Dunque, per capire leggere qui:
Comune di Novi di Modena
Centro Operativo Comunale
COMUNICATO STRAORDINARIO
del giorno 9
ottobre 2012
AREE DESTINATE AI PREFABBRICATI
MODULARI ABITATIVI RIMUOVIBILI
L’Amministrazione
Comunale, fin dal primo momento, ha identificato TRE aree da urbanizzare e
destinare ai PMAP (prefabbricati modulari abitativi rimuovibili): Novi, S. Antonio, Rovereto.
Allo scopo di
comunicare ala Regione il numero di PMAR totale
si è provveduto ad incrociare il numero di persone fuori casa in base
alle ordinanze di inagibilità degli immobili abitativi, il numero delle persone
che avevano chiesto il Contributo di autonoma sistemazione, (CAS) le
comunicazioni di cambio di domicilio e/o residenza pervenute all’ufficio
demografico del Comune, nonché le risposte dirette dei cittadini sulla loro
propensione verso la richiesta di PMAR o per l’autonoma sistemazione. Queste
stime erano l'unica possibilità in quanto il censimento danni non era concluso
ed i cittadini non erano quindi in condizione di prendere una decisione
ponderata.
Al momento dell’avvio della gara
della Regione per l’affidamento delle urbanizzazioni e per l’acquisto dei PMAR
la stima del fabbisogno per il nostro Comune si è infine attestato a 350
moduli, suddivisi nelle tre aree individuate.
Il bando di gara
prevede la suddivisione in “lotti” delle aree per consentire la partecipazione
di più imprese e, di conseguenza, accorciare i tempi di realizzazione sia del
PMAR che delle urbanizzazioni. I lotti individuati non sono divisibili a gara
avviata, pena la possibilità di azzeramento di tutto il bando. Per il Comune di
Novi la Regione aveva suddiviso in due lotti le aree: lotto Novi e S. Antonio,
lotto Rovereto.
La gara della
Regione è stata aperta con questa situazione e, contemporaneamente, abbiamo
dato il via alle manifestazioni di interesse per i PMAR da parte dei cittadini.
A questo punto molti di coloro che si erano espressi per il modulo hanno
modificato il proprio orientamento e si sono dichiarati per l’autonoma
sistemazione, cioè hanno confermato il Cas Protezione civile o chiesto ex novo
il Contributo commissariale dell’importo aumentato fino a 900 euro al mese
(CRAS).
A gara
avviata, questa diversa modulazione delle richieste che sono passate da 350
PMAR stimati a 118 PMAR effettivi,
l’Amministrazione si è trovata di fronte due possibilità:
·
Confermare
le tre aree e i 350 PMAR (riducibili come da bando di gara al massimo del 30%)
con la conseguenza di urbanizzare inutilmente una vasta area di territorio e
avere posizionati 127 moduli VUOTI.
·
Togliere
un lotto, quello contenente le aree Novi e S. Antonio, con un risparmio di 9
milioni di euro di costi a carico del conto per la ricostruzione, e portare a
Rovereto i 118 PMAR.
Il lotto di Rovereto prevede il numero massimo di
192 (sempre riducibile del 30% quindi a 134 moduli) e risponde alle esigenze
manifestate dai cittadini, tenendo un minimo di margine.
Noi abbiamo scelto di spendere
onestamente il denaro pubblico, in questo caso il denaro per la ricostruzione,
di chiedere il sacrificio ai residenti
del capoluogo e di S. Antonio di spostarsi di alcuni km ma all’interno del
proprio Comune, per il tempo necessario
alla ristrutturazione delle loro abitazioni.
La
diminuzione delle richieste di moduli in favore del CAS è stata tale anche
negli altri Comuni del cratere, tant’è che sono stati modificati in tal senso
per ben tre volte i volumi previsti dal bando, ma sempre, per obbligo legale,
togliendo i lotti così come previsti.
Queste e null’altro, sono le
motivazioni che hanno portato l’Amministrazione a scegliere l’opzione di
rinuncia del lotto Novi-S. Antonio.
I PMAR, ad oggi, 9 ottobre 2012,
richiesti dai cittadini sono 118 così
suddivisi: Novi 45 -
Rovereto e S. Antonio 73.
Ci hanno condotto a questa
scelta i criteri del bando, una logica
di minor consumo del territorio e un minor spreco possibile di danaro pubblico.
Abbiamo comunicato al già convocato Consiglio Comunale, questa operazione che
immediatamente è stata strumentalizzata dalle forze politiche di opposizione,
in particolare dal gruppo PROGETTO COMUNE .
Questa strumentalizzazione ha aumentato, in particolare a Rovereto, la
tensione e creato conflitto sociale ,
fomentando l'odio razziale, e i cittadini contro l'amministrazione. E'
bene che i cittadini sappiano che tutti i costi che la regione Emilia Romagna
sostiene per i comuni terremotati vengono pagati dal fondo per la
ricostruzione, utilizzato a
finanziare: la costruzione delle scuole,
le spese per gli alberghi, la messa in sicurezza degli edifici, il contributo
per l'autonoma sistemazione, la costruzione dei moduli abitativi, i contributi
a cittadini ed imprese per la ricostruzione delle case e delle attività
produttive.
In un periodo
così difficile per la nostra comunità, ci sono gruppi politici di opposizione
come PROGETTO COMUNE, che agiscono per proprio interesse, creando ad arte
ulteriore preoccupazione tra i cittadini nei confronti di altri cittadini di
etnie diverse, nonostante fino a pochi mesi fa
pareva che l'integrazione fosse uno dei punti cardine delle loro
proposte di politiche sociali.
