'amministratore di maggioranza, a Novi di Modena. E' dalla fine del 2006 che sostanzialmente sono impegnato, tra dentro e fuori il consiglio comunale.

Diciamo che mi piacerebbe magari, che so, fare il consigliere regionale...( il potere logora chi non ce l'ha, non è astratto ) 

Non è per la faccenda di “ due mandati nella stessa carica “, che ha un senso si, ma fino ad un certo punto, ma perché le circostanze della vita portano altrove. 

Ritengo comunque che se a uno sta a cuore il proprio territorio e lo vive, debba interessarsi.

Già scritto varie volte: Io lavoro lontano da Novi di Modena ( e mi piace un sacco …), le figlie ormai stanno mettendo le ali ( entrambe “vivono“ a Modena, Carpi e altri comuni della bassa ), quindi a me di metterci il tempo in prima persona, beh, basta. E non è disinteresse. E' realismo.
E mi verrebbe da dire “ ma a me, chemmefrega della scuola di Rovereto, ormai ? Magari sarà meglio seguire la casa di riposo, visto che potrebbe tornarmi utile...

Ci sta un po' di campagna elettorale per chi " tifo " io, al momento attuale. Ma niente di più.

Resta il fatto che pochi sanno che è in vigore il “ FOIA “ , il quale obbliga la PA a fornire qualsiasi documento pubblico, ecc.

E a Novi di Modena il regolamento inerente lo abbiamo deliberato. Vuol dire che se ne ho voglia, o se serve, beh... sono bravino a spaccare i maroni, no ? Dov'è il problema ?

E spaccare i maroni , si sappia, è un'arte. Con il FOIA oggigiorno, si può anche in Regione. Ed eventualmente se dovesse servire, perché no ? 

Buona Pasqua.

Davide Boldrin 
( p.s.: ho aggiornato anche il " Chi sono " in home page ) 





Hai dei " cinni " piccoli, e non ti vogliono da nessuna parte ? A Rimini all'Hotel Serafini invece ti prendono. Apre domani. Ti prendono anche senza cinni, tranquillo/a.

La " gestrice " è una che sarebbe quasi tutto l'opposto mio, per certi aspetti. Ma mi è simpatica. Ed è una di quelle persone che aveva il posto fisso di " CHECCOZALONIANA memoria ". Per cui vale la pena fare un " messaggio promozionale ".

Davide Boldrin






  • Colazione dalle ore 7.30 alle ore 11.00. Le colazioni non consumate non verranno scontate dal prezzo
  • Pagamento tramite contanti o Pos 30% alla prenotazione saldo all’arrivo
  • wifi gratuito
  • parcheggio privato gratuito fino ad esaurimento posti
  • ammessi animali di piccola e media taglia
  • convenzione spiaggia
  • Area giochi attrezzata per bambini + TV e DVD
  • Servizio baby sitting dalle ore 14.30 alle 17.00 con laboratori creativi gratuiti.
  • Servizio baby sitting serale escluso dal prezzo
  • noleggio biciclette gratuito
  • tv in camera
  • aria condizionata su richiesta € 5/giorno
  • Ascensore
  • Servizio di portineria notturno
  • Set accoglienza
  • Kit accoglienza bambini (luce notturna, scalda biberon in camera, riduzione WC)
  • Uso gratuito della sala a disposizione dei clienti per consumare i pranzi e le cene
  • Omaggio di benvenuto per i bambini
  • Servizi per bambini:
  • Seggiolone, scalda biberon, lettini, sponde per letto singolo, passeggini, set pappa
  • microonde a disposizione dei clienti in sala h24
  • Prodotti per la preparazione delle colazioni provenienti dalle zone terremotate

                                        http://www.albergoserafini.com


12/04/17

Buona Pasqua. CON UNA BOMBA !!!