L'
Amministrazione non ha minimizzato i problemi conseguenti alla scelta logistica
e non agisce contro l'interesse dei cittadini ne vuole tenere alta la tensione
in un momento cosi' difficile per tutti. Giunti ad un così alto conflitto
sociale, pur nella convinzione che la scelta di tenere in una unica area i
moduli sia quella migliore, si cercherà una soluzione con la Regione per
dislocare i PMAR sui due centri, tenendo ben presente che questo comporterà
sicuramente un aumento di costi non al momento stimabile.
L’Amministrazione
Comunale
Torniamo al punto. Ci sarà del vero in quel che c'è scritto in quel comunicato. Non a caso non scrissi niente in merito, pur essendo presente quella sera in consiglio. Perché a Rovereto hanno battuto nostro Signore. Non con la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma con la moltiplicazione ipotetica dei moduli abitativi. La famosa mail vuota, e il post su fb che rimandava ad una pagina vuota, tutto titolato "150", aveva questo senso: A m'ira vgnuu dù maroun, tra sabet e dmenga paseda, cun la moltiplicasion di modul .....
Lunedì mattina si era arrivati a 250 a Rovereto. Peccato che non fossero i miei "euri" veri ...
Però, questo conferma ciò che parte della gente pensa, e che ho scritto qui:
Dimissioni del Sindaco di Novi di Modena? Pensiamoci seriamente...
http://novigiudiforma.blogspot.it/2012/10/alle-conseguenze-che-avrebbe.html
Che c'è chi ne fa una questione personale. E il comunicato sopra, lo dimostra, in entrambi " I SENSI DI MARCIA ".
Ma cosa dovevano fare quelli di PROGETTO COMUNE, tacere ? E c'era bisogno di sottolinearlo nel comunicato ufficiale dell'amministrazione ? Non è già finita la campagna elettorale ?
Pessima mossa POLITICA, se vogliamo proprio buttarla lì. Ora, quelli di PROGETTO COMUNE, sono gli eroi.
Davide Boldrin
Un comunicato politico come quello sopra non può essere firmato "Amministrazione Comunale". Ci vuole un sindaco, un assessore, un consigliere che si prenda la responsabilità politica di quello che dice. Specie perché attacca altre forze politiche, che almeno una ragione ce l'hanno.
RispondiEliminaPer evitare di alimentare l'odio razziale, basta spazzare tutti i dubbi e dire:
1) come mai la stima iniziale era il triplo del dovuto: forse si sono contati tamto stranieri che poi se ne sono andati verso terre meno ostili?
2) come mai si parla di "alimentare l'odio razziale? Forse che comunque gli stranieri residui usufruiranno del 99% dei moduli?
3) in un momento come questo, non è opportuno smetterla col buonismo, con l'integrazione di facciata, i bla bla bla retorici e dare PRIMA i soldi a chi ha pagato le tasse da sempre? E che magari invece di stare a aspettare che gli montassero le tende - e ora i moduli - è andato lui stesso a comprarli, per non pesare sul Comune???
Roberto Benatti
Ti rispondo per ipotesi, Roberto. IN ASTRATTO. Le mie sono opinioni totalmente opinabili in modo opinalmente opinabile.
RispondiEliminaIl "mantra" di Errani è " non faremo come a L'AQUILA". I "nostrani", tendenzialmente hanno la voglia di arrangiarsi. E nella probabile prospettiva, nell'attesa dell'installazione dei moduli, di una precarietà abitativa maggiormente marcata dal freddo in arrivo, magari hanno optato per il CAS "muovendosi loro". Chi lo sa...
Buldrein
RispondiEliminapersonalmente non credo sia "una fortuna" avere una sistemazione prolungata in un modulo abitativa. Non riesco ad immaginarci una famiglia li dentro, in spazi ridottissimi....Mettendomi nei loro panni avrei mille domande da farmi, ed ad ogniuna di esse la risposta conclusiva sarebbe: no, non ci riuscirei, la mia famiglia non ci riuscirebbe. Sarebbe una "prova" durissima e credo insopportabile. E' così, ed è per questo che per "l'autonoma sistemazione" concessami con generosità e tempestività da parenti mi sento debitore e dal profondo del cuore grato. Spero che chi ne ha i mezzi, chi possiede appartamenti inutilizzati, trovi il tempo di riflettere ed immaginarsi "nei panni" di queste famiglie. Nei momenti di sofferenza com'è questo per tante persone che hanno perso molto o tutto, credo che la virtù da incentivare e lodare sia la GENEROSITA' più che la virtù DELL'ARRANGIARSI. massimo occhi
Bella la tua testimonianza,Massimo.
RispondiEliminasicuramente la soluzione dei moduli è ecomicamente sconveniente per la comunità e presenta molti problemi nel lungo periodo per tutti, è per questo che è sempre stata l'ultima spiaggia anche per la Regione, una constatazione : il Sindaco di Finale, Ferioli ha annunciato che grazie al lavoro del suo staff è passato da 450 moduli a 0, anche lui è in pieno cratere sismico, ha un comune con 16000 abitanti 1900 schede aedes tra b-c-e, a Novi con 11000 abitanti e 1700 schede aedes rimane un fabbisogno di circa 120 moduli, per me a Finale sono stati bravi...A Novi diranno forse fortunati...Daniela
RispondiEliminaComunque basta fare un censimento per etnia di chi usufruirà dei moduli, per dissipare ogni dubbio. Così come basterà fare un censimento di chi ha usufruito dei pasti, dei beni di sussistenza, etc etc etc
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