LA BOMBA – Giovannino Guareschi

La mattina di Pasqua, don Camillo, uscendo di buon’ora, trovò davanti alla porta della canonica un colossale uovo di cioccolata con una bella gala di seta rossa. O meglio: un uovo formidabile che assomigliava molto a un uovo di cioccolato, ma che in realtà era semplicemente una bomba da cento chili, che avevano pitturato di marrone dopo averle segato gli alettoni.
La guerra era passata anche per il paese di don Camillo e gli aerei avevano fatto più di una visita buttando giù bombe. E parecchi di questi maledetti arnesi erano rimasti inesplosi, appena conficcati in terra o addirittura liberi sul terreno, perché gli aerei avevano bombardato da bassa quota. Finito tutto, erano arrivati da qualche parte due artificieri che avevano fatto brillare le bombe giacenti lontano dall’abitato e avevano disinnescato quelle che non si potevano far brillare perché cadute vicino alle case. E le avevano ammassate riservandosi di venirle a prendere. Una di queste bombe era caduta sul molino vecchio squassando il tetto e rimanendo poi incastrata fra il muro e una trave maestra, e poi, tolto l’innesco, non c’era più pericolo. Quella era la bomba che, tagliati gli alettoni, era stata trasformata in uovo pasquale dagli ignoti.
Ignoti per modo di dire perché sotto a “Buona Pascua” con la c, stava scritto: “Per ricambiare la gradita visita”. E poi il nastro rosso.
E la cosa era stata studiata con cura perché, quando don Camillo alzò gli occhi dallo strano uovo, trovò il selciato pieno di gente. Quei maledetti si erano dati tutti convegno per godersi la faccia di don Camillo.
Don Camillo si stizzì e diede una pedata all’arnese che, naturalmente, neanche si scompose.
“E’ roba massiccia!” gridò qualcuno.
“Ci vuole l’impresa dei trasporti!” urlò un altro.
Si sentirono delle sghignazzate.
“Prova a benedirla, chissà che non vada via da sola!” gridò un terzo.
Don Camillo si volse e incontrò gli occhi di Peppone. Peppone era in prima fila, assieme a tutto lo stato maggiore, e lo guardava a braccia conserte, e ghignava.
Don Camillo allora impallidì e le gambe incominciarono a tremargli.
Lentamente don Camillo si chinò e con le mani agguantò la bomba ai
due poli.
Cadde un silenzio di ghiaccio. La gente guardava don Camillo, trattenendo il fiato, con gli occhi sbarrati, quasi con terrore.
“Gesù” sussurrò don Camillo con angoscia.
“Forza, don Camillo!” gli rispose sommessa una voce che veniva
dall’altar maggiore.
Scricchiolarono le ossa di quella gran macchina di carne. Lento e implacabile, don Camillo si levò con l’enorme blocco di ferro saldato alle mani. Ristette un istante guardando la folla, poi si mosse. Ogni passo pesava una tonnellata: uscì dal sagrato e, un passo dopo l’altro, lento e inesorabile come il destino, don Camillo attraversò tutta la piazza. E la folla lo seguiva muta, sbalordita.
Arrivò alla sede della Sezione e qui si fermò. E anche la folla ristette.
“Gesù” sussurrò don Camillo con angoscia.
“Forza, don Camillo!” gli rispose una voce ansiosa che veniva dall’altar maggiore della chiesa, laggù in fondo. “Forza, don Camillo!”
Don Camillo si rannicchiò in se stesso, poi, con uno scatto, si portò l’immane blocco d’acciaio sul petto. Un altro scatto poi la bomba cominciò lentamente
a salire e la gente ne era sgomenta.
Ecco che le braccia si tendono, e la bomba è alta, sopra il capo di don Camillo.
La bomba precipita e si va a conficcare per terra davanti alla porta della Sezione.
Don Camillo si volse alla folla.
“Respinta al mittente” disse a voce alta. “Pasqua si scrive con la q, correggere e rimandare.”
La folla si aperse, e don Camillo ritornò trionfante in canonica.
Peppone non rimandò la bomba. In tre la caricarono su un carretto e andarono a buttarla in una vecchia cava fuori del paese.
La bomba rotolò per il pendio e non arrivò neppure in fondo perché, arrivata ad un arbusto, si fermò rimanendo in piedi. E dall’alto si leggeva: “Buona Pascua”.
Tre giorni dopo accadde che una capra arrivasse nella cava e andò a brucare l’erba ai piedi dell’arbusto. Così toccò la bomba che riprese a rotolare e, fatti due metri, sbatté contro un sasso e scoppiò con fragore spaventoso. E al paese, che pure era lontano, andarono in briciole i vetri di trenta case.
Peppone arrivò poco dopo in canonica ansimando e trovò don Camillo che stava salendo la scala.
“E io…” gorgogliò Peppone“ e io che ho smartellato tutta una sera per scalpellare via gli alettoni!…”
“E io che…” rispose gemendo don Camillo.
E non poté più andare avanti perché si figurava la scena della piazza.
“Vado a mettermi a letto… ” ansimò Peppone.
“Io ci stavo appunto andando” ansimò don Camillo.
Si fece portare poi in camera da letto il Crocefisso dell’altar maggiore.
“Scusate se vi incomodo”, sussurrò don Camillo che aveva un febbrone da cavallo. “Volevo ringraziarvi a nome di tutto il paese.”
“Non c’è di che, don Camillo” rispose sorridendo il Cristo. “Non c’è di che.”


08/04/17

Ma questa richiesta alla corte dei conti, in merito alla TOSAP ? Interpelliamo.

Per i lettori del blog: non è una cosa " nuova ". Ma dovrebbe essere un cerchio che si chiude. 
LINK: http://www.voce.it/it/articolo/1/attualita/tosap-novi-sisma

Tosap: Novi rigida o sono temerari gli altri?

Ha preso in contropiede persino la segretaria Anna Messina, spiazzando la giunta e creando un po’ di scompiglio in Consiglio comunale. Questa volta Davide Boldrin è riuscito almeno in parte del suo intento, presentando, durante l’ultima seduta, un ordine del giorno per la modifica al regolamento della Tosap (la tassa per l’occupazione di suolo pubblico addebitata alle imprese edili), chiedendo l’applicazione delle scontistiche previste anche negli altri paesi del cratere.
Boldrin ha preso ad esempio i Comuni di Finale Emilia e San Felice, in cui è stata deliberata una significativa riduzione tra il 90 e il 99,9 per cento della tassa, mentre a Novi simili abbuoni non sono previsti. 
Dal canto suo la Giunta difende la piena trasparenza e legittimità del proprio regolamento, mentre l’opposizione accusa una mancanza di coraggio: non è chiaro infatti se sia Novi ad applicare troppo alla lettera le disposizioni di legge o se siano gli altri Comuni della Bassa ad aver scovato cavilli e ignorato la questione per aiutare le imprese.

“La Giunta si impegnerà a verificare il regolamento e se, necessario, invieremo una richiesta di chiarimento alla Corte dei conti”, ha tagliato corto Luisa Turci.  
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Ok. Quindi :


05/04/17

Siria, San Pietroburgo, ricostruzione ( ...mooolto parziale..), e faccende varie dei tempi odierni.

Don Camillo spalancò le braccia [rivolto al crocifisso]: “Signore, cos’è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?”.
Don Camillo, perché tanto pessimismo? Al­lora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione fra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?”.
“No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pu­dore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l’autodistruzione di cui par­lavo. L’uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L’unica vera ricchezza che in migliaia di secoli aveva accumulato. Un giorno non lontano si troverà come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell’uomo sarà quello del bruto delle caverne […] Signore, se è questo ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?”.
Il Cristo sorrise: “Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla in­tatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più, ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomi­ni di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini di ogni razza, di ogni estrazione, d’ogni cultura”.

Giovannino Guareschi

03/04/17

Giornalisti dell'AGI: Blasfemi ! Eretici ! Gridiamo vendetta al cospetto del padreterno !

LINK: http://www.agi.it/regioni/emilia-romagna/2017/04/02/news/papa_ringrazia_i_cuochi_per_i_cappelletti_al_lambrusco-1642768/

Papa: ringrazia i cuochi per i cappelletti al lambrusco

(AGI) - Carpi, 2 apr. - Cappelletti al lambrusco cucinati in brodo e un'arista di maiale con patate al forno sabbiate. Come dessert sono stati serviti i tipici tortelli "al savor", al sapore, dolce tradizionale modenese. Da bere acqua minerale e un dito di spumante di Lambrusco rosato della Cantina di Carpi e Sorbara. Questo il menu' del pranzo al seminario, al termine del pasto, consumato con tutti i vescovi presenti, ha ringraziato tutti i cuochi e i camerieri. Nei giorni precedenti la visita di Papa Bergoglio a Carpi, nella curia diocesana erano arrivate numerose telefonate di persone che hanno offerto le loro galline per il brodo con il quale sono stati cucinati e conditi i cappelletti papali.(AGI)
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Nessun commento è necessario, verso queste blasfemie. 
Ma sarà fatta giustizia anche per ciò.
Davide Boldrin

Post post-papale. PERCHÉ IL PAPA ? ' azzo serve ?

PERCHÉ IL PAPA ? Predica. Allora, io sono un provocatore, scrivo sboccato, sono anche sclerotico quando mi partono i così detti " cinque minuti ". 

Domenica in piazza, ho incontrato un sacco di amici miei, che non riesco mai a vedere tranquillamente. E questo mi ha messo di buon umore. Poi, lì in mezzo alla calca, ho conosciuto persone mai viste. Tra queste una signora che mi ha confidato di aver perso il fratello di 49 anni, da poco, e che il marito con l'impresa edile, da 5 anni fatica a tirare avanti. Poi una signora con una bimba carinissima, invalida. E quando gli ho chiesto " ma dove ? " lei mi ha confidato che ha una forma di epilessia rara. Entrambe però sono state, se mi permettete, segno reale e concreto di quello che diceva Papa Francesco, quando faceva notare che la vita ha un problema, poi un’ altro, poi un' altro ancora. Ho pensato ai miei, che somigliano a quelli di molti attualmente. 

Dove voglio arrivare ? A " contrastare " quel pensiero che magari si annida " è stato bello ma non serve a niente ". Eh, non credo. Perché le due signore li, di problemi ne hanno di seri. Eppure erano molto meno sclerate di tanti, e anche gioiose. Insomma, il Papa ci insegna che " la sfiga c'è sempre, ma non ha l'ultima parola". E la faccenda a me piace. Diciamo che lo so, che però spesso come tutti, guardo più " la sfiga " che la speranza. Chissà come facevano allora quelli degli anni '40, a sposarsi, far figli ecc. Con guerra e via discorrendo. 

Comunque la predica non è per te che leggi. Ma per me che scrivo. In effetti mi piace la " lotta " con speranza positiva piuttosto che la lotta disperata. Sai che vita di merda, altrimenti ? 

Oggi e nei prossimi giorni, sarà uguale. Ma sarà diverso (... diciamo un po' cardiotonico ...). 

Fino alla prossima sclerata.




Davide Boldrin

02/04/17

E che poi in piazza a Carpi da Papa Francesco, mi ci son trovato, a differenza del " piano operativo previsto ".

Dunque: I piani erano che si, avrei accompagnato le mie figlie e un paio di loro amiche della bassa, " consegnatomi " a casa, alla stazione delle corriere di Carpi per " incrociare " il gruppo di amici provenienti da Modena, per poi io, tornarmene a ronfare a casa. Personalmente non amo più la cosi detta " calca umana ". Però ..

Però. E' successo che sono arrivato in auto direttamente in stazione di via Peruzzi. E ho parcheggiato li. Arrivo del bus da Modena, un po' di amici giovani, e anziani come me, ai quali ho fatto da guida, fino a via Berengario: " Davide ma dobbiamo svoltare la dal semaforo prima o dopo ? Dai facci strada 2 minuti, poi vai " . Ok. Una volta arrivato lì, ho pensato: vediamo come butta. Ed è buttata che come tutti coloro che erano li...  anca mè. E a soun stè bein cunteint. Così è la vita.

Inutile che mi metta a scrivere che blablablablabla. Tanto hanno scritto in tanti tantissimi, e di certo più esaustivi del sottoscritto.

Per rassegna stampa, foto, ecc. ai lettori di novigiudiforma " dell'estero ", ecco qui:


Qui invece, il mio:








Davide Boldrin